Home Recensioni musicali Plakkaggio al Circolo Gagarin fra metal, punk e sacerdoti di Giuda (live report 6 Aprile 2024)

Plakkaggio al Circolo Gagarin fra metal, punk e sacerdoti di Giuda (live report 6 Aprile 2024)

Con l’ombra dei Judas Priest a incombere sul concerto, i Plakkaggio hanno fatto cantare e pogare tutti i presenti all’ARCI di Busto Arsizio.

13 Aprile 2024 12:11

La vita è un po’ come i concerti del Collettivo Plakkaggio: non sai mai quanti membri troverai. Una settimana dopo aver suonato a Roma il concerto per il ventennale della band, con la partecipazione di due bassisti e tre chitarristi sul palco, e quattro mesi dopo averli visti a Bergamo in formazione a quattro, questa sera il gruppo di Colleferro si trova a Busto Arsizio con la lineup che registrò Ziggurath… insomma, con 3 musicisti in tutto!
Il chitarrista solista, infatti, è andato a vedere i Judas Priest in concerto al Forum di Assago, e l’ombra dei Judas si allungherà su tutto il concerto, fra citazioni musicali (“Birra in lattina” che si apre con le stesse note di “Turbo Lover”), cover esplicite (“Breaking The Law”) e menzioni qua e là. Al netto di questo, la gente che riempie il circolo ARCI di Busto Arsizio è qui per un po’ di sano NWOBHMOI e in 90 minuti ne abbiamo ottenuto in gran quantità, fra ripescaggi di vecchissimi pezzi, brani dell’ormai amatissimo Verso La Vetta e qualche cover, il tutto presentato da gAbbath fra una canzone e l’altra, mentre ValHell cerca di non far prendere il volo alla batteria posizionando pesi e bilanceri degni di un centro fitness, e verso la fine Chris Nunnos che chiede pietà perché “ha una certa età ed è stancante suonare dopo mezzanotte”. Insomma, grande grinta nella musica che fonde metal e punk, grandi cori da cantare tutti insieme, e qualche risata. Cosa si può chiedere di più, ad un sabato sera?

Vorrei anche fare un discorso unico su Apoptosi e Sore, le due band in apertura: premettendo che suonano due generi differenti (punk/hardcore grind i primi, un metal rivolto allo sludge i secondi), quello che ha soddisfatto tutti è il fatto che suonino come gruppi rodati da anni: non ci sono tempi morti fra una canzone e l’altra, niente silenzi imbarazzanti, solo feedback e muri di suono e gran presenza scenica. Sono due gruppi italiani pronti ad un tour europeo, è stato un piacere vederli a Busto Arsizio.

Un video dal concerto:

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