Home Noemi Noemi a Blogo: “Cuore d’artista è il disco della consapevolezza” (video)

Noemi a Blogo: “Cuore d’artista è il disco della consapevolezza” (video)

Cuore d’artista, il nuovo album di Noemi in uscita il 12 febbraio: la cantante ne parla a Blogo. Video intervista.

pubblicato 1 Febbraio 2016 aggiornato 20 Febbraio 2021 14:03

C’ha messo tutto il cuore (d’artista), Noemi, per il suo quarto progetto discografico. E ci crede davvero tanto. Il nuovo album uscirà venerdì 12 febbraio, proprio durante il marasma sanremese, e conterrà nove brani inediti fra cui La borsa di una donna, la canzone scritta da Marco Masini con la quale l’artista parteciperà al 66esimo Festival di Sanremo. Cuore d’artista è anche il titolo di questo nuovo lavoro ed è una frase estrapolata da Idealista, il pezzo scritto per la cantante da Ivano Fossati.

“E’ un disco che mi riporta in contatto con la musica pop italiana” dopo l’esperienza londinese. Ascolteremo una Noemi diversa rispetto a quella che abbiamo conosciuto in passato?

Cuore d’artista contiene tutte le fasi di quella che è stata la mia ‘vita artistica’. Credo che sia un disco che racchiude tutto quella che sono, quella che sono stata e quella che vorrei essere. E’ un disco che ho fatto con molta serenità. Ed il ritorno in Italia era importante per me perché, dopo il giro del mondo, volevo tornare a casa e mettere in piedi un disco con più consapevolezza. Ho avuto due grandi co-piloti: Celso Valli, il mio produttore musicale, e Gaetano Curreri, il direttore artistico del disco insieme a me perché insieme abbiamo scelto i pezzi e contattato gli autori. La borsa di una donna è una canzone che in questo Sanremo rappresenta molto bene il disco: un disco maturo ed una canzone matura”.

Parliamo della canzone sanremese. E’ rivolta alle donne? Potrebbe diventare un Quello che le donne non dicono 2.0 o comunque un inno femminista?

“E’ un inno femminile, non femminista. Quella fase è stata superata, in parte, dalle donne. Si parla di quote rosa, volontà di essere attive nel mondo politico e sociale italiano. Io penso che in questa canzone si parli di una donna che non ha perso il contatto con la sua femminilità. La sento molto come un manifesto di quello che potrebbe essere la donna di questi anni, anche di età diverse. E spero che ci riesca perché più donne si sentiranno coinvolte da questo pezzo, più diventerà universale e avrà ragione di esistere. Io ci spero tantissimo”.

Cuore d’artista vanta importanti collaborazioni: Ivano Fossati, Gaetano Curreri, Giuliano Sangiorgi… ma c’è anche un brano scritto da te. Ce ne parli?

“E’ un brano scritto da me. E’ uno dei pochi pezzi che parlano d’amore. Non è neanche una canzone d’amore, è una canzone in cui ci si rende conto di non essere soli. C’hai la tua famiglia, i tuoi amici… Però la vita in due, veramente in due, ha i suoi pesi e le sue responsabilità perché bisogna essere presenti. C’è anche la possibilità di farsi coraggio a vicenda, starsi vicino e fa pure strano”.

Hai detto: “Questo album non è una monografia sull’amore”. Perché c’è così poco amore?

“Non è vero che c’è poco amore. L’amore ha tante forme: c’è l’amore per la musica, l’amore per i pezzi, l’amore per tutti gli artisti che hanno collaborato con grande amore. Spesso al fianco del grande autore si creano dei dubbi, non si sa se il materiale sarà effettivamente all’altezza delle aspettative. Nel mio disco devo dire di sì, ho scelto questi pezzi non perché li avessero scritti Ivano, Gaetano e Giuliano, ma perché erano dei bei pezzi”.

Uno dei pezzi più forti è Amen, scritto da Federica Abbate. E’ una sorta di preghiera laica.

“Caspita. Amen è un pezzo che ho sentito per la prima volta nel dicembre del 2014, mi descriveva a livello emotivo. Ero nel periodo londinese e di The Voice, era un momento movimentato. E’ quasi una dichiarazione d’intenti. E’ come se dicesse: ‘Basta, non voglio combattere contro niente e soprattutto contro me stessa, mi voglio rilassare’. Poi non nascondo che quando sono successi i fatti di Parigi, io avevo la canzone in testa perché ci stavamo lavorando su e attraverso la frase ‘siamo figli della stessa terra e siamo in guerra’ ho capito che questa canzone poteva avere anche un altro livello di lettura. Una lettura sociale che restituisce l’atmosfera tumultuosa del periodo storico in cui viviamo”.

Chiudiamo con Sanremo. Il brano è piaciuto a chi l’ha già ascoltato, le recensioni sono tutte positive. E’ arrivato il momento della vittoria? E un’eventuale partecipazione all’Eurovision?

“Ah, sarebbe figo l’Eurovision, mi piacerebbe un sacco. Sanremo l’affronto con serenità, credo di aver lavorato bene e sono contenta del disco. L’affronto con l’emozione di chi sa di portare qualcosa di prezioso sul palco. So di giocare una partita importante. Quindi le emozioni sono contrastanti. Io poi sul palco mi diverto, passati i primi secondi di ansia incredibile mi lascio andare”.

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