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Uscite discografiche Luglio 2012 (2° parte): recensioni

Frank Ocean – Channel Orange : dopo il mixtape dello scorso anno ecco l’album vero e proprio del grande nuovo nome dell’r&b/soul mondiale. The Dream e Drake peccavano in tentazioni pop, Frank Ocean invece ha il coraggio che solo i grandi possono permettersi, pur magari non innovando quanto The Weeknd. Dai pazzoidi Odd Future ad

pubblicato 25 Luglio 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 14:42


Frank Ocean – Channel Orange : dopo il mixtape dello scorso anno ecco l’album vero e proprio del grande nuovo nome dell’r&b/soul mondiale. The Dream e Drake peccavano in tentazioni pop, Frank Ocean invece ha il coraggio che solo i grandi possono permettersi, pur magari non innovando quanto The Weeknd. Dai pazzoidi Odd Future ad un disco già incredibilmente maturo come questo in pochissimo tempo… giù il cappello. Chi ama la black music non può esimersi e anche chi solitamente non ha un buon rapporto con certe sonorità dovrebbe ascoltarlo almeno una volta. (z.) Voto: 7+

Nas – Life Is Goog: l’autore di uno dei più importanti dischi rap di sempre (“Illmatic” del 1994) torna alla forma migliore dopo due o tre album non esattamente convincenti. Decimo sigillo della carriara, “Life Is Good” è un disco hip hop completo e pieno di sfumature: dal jazzy di “Stay”, ai 90s di”Reach Out”, “Bye Baby” e “Nasty” (con tanto di scratch old school). Evitabile il tamarrismo moderno di “Summer On Smash”: se vuoi fare un disco dal sound nostalgico lo fai dall’inizio alla fine… (z.) Voto: 7-

The Gaslight Anthem – Handwritten : nel 2008 avevano stregato molte persone grazie a quel “The ’59 Sound” che si può considerare uno degli album rock (nel senso più classico del termine) più riusciti degli ultimi anni. Il successivo “American Slang” non bissò, anzi sotto alcuni aspetti deluse non poco. “Handwritten” arriva a due anni di distanza con il suo suono super americano, rock music piena di cuore. Tra richiami ’90s (spazio anche per la cover di “Sliver” dei Nirvana) e tradizione (il Boss continua ad esserci…), “Handwritten” è disco diretto e pieno di chorus melodici consigliato a chi ama andare subito al sodo invece di girarci attorno. (z.) Voto: 6,5

Aesop Rock – Skelethon : come Nas (vedi sopra) anche Aesop Rock (da non confondere con ASAP Rocky) si rifà vivo dopo qualche anno. Risulato? Lo stesso. Altro solido lavoro hip hop… tra El-P, Killer Mike, Nas, Aesop Rock, Plan-B e Death Grips gli amanti del genere hanno poco che di lamentarsi.(z.) Voto: 7-

Baroness – Yellow & Green : i fratellini dei Mastodon crescono… o meglio evolvono. Nel terzo lavoro intitolato “Yellow & Green”, la band di John Baizley (autore tra l’altro dei bellissimi artwork) continua l’avventura cromatica (dopo “Red Album” e “Blue Record”…) e riesce a smarcarsi dai territori prettamente sludge/post metal aprendosi ad atmosfere sempre più psichedeliche, prog-art e decisamente fruibili. Personalmente li preferivo in versione super evil, ma è innegabile che sappiano ancora il fatto loro… e in “Yellow & Green” lo dimostrano chiaramente. (z.) Voto: 7

Cooly G – Playin Me : garanzia Hyperdub per Merrissa Campbell/Cooly G… sound metropolitano (arriva da Brixton, Londra), notturno… bell’esordio. La risposta black ad Emika con maggiore attenzione alla house music. (z.) Voto: 7-

Husky – Forever So : post-Fleet Foxes dall’Australia via Sub Pop. Consigliato soprattutto agli amanti del nuovo folk pop. (z.) Voto: 6+

The Crookes – Hold Fast : con un pelo di ritardo rispetto al boom brit indie di sette anni fa, gli inglesi The Crookes sfornano il secondo album “Hold Fast” nel quale rinnovano il gusto 50-60s pop, senza però impressionare per personalità. (z.) Voto: 6+

Kirsten & Marie – Newspeak : dopo le First Aid Kit ecco un’altra coppia di sorelline nord europee. Non sono svedesi ma danesi, ma soprattutto sono gemelle. Marketing o meno, il folk contenuto nel debutto “Newspeak” è un buon biglietto da visita, meno pop e probabilmente meno d’impatto rispetto a quello proposto dalle sorelle Soderberg. (z.) Voto: 6,5

Dead Can Dance – Anastasis : basterebbero i nomi Lisa Gerrard e Brendan Perry come garanzia… ed infatti a più di quindici anni dall’ultimo album ecco arrivare un altro lavoro sontuoso, un po’ fuori dal tempo forse, ma assolutamente sontuoso. (z.) Voto: 7

Matisyahu – Spark Seeker : era partito bene con una sorta di crossover reggae (ben sorretto dalla caratura del personaggio), poi si è un po’ perso senza riuscire a mantenere le promesse. “Spark Seeker” non aiuta di certo… involuzione. (z.) Voto: 4/5

Passion Pit – Gossamer: piuttosto atteso questo sophomore (come lo era quello dei Miike Snow del resto) dei Passion Pit. Aspettative ripagate solo in parte: un paio di pezzi azzeccati (“I’ll Be Alright”) ci sono ma per il resto si standarizza sulla leggera&fresca formula (indie)electropop+falsetto. M83 è arrivato a spingersi tanto in alto sfiorando, ma evitando, il pacchiano… dei Passion Pit di “Gossamer” non si può dire lo stesso(z.) Voto: 6+

Heavenly Beat- Talent : continua l’estate targata Captured Tracks (e “tra poco” arriva Wild Nothing…). Quello a nome Heavenly Beat è l’esordio solista di John Penã dei Beach Fossils (l’altro BF Zachary Cole Smith ha da poco pubblicato l’esordio degli interessanti DIIV, del quale via abbiamo già parlato). Pop music estiva con amore per gli anni ’80 e per alcune suggestioni quasi tropical. (z.) Voto: 6,5

Holograms – Holograms : sempre Captured Tracks (vedi sopra Heavenly Beat) ma siamo in Svezia e su territori meno solari. Nati in un magazzino disperso nella periferia di Stoccolma i giovani Holograms portano su disco il loro personale no future miscelando post-punk, approccio hardcore e interessanti intuizioni synth.(z.) Voto: 6,5

Soul Asylum – Delayed Reaction : sei anni dopo l’ultimo disco riecco i Soul Asylum. Fermi, fermissimi all’alt-poprock anni ’90 (loro le hit “Somebody to Shove”, “Runaway Train” e “Misery”), oggi sono una band che non ha più nulla da dare se non poco più di 30 minuti di canzoncine piacevoli. (z.) Voto: 5,5

Carly Rae Jepsen – Curiosity : cantare banale teen-pop a quasi 27 anni… (z.) Voto: 4

The Lumineers – The Lumineers : indie folk carino ma senza grossi guizzi. (z.) Voto: 6+

Walk The Moon – Walk The Moon : colorato pseudo indie synth pop da un’estate e via. (z.) Voto: 6

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LEGENDA 2012
10: la perfezione… non esiste
9: capolavoro, fra i migliori di sempre
8: grandissimo disco, probabilmente destinato a rimanere nella storia 5 stars1
7: album di buon livello, manca solo quel qualcosa che lo renda veramente memorabile 4 stars
6: discreto, passa abbastanza inosservato… innocuo 3 stelle
5: disco trascurabile, banale e poco degno di nota 2 stelle
4: album completamente inutile 1 stella
3: neanche Justin Bieber, difficile trovare di peggio.
2: non c’è limite al peggio
1: …

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Luglio 2012 – 1° Parte
Giungo 2012 – 2° Parte
Giugno 2012 – 1° Parte
Maggio 2012 – 2° Parte
Maggio 2012 – 1° Parte
Aprile 2012 – 2° Parte
Aprile 2012 – 1° Parte
Marzo 2012 – 2° Parte
Marzo 2012 – 1° Parte
Febbraio 2012 – 2° Parte
Febbraio 2012 – 1° Parte
Gennaio 2012 – 2° Parte
Gennaio 2012 – 1° Parte
Migliori Album Internazionali 2011
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