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Eurovision Song Contest 2010: la Germania vince con “Satellite” di Lena Meyer-Landrut

Molto spesso accade che in manifestazioni canore importanti a vincere siano delle canzoni e dei cantanti non appartenenti alla categoria “musica che conta” (qualitativamente parlando) e quando un’occasione del genere accade in un contesto come quello del Eurovision Song Contest quanto detto fa ancora più rabbia perché noi appartenenti al vecchio continente non vogliamo essere

pubblicato 30 Maggio 2010 aggiornato 7 Settembre 2020 15:28

Molto spesso accade che in manifestazioni canore importanti a vincere siano delle canzoni e dei cantanti non appartenenti alla categoria “musica che conta” (qualitativamente parlando) e quando un’occasione del genere accade in un contesto come quello del Eurovision Song Contest quanto detto fa ancora più rabbia perché noi appartenenti al vecchio continente non vogliamo essere rappresentati in tutto il mondo da un tipo di musica che non porta alta la nostra bandiera sonora… e potevamo mai scampare in questo 2010 all’ennesima figuraccia evitando quindi di sporcarci ancora una volta la faccia a causa di un vincitore che non ha né arte ne parte? Giammai. Insomma: ormai l’Eurofestival di importante ha solo il nome, non il contenuto.

Per questo non è un caso se nel corso di questi anni chi ha vinto la famosa kermesse non ha poi avuto i favori del pubblico a livello internazionale (in alcuni casi nemmeno a quello locale) così come non è un caso se, sulla scia dell’effetto “Sanremo”, i big della musica lo hanno più volte snobbato (qualcuno suggerisce “e fanno bene!”).

Ma bando alle ciance arriviamo al dunque. Vince l’Eurovision Song Contest 2010 la tedesca Lena Meyer-Landrut (19 anni) con la canzone “Satellite” di cui dopo il salto vi mostriamo il video ufficiale e l’esibizione live.

Adesso, a prescindere dall’effetto amatoriale della clip che è già irritante di per sé, vogliamo parlare della pochezza del pezzo? E’ praticamente insostenibile da tutti i punti di vista e viene anche poca voglia di parlarne visto che non suscita nemmeno emozioni negative. “Indifferenza” è forse la parola più adatta da utilizzare.

Perciò, in fondo in fondo, se noi italiani non abbiamo il nostro bel posticino in questo contest non è poi mica la fine del mondo, anzi, molto probabilmente ci siamo salvati.

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