Home Festival di Sanremo Sanremo 2016, Irama a Blogo: “Non sono un rapper. Voglio divertirmi” (video)

Sanremo 2016, Irama a Blogo: “Non sono un rapper. Voglio divertirmi” (video)

Sanremo 2016, Irama racconta a Blogo il suo primo Sanremo. La video intervista di Giulio Pasqui.

pubblicato 8 Febbraio 2016 aggiornato 20 Febbraio 2021 13:35

UPDATE di Giulio Pasqui – Sanremo 2016 sta per cominciare anche per Irama. Il nostro inviato Giulio Pasqui ha intervistato una delle otto Nuove Proposte per parlare della sua prima partecipazione al Festival. Non sono mancati riferimenti alla canzone Cosa resterà e all’album omonimo in uscita.

Sanremo 2016, Irama a Blogo: “Cosa resterà scritta in un momento un po’ difficile della mia vita”

Irama è una delle otto nuove proposte che parteciperà al Festival di Sanremo 2016. Blogo l’ha intervistato e lui ha spiegato il significato del suo brano, Cosa resterà, e ha raccontato di tutto e di più sulla sua vita e non solo.

Siamo qui con Irama che ieri sera (venerdì N.d.R.) è riuscito a qualificarsi per la fase finale delle Nuove Proposte di Sanremo 2016. Intanto ciao Irama…

Ciao.

Partiamo dalla fine. Quali sono state le tue emozioni quando hai saputo di essere tra gli otto che andranno all’Ariston.

Sicuramente è stata una emozione forte, anche se ho preso tutto con calma perché è ancora tutto da vedere. “Piede a terra e lavorare”, da noi si dice così. C’è ancora tanta strada e c’è da impegnarsi. Non è ancora detto niente. Comunque non vedo l’ora di salire sul palco, divertirmi e raccontare la mia storia.

Perfetto! La domanda che stiamo facendo a tutti è: “Chi vincerà Sanremo Nuove Proposte 2016?”. I tuoi colleghi si sono sbilanciati, ma non ti diciamo i nomi che hanno detto…

Guarda, io non dico assolutamente niente, perché odio ste cose: chi vincerà lo decideranno. Vediamo come va. Vincerà la canzone migliore.

Ma tu hai un preferito?

Non lo dirò mai nella mia vita!

Neanche sotto tortura? Neanche se ti strappo gli orecchini… che tutti si chiedono: perché questi orecchini?

Ci sono delle cose che ti appartengono sempre: ti svegli e scrivi una canzone; ti svegli e ti cambi il vestito; gli orecchini con le piume sono un elemento che mi appartiene, sia sopra che sotto il palco. E’ una cosa che mi fa stare bene, è una cosa mia, è semplicemente una mia caratteristica.

Il problema che a volte i cantanti riscontrano è che i critici musicali magari danno una lettura delle loro canzoni che non è attinente con la realtà. Quindi: evitiamo almeno questo e dicci il significato della tua canzone, quello che tu vorresti che si sapesse…

La canzone è un testo che ho scritto io, parla di me. Ero in un momento un po’ difficile della mia vita… in verità le canzoni bisogna ascoltarle per capirle. Alla fine è giusto che ognuno la interpreti a modo suo. E’ giusto che un critico la interpreti a modo suo. E’ bello così. Come le poesie che possono essere lette in mille modi. La canzone è una poesia. La canzone deve essere interpretata: non mi interessa come e da chi, perché l’importante è che le persone ci si rivedano e la facciano propria.

Cerchiamo di immaginare dove sarai tra un anno, cerchiamo di capire cosa vorresti fare…

Non ti so dire cosa vorrei fare, perché ogni mattina mi sveglio come tutti e penso ad una cosa diversa. Semplicemente quello che voglio è essere un cantautore, un cantautore moderno e continuare a portare la mia musica avanti. Spero di farcela. Farò di tutto per farcela.

L’intervista si conclude con Irama che saluta Sounsdblog e…

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