Home Notizie X Factor 2013, Michele Bravi: “L’album sarà la prova del nove, vincere è solo un trampolino”

X Factor 2013, Michele Bravi: “L’album sarà la prova del nove, vincere è solo un trampolino”

Michele Bravi, vincitore di X Factor 7, si racconta a SoundsBlog all’indomani del suo trionfo. Il ragazzo ha le idee chiare: la vittoria del talent non è garanzia di successo.

di grazias
pubblicato 13 Dicembre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 00:59

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Michele Bravi è il diciannovenne di Città di Castello che è riuscito a portarsi a casa la vittoria di X Factor 7 facendo le scarpe (e le ciabatte) agli altri finalisti rimasti in gara. Stiamo parlando di concorrenti del calibro di Aba, Violetta ed Ape Escape. Le loro ugole d’oro nulla hanno potuto contro il talento di questo fanciullo “allevato” da Morgan, giudice che, ormai, è sempre più sinonimo di vittoria. Il trionfo di Michele era annunciato ma, nonostante questo, il ragazzo confessa di essere tuttora incredulo del risultato (e qui dice pure la sua su Sanremo…). Nonostante ciò pensa che una grossa mano gliel’abbia data niente meno che Tiziano Ferro, il big che firma il suo inedito, La vita e la felicità. Ecco come Michele ci ha parlato di questa incredibile collaborazione (foriera di qualche progettino futuro?):

Tiziano Ferro è uno di quegli autori che ha uno stile suo e non potrebbe scrivere altrimenti. Questo lo sapevo e sento dire oggi che alcune persone avrebbero preferito sentire La vita e la felicità cantata da lui. Me lo aspettavo ma ai tempi mi sono detto “chissenefrega”. Voglio dire: quando un artista del genere ti fa un regalo così, non puoi che esserne felice. E’ proprio lui che l’ha scritto per me…non so come dire: anche solo per questo, quel brano meritava di essere cantato. E poi secondo me è un brano bellissimo. Quindi, a prescindere da tutte le critiche future che magari sarebbero arrivate, mi sono detto: “Ma ‘sti cazzi, facciamolo!”. Tiziano è venuto a trovarmi dopo la finale, era contentissimo. Non abbiamo parlato di eventuali collaborazioni perché ieri sera è stata una festa e durante le feste il lavoro va tenuto fuori! Tra l’altro abbiamo festeggiato tutti insieme fino alle sette e mezza del mattino, quando sono andato a dormire. Menomale che non c’erano le telecamere! Oggi sono un po’ stanco, ma felicissimo! Alla fine se non festeggio ora, quando dovrei farlo?

E se poi non fosse Tiziano? C’è qualche altro grande artista italiano con cui gli piacerebbe collaborare? Non siamo riusciti ad estirpargli un nome ma, in compenso, abbiamo scoperto cosa lo spingerebbe a duettare con qualcuno. E cosa, invece, gli farebbe storcere il naso:

Non so ancora con chi mi piacerebbe duettare, dipende dall’impasto della mia voce con quella dell’artista con cui canterei. Ultimamente si sentono duetti improponibili organizzati magari dalle case discografiche, soprattutto a livello internazionale ma non fatemi fare nomi! Credo che il duetto debba nascere da uno scambio d’energia, altrimenti la canzone invece di condividerla, la dividi. E si sente.

Nel frattempo, però, ieri sera Michele ha duettato con Giorgia interpretando insieme a lei il brano Gocce di Memoria. Ma questa è stata solo una delle sue esibizioni nel corso della finale. Come giudica le sue performance di ieri sera a mente fredda?

Il duetto è stato un bel momento, molto. Non so come sia uscito ma per me era come se stessi respirando la canzone insieme a Giorgia. Nelle altre esibizioni ho zoppicato un po’ di più. Su Anima Fragile di Vasco Rossi è partita qualche nota e sull’inedto qualche parola del testo perché ero un po’ distratto da tutto ciò che avevo intorno, però chissenefrega…una volta arrivati alla fine, quello che avevo da dimostrare l’avevo già dimostrato e me la sono goduta!

Il ragazzo, forse un po’ troppo autocritico nei suoi stessi confronti, non ha ancora le idee ben chiare su come sarà il suo primo disco che uscirà per la Sony. Ciò che è certo è che vorrebbe che il pubblico percepisse la sua unicità nel panorama della musica italiana, sempre più zeppo di interpreti:

Il pop è diventato un calderone in cui c’è tutto, ancora devo trovare una dimensione che sia totalmente mia. Per ora ho presentato un solo brano che porta la mia voce, gli altri erano tutti cover. Probabilmente con il primo album vi farete un’idea più chiara di quello che voglio e che posso fare, sarà la prova del nove. Non voglio simulare la carriera di un altro vincitore di X Factor, io punto a raggiungere un suono che sia mio. Insomma, quando pensi a Amy Winehouse, pensi a un suono e lo stesso discorso si può fare per Janis Joplin. Ecco, io vorrei che ciò valesse anche per me un giorno o l’altro. Ora che ho vinto X Factor sembra tutto bello, come se avessi già fatto successo. In realtà la vittoria è solo un trampolino, il momento della verità, lo ribadisco, arriverà con il primo disco: magari quando esce l’album con dodici canzoni cantate da me, lo trovate noioso. Questo ancora non lo posso sapere. Ho dei brani che ho scritto e che vorrei proporre alla Sony ma ancora non se ne è parlato, ovviamente. La finale è stata ieri sera, eh? Comunque, anche su questi miei inediti devo lavorare molto perché ora come ora, non sono sicuro che li ascolterei se non li avessi fatti io.

Sarà, ma se Morgan, all’inizio della settima edizione di X Factor, lo definiva “poeta”, avrà avuto certamente le sue ragioni. Il ragazzo, comunque, era abituato a salire sul palco già prima della sua partecipazione al talent. Si trattava di palchi diversi, è vero. Di sicuro si esibiva davanti ad un pubblico più ristretto. Ma questo non significa che il nostro non abbia fatto tesoro di quelle esperienze:

Facevo serate prima di entrare a X Factor e mi dicevano tutti che fossero “un po’ svenate”. Però io mi divertivo un casino perché proprio grazie a queste esibizioni ho fatto uno studio sulla voce e sull’importanza che doveva avere all’interno del pezzo. Poi se canti piano e voce, come facevo io, devi stare molto attento perché lo scivolone è dietro l’angolo. Avevo un repertorio molto cantautorale però dovevo adeguarmi anche al luogo in cui mi esibivo, quindi portavo anche Sam Saprro che del cantautore ha ben poco. Comunque i brani che preferivo interpretare dal vivo erano quelli di Fossati e di Gino Paoli. Non poteva mancare, poi, la scuola genovese quindi Tenco e De Andrè.

E se il buon Michele sembra essere molto ferrato su coloro che fecero la storia della musica italiana, sulle grandi star delle sette note a livello internazionale pare avere qualche lacuna. Ah, i One Direction…questi (quasi) sconosciuti:

Devo fare un “mea culpa”, i One Direction non li conosco musicalmente. So però che sono molto forti, anche ieri hanno fatto una bella performance. Quando arrivi al successo pop c’è sempre un po’ di puzza sotto al naso nei tuoi confronti, e quindi si dice che Lady Gaga sia la ripetizione di Madonna e che i One Direction siano quella dei Take That. Ma se piacciono così tanto una ragione ci sarà, no?

E infine spazio ad un altro piccolo grande progetto per il futuro: i suoi colleghi finalisti hanno proposto oggi di cantare tutti insieme, vincitore compreso, in un tour in giro per l’Italia. Cosa ne penserà Michele?

Abbiamo vissuto ogni settimana come se fosse l’ultima, quindi un po’ di tensione c’è sempre stata. Fare un tour con loro sarebbe invece molto bello perché finalmente ce la godremmo tutti davvero!

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