Home Muse Muse, Chris Wolstenholme: “L’elettronica? Stava diventando difficile suonare dal vivo”

Muse, Chris Wolstenholme: “L’elettronica? Stava diventando difficile suonare dal vivo”

Il bassista dei Muse ha rilasciato un’intervista per commentare il cambio di sonorità del nuovo album della band, che ha visto un ritorno alle chitarre al posto dell’elettronica.

pubblicato 20 Giugno 2015 aggiornato 15 Ottobre 2020 16:32

Drones dei Muse, settimo album in studio della band britannica composta da Matt Bellamy, Chris Wolstenholme e Dominic Howard, ha conquistato la vetta di tutte le classifiche più importanti del mondo, da quella inglese dove giocano in casa a quella solitamente inespugnabile degli statunitensi.

Nella recensione di Blogo avevamo evidenziato come il ritorno ad un suono elettrico di chitarre, caratteristica che fece la fortuna dei primi dischi dei Muse, è riuscita a salvare un disco non perfettamente riuscito come Drones.

A spiegare la necessità di riprendere in mano chitarre e amplificatori ci ha pensato Chris Wolstenholme, il bassista dei Muse, in una lunga intervista video a Spotify Uk che vi mettiamo qui sotto con i passaggi più importanti: dalle parole del musicista, emerge chiaramente come questa “svolta rock” (ossignore) sia stata dettata non solo da un bisogno di sonorità, ma anche da difficoltà tecniche, se così si può dire.

Eravamo arrivati al punto dove le cose stavano diventando sempre più difficili per suonare dal vivo. Era un vero rompicapo con certe canzoni dell’ultimo album, e riuscire ad arrangiare le cose in modo da farle suonare bene dal vivo. Negli ultimi sei dischi sono emersi particolari che ci hanno allontanato dal trio rock classico, quindi ci sono state influenze classiche ed elettroniche. Credo che se ci fossimo spinti oltre saremmo diventati una band elettronica.

Nonostante questo suono rock sia riuscito solo per metà in un album come Drones, è innegabile che la potenza di certi brani sia il tratto distintivo di questo settimo disco dei Muse. Chris Wolstenholme ci ha tenuto a spiegare le motivazioni.

Credo che per questo disco abbiamo deciso che fosse ben più importante tornare indietro da dove avevamo cominciato e concentrarci su un solo chitarrista, un solo bassista e un solo batterista per vedere dove potessimo arrivare.

Dal vivo i Muse sono solitamente molto potenti e noi di Blogo supponiamo che le tracce di Drones saranno perfette per gli show live, malgrado la delusione di un disco imperfetto dopo tanta attesa (non ci stancheremo mai di ripeterlo). Per vederli in Italia l’unica data disponibile è il 18 Luglio, quando i Muse suoneranno al Postepay Rock In Roma 2015 nella capitale.

Via | Gigwise

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