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Paola e Chiara, Giungla: recensione

Giungla è il nuovo (ultimo?) album di Paola e Chiara anticipato dal singolo “Divertiamoci (Perché c’è feeling)”

pubblicato 4 Giugno 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 07:49

In questi giorni, Paola e Chiara sono attese dai fan per l’uscita del nuovo album “Giungla”. E non solo. Le parole di Chiara hanno fatto discutere sul web. Ricordate il suo sfogo su Facebook?

“SOLO QUESTO, DOPO 17 ANNI DEDICATI ALLA MUSICA, MI SENTO DI DIRE CHE NESSUNO MAI VERAMENTE HA CREDUTO O PUNTATO SU DI NOI. ECCO PERCHE’ GIUNGLA E’ PROBABILMENTE L’ULTIMO DISCO. IL POP DANCE ALL’ESTERO E’ UNA REALTA’ E UN BUSINESS, QUI NON SI CAPISCE PERCHE’ SIAMO LE UNICHE A FARLO. LO AVETE NOTATO,VERO? NO ECCO.”

Un commento duro che forse nasconde anche un fondo di verità. Le due sorelle erano attese da tempo a Sanremo ma non sono mai più tornate dopo aver presentato il brano “A modo mio”, una delle loro ballad (a mio parere) più intense. Musica pop, leggera, pezzi dance e ritmati che sembrano effettivamente non aver quel grande sostegno e quella promozione concessa a numerosi altri artisti. Possiamo parlare di boicottaggio secondo voi? Di snobismo? O semplicemente è ciò che è capitato anche ad altri cantanti nel tempo?

Nel frattempo, ascoltiamo Giungla, il nuovo disco delle sorella Iezzi. Si parte proprio con “Divertiamoci (Ci vuole feeling)” feat Razza Krast, orecchiabile ma allo stesse tempo anche meno immediata ed efficace di una “Pioggia d’estate”. (“La notte passerà dai divertiamoci perché c’è feeling, se tutto finirà noi divertiamoci perché c’è feeling”). Non mancano gemiti nel pezzo, aspetti sensuali, sembra quasi una versione più rassicurante e meno sfacciata di “Kamasutra”

Tu sei l’anno che verrà rallenta il ritmo, strizzando l’occhio ad una ballad senza cadere nel sentimentalismo più spicciolo con un sound alla base che ricorda “Firework” di Katy Perry. Moreno, vincitore di Amici 2013, è la guest star del terzo pezzo, Tu devi essere pazzo (presente anche senza il rapper, come ultima traccia dell’album). Un pezzo che potrebbe essere scelto anche come possibile singolo, sia per l’affetto del pubblico per il giovane cantante, sia perché il brano è radiofriendly.

Non c’è me senza te ripropone un certo sound estivo ma rimane in superficie senza mai conquistare del tutto (“Tu hai lo stile, hai le movenze”) mentre “E se per caso” è una ballad d’atmosfera in atmosfera “Milleluci”. Ma tu non puoi (più chiamarla felicità) vede le voci delle due sorelle diventare robotiche. Stai dove sei è il brano presentato a “I migliori anni” che ricorda molto “Hurt” di Christina Aguilera. Non piangere per me aumenta il ritmo ma si torna poi subito alle atmosfere più intimiste con la delicata “Non sei più tu

Ultime gocce d’estate pecca nel ritornello un po’ scontato (“Ultime gocce d’estate, perché a nessuno dispiace finché fa ciò che gli piace”) e anticipa “Che mi importa di te“. E qui abbiamo la conferma della passione delle sorelle Iezzi per Rihanna. Dopo “Così non saprai mai” (versione italiana di “Russian Roulette”) questa volta troviamo la loro interpretazione di “California King Bed”. Dodicesimo pezzo “La voce dentro me“, raffinata canzone che anticipa poi i tre brani che chiudono l’album: il remix di “Divertiamoci (Perché c’è feeling)”, “Ba Xin Fang Kai” (versione cinese di ‘A modo mio’) e “Tu devi essere pazzo”, il terzo brano senza la partecipazione di Moreno

In sintesi, un disco vario tra ballad e pezzi uptempo che contiene possibili singoli (il duetto con Moreno, Non sei più tu) ma che risente anche di quel legame indissolubile con la musica del loro passato (leggi Divertiamoci che ricorda pezzi precedenti e la versione in cinese di A modo mio) e con brani celebri internazionali (dalle influenze della Aguilera e della Perry fino alla dichiarata cover italiana del brano di Rihanna).

Le due sorelle Iezzi hanno creato un album che racchiude alcuni pezzi orecchiabili e potenti insieme ad altri quasi ‘riempitivi’ ma, visto anche i numerosi fan ancora legati a loro, meriterebbero comunque una possibilità in più. Perché la loro musica per alcuni non sarà eccelsa o d’autore, ma per una parte del pubblico resta una ventata fresca di pop/pop dance nel panorama musicale italiano.

E che male c’è?

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