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Priest, la band imparentata con i Ghost: scopriamoli con i primi quattro video

Uscirà il 17 Novembre il primo disco dei Priest: “imparentata” con i Ghost, la band svedese propone musica elettronica. Scopriamo questi “migliori Depeche Mode dopo i Depeche Mode”…

pubblicato 15 Novembre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 00:39

Fermateci se avete già sentito questa descrizione: band svedese, con riferimenti religiosi, composta solo da musicisti mascherati dei quali non si sa nulla, che rilascia dichiarazioni tramite un portavoce misterioso. In realtà dei Priest non sapremmo niente, se non fosse che in qualche modo hanno rivelato che il loro primo disco (“New Flesh”) sarà prodotto da (ex Ghost) e vede la partecipazione di Airghoul (ex Ghost). Quindi sì, ci sono dei collegamenti con l’altra band più misteriosa della Svezia, anche se visto come si sono lasciati male questi ex membri dei Ghost, non siamo sicuri su quanto vogliano giocare con questa parentela.

E allora, concentriamoci su ciò che dovrebbe contare realmente: la musica. La proposta dei Priest è fortemente virata verso l’elettronica, ed il loro album “New Flesh” (nei negozi il 17 novembre 2017 su Lövely Records) conterrà dieci canzoni che “suonano come se nel 1982 ci si fosse immaginati come sarebbe stato il sound del 2019”. Questa la loro descrizione, io personalmente li considero “i migliori Depeche Mode dopo i Depeche Mode” (si può mettere un copyright su questa affermazione? Se prenderà piede, sappiate che l’avete letta qui per prima!).

Dei dieci brani di New Flesh, sono già stati tratti quattro singoli ed altrettanti video, che mostrano il look “prete-fetish” dei Priest. Eccoli qui.

Decisamente nelle canzoni dei Priest c’è un messaggio – per l’ultimo singolo, Vaudeville, la band dice: “Parla di cambiare il mondo. E se lo vuoi fare, devi comportarti correttamente e avere le mani pulite. L’inattività aiuta il nemico e, credetemi, esso vi vuole pigro e stupido. Vaudeville è probabilmente la canzone più importante del disco”.

Non ho idea se possano avere un pubblico “metal” come la loro band cugina, ma se alle orecchie di appassionati di elettronica (e Depeche Mode!) arrivassero le note dei Priest, il loro successo sarebbe inarrestabile.

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