Home Festival di Sanremo Ultimo a Sorrisi: “Ho sempre pensato che ce l’avessero tutti con me, anche se non era vero”

Ultimo a Sorrisi: “Ho sempre pensato che ce l’avessero tutti con me, anche se non era vero”

Ultimo approda su Sorrisi dopo aver disertato il servizio fotografico: parla di Sanremo, di Fateme Cantà, di Colpa delle Favole e di Antonello Venditti.

pubblicato 26 Febbraio 2019 aggiornato 16 Ottobre 2020 14:12

Dopo aver disertato il servizio fotografico post-finale di Sanremo 2019, Ultimo appare sul settimanale Tv Sorrisi e Canzoni con una lunga intervista a opera di Giusy Cascio pubblicata nel numero in edicola da martedì 26 febbraio. Poche le parole sul Festival: “Non è stata una mossa premeditata, come alcuni dicono. Se capitano certe cose, uno reagisce in modo particolare. Mi farò perdonare, promesso”. Ma il capitolo sanremese non lo considera chiuso per sempre. “Si decide a ottobre. Non è che lo escludo, ma per adesso voglio concentrarmi sulle cose mie e continuare a cantare”.

Il giovane cantautore romano ha poi parlato del nuovo album, in uscita il 5 aprile e intitolato Colpa delle favole. “Io ho sempre pensato che ce l’avessero tutti con me, anche se non era vero. Ce l’ho ancora, questa sensazione. Ho dato spesso la colpa agli altri, pure alle favole, per non dare la colpa a me stesso”, ha raccontato. Nella tracklist c’è un brano intitolato Ipocondria, di cui lui soffre: “L’ipocondria è un pretesto. Io non ho paura di morire. Ho paura di avere paura, ma quando la paura ce l’hai addosso, sticavoli: non fa più paura”. Un altro si intitola Aperitivo Grezzo: “Racconta la mia fase del 2017, prima dell’uscita di Pianeti. Con i miei due amici più cari andavamo nel solito bar e magnavamo tantissimo (ride). Lo chiamavamo il nostro ‘aperitivo grezzo'”.

Ultimo ha spiegato anche la genesi dell’ultimo singolo, Fateme cantà:

“Serve tempo per essere capiti, io ho solo 23 anni. Bisogna avere uno “storico”, serve lavoro, serve costanza […] Io ho sempre avuto una gran voglia di dimostrare qualcosa. E far capire che la mia musica ha determinate caratteristiche. Fateme cantà, ecco (ride). Avevo voglia di fotografarmi dentro. Finora ho parlato per metafore, di cose astratte, “Pianeti”, “Peter Pan”. Stavolta più diretto di così non potevo essere. Mi ha aiutato Antonello Venditti, che fa un cameo nel video, un gesto molto simbolico. Lui è una persona generosa e altruista, che mi dà sempre buoni consigli. Senza la sua musica, quella del cantautorato romano, io non sarei quello che sono oggi”.

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