Home Classifiche Musicali La sfida pop rock autunno 2012 la vincono i Mumford & Sons

La sfida pop rock autunno 2012 la vincono i Mumford & Sons

Come tutti gli anni questo è il periodo con la più alta concentrazione di uscite mainstream, l’obiettivo è ovviamente arrivare a dicembre ancora alti in classifica e vendere il più possibile in vista del boom pre-natalizio.E come tutti gli anni la sfida internazionale “pop-rock” si riduce ad una manciata di nomi spesso composta da una

pubblicato 13 Ottobre 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 13:12

Come tutti gli anni questo è il periodo con la più alta concentrazione di uscite mainstream, l’obiettivo è ovviamente arrivare a dicembre ancora alti in classifica e vendere il più possibile in vista del boom pre-natalizio.

E come tutti gli anni la sfida internazionale “pop-rock” si riduce ad una manciata di nomi spesso composta da una maggioranza di band già affermate da tempo (e pure un po’ bollite) e da una minoranza di band più giovani che hanno avuto la fortuna di aver ricevuto una promozione adeguata. Per l’autunno 2012 il gioco era tra “¡Uno!” dei Green Day (reduci dagli scarsi risultati del precedente “21st Century Breakdown”), i sempre più pacchiani Muse di “The 2nd Law“, “Battle Born” dei Killers, “Babel” dei Mumford & Sons a dover confermare le vendite del debutto “Sigh No More” e i “sopravvissuti” dagli anni ’90 Skunk Anansie e No Doubt.

A livello mondiale non c’è stata proprio gara: già “Sigh No More” aveva venduto più degli ultimi Muse e Green Day ma era difficile prevedere un abisso di questo tipo tra i Mumford & Sons e la concorrenza. Le 951.000 copie vendute nella prima settimana da “Babel” (con record annuale sia in USA che UK) parlano chiaro e vedere i Green Day vendere nella stessa settimana 1/3 delle copie (315.000) fa decisamente effetto. Peggio ancora hanno fatto i The Killers con 294.000 copie mondiali nella prima settimana, mentre come prevedibile più lontani i No Doubt (158.000) e gli Skunk Anansie che ormai da tempo (come i Cranberries) trovano fortuna solamente nell’immobile mercato italiano.

Se i Green Day hanno venduto 1/3 dei Mumford & Sons, i Muse si sono fermati ad 1/2 (475.000 copie per la precisione), frutto di un successo meno concentrato in UK+USA e maggiormente spalmato su tutta l’Europa continentale. Ovviamente, se la prima settimana di vendite ha decretato un solo vincitore, da qui ad un anno può succedere ancora di tutto.

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