Home J-Ax J-Ax presenta l’album Surreale: “Dentro di me, ci sono tanti Ax. Mi alzo e faccio quello che mi detta l’istinto”

J-Ax presenta l’album Surreale: “Dentro di me, ci sono tanti Ax. Mi alzo e faccio quello che mi detta l’istinto”

Durante l’incontro stampa per la presentazione di Surreale, J-Ax ha anche parlato del recente caso Salmo e del suo rapporto con i No-Vax.

27 Agosto 2021 08:36

Un progetto che nasce come “semplice” re-pack ma che è diventato un vero e proprio nuovo album: Surreale, il nuovo lavoro discografico di J-Ax, disponibile da oggi, 27 agosto 2021.

11 nuovi brani (il singolo di lancio è Sono un Fan), 4 featuring (Jake La Furia, con cui ha pubblicato la hit di quest’estate, Salsa, Ermal Meta, Francesco Sarcina e Federica Abbate) in un progetto che contiene anche l’edizione standard di Reale e la versione in vinile di J-Axonville – Uncool and Proud, l’album punk-rock, lanciato dal brano Sansone, pubblicato lo scorso 5 agosto, autoprodotto e distribuito gratuitamente.

Tante anime, quelle di J-Ax, e, facendo riferimento proprio ai suoi due ultimi singoli pubblicati, noi di Soundsblog, presenti all’incontro stampa di presentazione di Surreale, abbiamo chiesto al rapper e cantautore milanese, come fanno a convivere in lui queste due anime, l’anima che lo porta a scrivere pezzi leggeri come Salsa o Una voglia assurda, tormentoni delle ultime due estati, e quella che lo porta a scrivere brani duri ed espliciti come Sansone, canzone con numerosi riferimenti politici:

Due anime sono poche! C’è l’Ax di Sansone e poi c’è l’Ax leggero, più che Una voglia assurda, direi di Ostia Lido. Anche in Salsa, vengono dette cose non leggerissime… Dentro di me, ci sono tanti Ax, c’è anche l’Ax nerd, che fa pezzi che citano Toxic Avenger o The Mandalorian, c’è l’Ax fan di Gaber, che fa il pezzo insieme ad Enrico Ruggeri. Io sono cresciuto come tanti della mia età, ho ascoltato tante cose senza cognizione di causa. Ascoltavo cose di Radio Deejay, cose dalla tv ma anche dischi di mia madre che ascoltava Enzo Jannacci o Dario Baldan Bembo. Come convivono tutte queste anime? A volte mi alzo di un umore e mi viene fuori Salsa, a volte mi alzo di un altro umore e mi viene fuori Sansone… Non ci penso troppo, faccio quello che mi detta l’istinto della giornata.

Il titolo dell’album, Surreale, è venuto da sé:

L’album si intitola Surreale perché è stato fatto “su Reale”, il mio precedente album. I pezzi sono così diversi l’uno dall’altro che sembra surreale che li abbia messi insieme in un album solo. Ed è un disco, poi, nato in un periodo surreale.

E anche i featuring presenti nel disco, inizialmente, non erano previsti:

Doveva essere un disco senza featuring. Tutti i featuring sono capitati. Il feat. con Ermal Meta è nato da un’idea che mi aveva mandato lui. Quello con Francesco Sarcina è nato perché ho scritto la prefazione al suo libro.

Rispondendo alle altre domande dei colleghi giornalisti, J-Ax non si è sottratto nel commentare il recente caso Salmo e del suo concerto gratuito, a fini benefici, organizzato ad Olbia senza rispettare le norme di gestione dell’emergenza della pandemia di COVID-19.

J-Ax ha stigmatizzato l’iniziativa, soffermandosi sulla frase ad effetto utilizzata da Salmo per giustificarsi (“Non puoi definirti un artista se non infrangi le regole”), che ha destato polemiche e ilarità, e aggiungendo che la rabbia, seppur comprensibile, a volte, porta a fare scelte sbagliate:

Sono d’accordo con Fedez su quello che ha detto sul concerto. Per quanto riguarda l’artista che trasgredisce le regole, è una dichiarazione un po’ alla carlona. L’artista trasgredisce le regole dell’arte, del costume, dei benpensanti… Sono robe dette per il web. Trasgredire le regole non fa di te un artista. Capisco la frustrazione di Salmo e altri artisti, il nostro settore è stato trattato con superficialità. Fa rabbia vedere la gente che fa il caz*o che gli pare mentre noi abbiamo regole ferree. Ma la rabbia fa fare scelte sbagliate. Stiamo confondendo un problema sanitario con un problema politico. Non c’è una volontà politica. La nostra categoria non ha l’empatia del resto d’Italia che considera il nostro un “non lavoro”. Per loro, siamo sempre in vacanza, nessuno vede la disciplina e l’impegno. E la politica, che insegue i consensi, si comporta di conseguenza e si occupa di altre cose. Noi dobbiamo essere meglio degli altri: se i tifosi fanno gli assembramenti, non dobbiamo fare gli assembramenti come i tifosi. Io voglio avere la coscienza pulita quando questa cosa finirà.

Riguardo i No-Vax, infine, dopo aver provato il dramma del COVID-19 sulla sua persona, J-Ax non vuole più sentirne parlare:

L’ho detto chiaramente, se sei No-Vax e sei mio fan o mio amico, puoi uscire dalla mia vita. Non ho più pazienza di discutere con i negazionisti, dopo che ho corso il rischio di lasciare orfano mio figlio. Mi scrivono per chiedermi quanto mi hanno pagato per fare lo spot pro-vaccino o per far finta di essermi vaccinato… A questa gente, cosa devo dire…

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