Home Recensioni musicali Uscite discografiche Marzo 2011: recensioni (3° parte)

Uscite discografiche Marzo 2011: recensioni (3° parte)

The Strokes – Angles: quello degli Strokes era sicuramente uno dei ritorni più attesi dell’anno. Mancavano dal 2006 (“First Impressions of Earth”) e le voci che circolavano sul loro futuro non erano (non lo sono ancora a dir la verità…) positive. “Angles” è il lavoro di una band che non vuole perdere il proprio trademark

pubblicato 23 Marzo 2011 aggiornato 30 Agosto 2020 21:55


The Strokes – Angles: quello degli Strokes era sicuramente uno dei ritorni più attesi dell’anno. Mancavano dal 2006 (“First Impressions of Earth”) e le voci che circolavano sul loro futuro non erano (non lo sono ancora a dir la verità…) positive. “Angles” è il lavoro di una band che non vuole perdere il proprio trademark sound ma che allo stesso tempo tenta in qualche modo di evolversi, arricchendo il proprio sound con pesanti sonorità anni ’80 e intrecci chitarristici più articolati del solito, concedendosi un “tributo” ai These New Puritans (in “You’re So Right”) e ai Muse (in “Metabolism”). Un buon disco, ma escludendo il fondamentale debutto di 10 anni fa, gli Strokes rimangono una band da singoli… e ormai ne hanno abbastanza da realizzare un bel greatest hits… (z.) Voto: 6,5

Ex-Otago – Mezze Stagioni : terzo album e prova decisiva per gli Ex-Otago. “Mezze Stagioni” a grande linee ha lo stesso sapore agrodolce di spensierata malinconia che li ha sempre caratterizzati, nessuna novità clamorosa o spunti che rendano questo album speciale. Canzoni pop color seppia da imparare a memoria e canticchiare e ricanticchiare, che confermano l’unicità degli Ex-Otago (anche gli inserti di MC Pernazza a loro modo sono un segno distintivo) nel panorama musicale italiano. (z.) Voto: 6/7

CunninLynguists – Oneirology : a pochi mesi di distanza dall’ottimo “Death Is Silent” di Kno, i CunninLynguists (di cui Kno fa parte) tornano con l’atteso “Oneirology”. Proprio come “Death Is Silent”, anche “Oneirology” è stato messo interamente in streaming gratuito su BandCamp e proprio come “Death Is Silent” è un disco compatto, ricercato ma allo stesso tempo terribilmente appicicoso per via dei beat ipnotici e cadenzati e per via delle melodie sempre azzeccate. Tema costante il mondo onirico dei sogni… Inception-rap? Non deludono mai… che vi devo dire. (z.) Voto: 7+

Rise Against – Endgame : fino a “The Sufferer & the Witness” (2006) ho sempre apprezzato molto il lavoro fatto dai Rise Against e il loro essere sospesi fra il punk rock più impegnato e melodie da classifica (evitando comunque lo “sputtanamento”). Se già il precedente “Appeal to Reason” aveva qualche segno di cedimento, “Endgame” risulta essere il disco meno riuscito della band, non tanto per i brani contenuti quanto per la ripetizione eccessiva di una proposta musicale che fa troppa fatica ad evolversi. (z.) Voto: 5/6

Travis Barker – Give the Drummer Some : la reunion dei Blink 182 non ha impedito al famoso drummer Travis Barker di mettere sul mercato il suo primo album da solista. Un po’ come fece Fieldy (il bassista dei Korn) con il suo evitabilissimo “Rock ‘n Roll Gangster”, anche Travis ha deciso di convertirsi al rap. Per farlo ha chiamato alcuni mostri sacri dell’hip hop (RZA, Raekwon, Snoop Dogg, Cypress Hill e tanti altri) e con l’aiuto di guitar hero del calibro di Tom Morello e Slash ha dato alla luce un lavoro tamarrap/tamarrock iperprodotto che probabilmente avrebbe avuto senso (anche no…) negli anni ’90, ma che oggi suona veramente fuori tempo massimo. (z.) Voto: 5-

Low – C’Mon : non sono famosi ma i Low hanno fatto la storia della musica, rappresentando meglio di tutti (assieme a Red House Painters, Codeine e pochi altri) il movimento sad/slowcore degli anni ’90. Musica lenta, sognante… volutamente soporifera. In “Try to Sleep” (titolo perfetto per un pezzo così cullante), il singolo di lancio di “C’Mon”, ritroviamo i Low più classici, ma nel resto del disco ci sono alcune gradite novità come un paio di pezzi più movimentati del solito (sempre nei giusti limiti…) e un suono probabilmente più fruibile. Non è sicuramente il miglior album dei Low, ma certe sonorità si ascoltano sempre con piacere, magari di sera a letto, prima di dormire… (z.) Voto: 7

Explosions in the Sky – Take Care, Take Care, Take Care : il problema principale di “Take Care, Take Care, Take Care” è il problema che affligge da qualche tempo l’intero movimento post-rock. Un genere che probabilmente ha già dato tutto (molto) quello che c’era da dare e che ormai non riesce più a sorprendere… ad emozionare. Poi ovvio, ci sono casi in cui la bellezza dell’opera è in grado di superare l’immobilismo del genere (vedi l’ultimo dei Mono) ma purtroppo non è il caso di “Take Care, Take Care, Take Care”, una buona prova, ma decisamente prevedibile. (z.) Voto: 6+

The Vaccines – What Did You Expect From The Vaccines? : siamo nel 2011, eppure alcune riviste inglesi continuano a buttare vagonate di hype addosso a gruppi che non fanno altro che proporre puro random-indie rock. I Vaccines sono solo l’ultimo nome della lunga lista e provano a farsi largo con il debutto “What Did You Expect From The Vaccines?”. Probabilmente ci aspettavamo proprio questo, un megamix di vari gruppi (vocalità a cavallo fra Paul Banks/Tom Smith e Charlie Fink, chitarre un po’ brit e un po’ “wall of sound”) molto piacevole ma allo stesso tempo totalmente privo di personalità. Per ora lasciamo il beneficio del dubbio, sperando in una seconda prova altrettanto gradevole ma che presenti qualche spunto interessante che li distingua maggiormente dalla massa e non gli faccia fare la fine di tanti colleghi (Fratellis, View, Enemy…).(z.) Voto: 6,5

Panic! at the Disco – Vices & Virtues : esplosi in pieno periodo “psuedo-emo” con l’esordio “A Fever You Can’t Sweat Out”, i Panic! at the Disco sono arrivati, con qualche problema di formazione, al terzo album “Vices & Virtues”. Meno sfacciato ed esuberante rispetto al debutto ma allo stesso tempo meno ricercato (miravano a Sgt.Pepper’s…) rispetto al precedente “Pretty. Odd.”, “Vices & Virtues” è un lavoro fresco, giovanile (un po’ troppo…), a tratti stucchevole… in poche parole un prodotto destinato ad un target ben preciso, gli altri possono tranquillamente passare oltre. (z.) Voto: 5-

Funeral for a Friend – Welcome Home Armageddon Voto: 6- (z.)
Carlot-ta – Make Me a Picture of the Sun Voto: 6,5 (z.)
Saliva – Under Your Skin Voto: 4+ (z.)
Six Organs of Admittance – Asleep on the Floodplain Voto: 6+ (z.)
Whithin Temptation – The Unforgiving Voto: 5,5 (z.)
Yellowcard – When You’re Through Thinking, Say Yes Voto: 5,5 (z.)
The Unthanks – Last Voto: 6/7 (z.)
The Doormen – The Doormen Voto: 6,5 (z.)
Modena City Ramblers – Sul Tetto Del Mondo Voto: 5/6 (z.)
Alexis Jordan – Alexis Jordan Voto: 4+ (z.)

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LEGENDA
10: la perfezione… non esiste
9: capolavoro, fra i migliori di sempre
8: grandissimo disco, probabilmente destinato a rimanere nella storia
7: album di ottimo livello, manca solo quel qualcosa che lo renda veramente memorabile
6: discreto, passa abbastanza inosservato… innocuo
5: disco trascurabile, banale e poco degno di nota
4: album completamente inutile
3: disco dannoso, difficile trovare di peggio.
2: neanche Justin Bieber
1: …

—— Precedenti ——
Marzo 2011 – 2° Parte
Marzo 2011 – 1° Parte
Febbraio 2011 – 3° Parte
Febbraio 2011 – 2° Parte
Febbraio 2011 – 1° Parte
Gennaio 2011 – 2° Parte
Gennaio 2011 – 1° Parte
Dicembre 2010
Novembre 2010 – 2° Parte
Novembre 2010 – 1° Parte
Ottobre 2010 – 2° Parte
Ottobre 2010 – 1° Parte
Settembre 2010 – 2° Parte
Settembre 2010 – 1° Parte
Agosto 2010

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