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Tori Amos, Unrepentant Geraldines: recensioni del web e dei lettori

E’ uscito il nuovo album di Tori Amos. Ecco le prime impressioni della critica.

pubblicato 18 Maggio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 18:49

E’ stato pubblicato pochi giorni fa Unrepentant Geraldines, il nuovo album di Tori Amos. E’ il quattordicesimo disco della cantante che comprende 14 tracce nella versione standard e 15 in quella deluxe. Così ha descritto il suo ultimo lavoro:

“Sono sempre stato ispirata da artisti visivi di tutti i mezzi perché, come con la musica, l’arte non è un lavoro a cui puoi avvicinarti e poi abbandonare, ma è qualcosa che definisce chi e cosa sei […] Artisti visivi scuotono le nostre menti e ci costringono a guardare tutto, dagli oggetti a cui normalmente non pensiamo due volte a persone delle quali potremmo non avere cura. In una immagine, ci possono ricordare il potere della natura di incantare, così come l’infruttuoso tentativo dell’umanità di sopraffarla”

E il disco ha convinto? E’ piaciuto? Ecco le prime recensioni della stampa internazionale.

Unrepentant Geraldines, recensioni

Consequence of Sound: Tori Amos riesce a tessere la propria mitologia in grandi storie fantastiche e a combattere norme sociali nel processo, il tutto con una ferocia che soddisferà i vecchi fan e probabilmente ne conquisterà nuovi.

PopMatters: Geraldines è ancora diffusa, con le inevitabili “cattivi” canzoni di Tori che sembrano recentemente essere un pilastro per i dischi di Tori… Il punto luminoso è che ci sono solo quattro di queste canzoni, una delle quali è ancora abbastanza salvabile, rendendo il numero dei grandi brani a superare di gran lunga quelli cattivi.

The Guardian: Unrepentant Geraldines è più probabile che appassioni vecchi fan piuttosto che conquistarne di nuovi ma la sua voce raramente suona come potente o pura.

Uncut: Torna a voce e pianoforte, è difficile non ricordare Kate Bush, ma i testi della Amos ‘mantengono una profondità multi-livello che è unicamente sua’.

American Songwriter: Alla fine, Unrepentant Geraldines va molto a ristabilire il senso di intimità che ha legato la Amos verso la sua incrollabile devozione nei confronti del suo pubblico; c’è un livello di onestà che caratterizza il progetto che dovrebbe piacere e in lei c’è la voce sicura in tutto senza mai suonare calcolata.

The New York Times: Come la maggior parte degli album della signora Amos, il suo nuovo disco crogiola nella molteplicità e nei manierismi: lei non ha paura di gorgheggiare. Le canzoni vagano tra mito e realismo, personale e politico.

Exclaim: Unrepentant Geraldines è personale e politico, rinfrescante e privo di trovate di marketing o collaborazioni vantaggiose. Piuttosto, Tori arriva proprio, con le sue canzoni, direttamente dal cuore/testa/mani/inferno.

All Music Guide: Seduce con la sua dolcezza e provoca con il suo dolore, è sia estrema che convincente.

Boston Globe: I suoi fan saranno contenti di sentire la loro musa che ha finalmente portato la Amos a fare il nuovo disco con cura artigianale ma con la musica pop piacevolmente eccentrica che ha contribuito a rendere noto il nome della cantautrice negli anni ’90.

The A.V. Club: Nonostante l’argomento serio, Unrepentant Geraldines ha una leggerezza – e anche una gioia creativa – che lo rende piacevole ad ascoltare fino in fondo.

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