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Musica italiana, dischi del 2015 da recuperare e ascoltare

Com’è andato l’anno musicale italiano e quali gruppi e cantanti vale la pena non dimenticare e portarsi nel 2016? Soundsblog vi offre gli album che non dovete assolutamente perdere.

pubblicato 17 Dicembre 2015 aggiornato 28 Agosto 2020 22:59

Se lo stato della musica italiana a volte sembra non promettere nulla di buono (basti guardare con occhio estremamente critico i nomi dei Big di Sanremo), esistono invece delle realtà solide e potenti che si fanno largo con eleganza in un panorama troppo spesso sconfortante dal punto di vista del cosiddetto mainstream. Non è che cerchiamo di rifugiarci nell’indie più spiccio, né stiamo cercando di definire esattamente un confine simbolico e troppo spesso labile: ma se alcuni degli album italiani usciti nel 2015 hanno avuto effetto bomba sulle classifiche, ne esistono almeno altrettanti che non si sono affacciati nelle top ten, ma che a qualità sono davvero incredibili.

Per questo noi della redazione musicale di Blogo, o meglio io -vi assicuro che mi prendo tutta la responsabilità di ciò che sto scrivendo-, vi abbiamo selezionato idischi di musica italiana usciti nel 2015 assolutamente da recuperare. Poco importa se non li avete ascoltati nel momento esatto in cui sono usciti: della tempestività, a volte, se ne fa anche a meno quando si parla di musica. Un disco ti deve trovare e deve calzarti addosso come un vestito, non importa quanto tempo ci metta ad arrivare a te.

L’unico consiglio è di prestare le vostre orecchie a scritture, parole, composizioni, evoluzioni, atmosfere create, senza alcun pregiudizio di sorta: ecco i dischi italiani del 2015 da ascoltare. D’altronde noi di Soundsblog lo diciamo da sempre che italians do it better, no?

I Ministri – Cultura Generale

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Con Cultura Generale i Ministri hanno spolverato l’indie-rock ridandogli la brillantezza che meritava: un ponte dagli Strokes ad oggi, con testi che sanno colpire e l’innata voce accentata di Federico Dragogna in grado di darti pugni in faccia senza che tu ti accorga.

Adriano Viterbini – Film O Sound

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Il chitarrista dei Bud Spencer Blues Explosions è senza dubbio il Jack White italiano (grazie Tommaso per la definizione). In Film O Sound sembra di stare in un soggetto di Tarantino filmato da Sergio Leone, con lunghi fumi che salgono da strade buie in riva a torrenti.

Calibro 35 – S.P.A.C.E.

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Forse è il disco italiano dell’anno, ricco di bellezza ed elettronica ben calibrata. I Calibro 35 si riconfermano come uno dei gruppi più interessanti e potenti: e considerando che fanno solo strumentali, direi che ci vuole del coraggio.

Caso – Cervino

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Non potevo non mettere in questa lista sconclusionata il bravo Caso da Bergamo, che rielabora la nasale “provincia italiana” narrata da Le Luci della Centrale elettrica per darle una nuova nostalgia malinconica. Poi ha fatto un pezzo dedicato alle radio: “la frequenza quella buona la teniamo chiusa per bene dentro i finestrini”

Calcutta – Mainstream

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“Suona una fisarmonica e fiamme nel campo rom / Tua madre lo diceva “non andare su YouP*rn”. La dolcezza di Calcutta non si ferma nella delicatezza dei suoi arpeggi e nei testi che sembrano quadretti: un disco tutto da scoprire.

Capra – Sopra la panca

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“Il lunedì è la domenica del rock” dovrebbe diventare il motto di molti, ma a Capra dei Gazebo Penguins non interessa davvero diventare motto di qualcuno. Infatti scrive canzoni con il suo codice fiscale.

Giovanni Truppi – Giovanni Truppi

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Dissacrante, ironico, potente e “sgarrupato”, Giovanni Truppi fa ridere sin dalle prime battute, sconvolgendo sul finale con una ballata come non se ne sentivano da tempo. Risate amare e voce all’estremo: d’altronde chi meglio di lui poteva dedicare una canzone al Papa?

Andrea Nardinocchi – Supereroe

andrea nardinocchi supereroe
La voce r&b più bella del nostro panorama si dà all’elettronica e sforna un secondo album pieno di spunti pop. Omogeneo, ben riuscito con atmosfere stile il migliore Terence Trent D’Arby e richiami funky “con i coretti a palla”. Impossibile non appassionarsi a Come MJ, omaggio a Michael Jackson (e Michael Jordan, ché il basket è una vecchia passione di Andrea).

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