Home Matt Bellamy dei Muse risponde a Lily Allen sui download illegali: “dobbiamo tassare i provider”

Matt Bellamy dei Muse risponde a Lily Allen sui download illegali: “dobbiamo tassare i provider”

Quando non è impegnato ad esibirsi, scrivere canzoni o coprire di ridicolo Simona Ventura, il leader dei Muse Matt Bellamy trova anche il tempo di dare la propria opinione su argomenti scottanti quali la pirateria musicale e i download illegali. In risposta alle recenti dichiarazioni della cantante inglese Lily Allen, secondo cui la pirateria musicale

pubblicato 22 Settembre 2009 aggiornato 15 Ottobre 2020 17:06


Quando non è impegnato ad esibirsi, scrivere canzoni o coprire di ridicolo Simona Ventura, il leader dei Muse Matt Bellamy trova anche il tempo di dare la propria opinione su argomenti scottanti quali la pirateria musicale e i download illegali. In risposta alle recenti dichiarazioni della cantante inglese Lily Allen, secondo cui la pirateria musicale è da condannare in toto, Bellamy spiega:

«La mia opinione attuale è che il filesharing sia ormai la norma. Ciò non può essere cambiato senza attaccare libertà civili a cui nessuno rinuncerà facilmente. Il problema è che i provider di internet stanno facendo estremi profitti (grazie ai milioni di abbonati a servizi broadband) e non stanno venendo correttamente tassati dai proprietari dei copyright, e questo è un problema di livello legale»

«Le stazioni radio e TV pagano ai proprietari dei diritti d’autore (sia case discografiche che publisher) una tassa per utilizzare materiale che non è loro. I provider di internet dovrebbero fare lo stesso, e dovrebbero essere controllati da un’agenzia come la PRS che faccia calcoli basati su dati codificati (ma scaricati liberamente). Questo è il punto che sta sfuggendo alla gente»

«Inoltre, l’utilizzazione dovrebbe avere un valore. Qualcuno che controlla l’email usa pochissima banda, ma chi scarica 1GB al giorno ne usa molta di più, ma al momento pagano lo stesso [è quella che viene chiamata “flat rate” e che ha fatto la fortuna di ADSL, caro Matt, NdR]. E’ chiaro quale sia l’utente che sta colpendo le industrie creative ed è chiaro quale utente non lo stia facendo, dunque per questa ragione il prezzo andrebbe adeguato all’utilizzo»

«Il risultato finale sarebbe un provider tassato e controllato in base all’utilizzo, e ciò assicurerebbe sia libertà per il consumatore che diritti per gli artisti – a perderci sarebbe il provider che probabilmente aumenterebbe il costo dell’abbonamento per compensare, ma l’utente avrebbe la liberta di scegliere se controllare qualche email (che costerebbe molto meno dell’attuale sottoscrizione mensile) e scaricare tonnellate di musica e film (che probabilmente costerebbe un po’ più dell’attuale sottoscrizione mensile, ma non così tanto)»

Che ne pensate della proposta di Matt?

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