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Non lo sapevo, Gazzelle: testo e significato della canzone

Testo e significato di “Non lo sapevo” di Gazzelle che affronta i temi del dolore e della confusione legati alla fine di una relazione

24 Gennaio 2025 00:24

Non lo sapevo è una canzone di Gazzelle tratta dall’album “Indi“, uscito venerdì 24 gennaio 2025. A seguire potete ascoltare il brano, leggere testo e significato.

CLICCA QUI PER ASCOLTARE “NON LO SAPEVO” DI GAZZELLE.

Il testo di Non lo sapevo di Gazzelle

Leggi il testo della canzone “Non lo sapevo” di Gazzelle

Ti prego non lasciarmi da solo
si, come un pezzo di merda
con una scusa di merda
che sai
‘sta grandinata passerà in fretta
e rimarrà solo nebbia
ne avrò fin sopra la testa
ma dai non fare finta di stare bene
che sembri uno spazzaneve
che spazza pezzi di me via
beh sai
la vita mia assomiglia a una biglia
a una sirena che strilla
nel cuore delle città aa
Io non so come si fa
a starsene tranquilli
mentre sparisco da tutte le foto di noi due
e in questa nostalgia
ci ho costruito casa
casa, casa mia
I sogni fanno finta di niente
quando ti bruciano dentro
quando ci butti il cemento
che sai
più scappi e più ti vengono a prendere
come la polizia
come i regali di zia
ma dai non fare finta che non ti spappolino
i tuoi piani, i tuoi calcoli
e non coincidano i fatti
e lo sai
la vita tua somiglia a una scia
ad una canzone mia
strillata da mille fan
Io non so come si fa
a starsene tranquilli
mentre sparisco da tutte le foto di noi due
e in questa nostalgia
ci ho costruito casa
casa, casa mia
Ma forse chi lo sa
ero soltanto felice e non lo sapevo

e forse chi lo sa
eri soltanto infelice e non lo sapevo oooh
ero soltanto felice e non lo sapevo oooh
eri soltanto infelice e non lo sapevo oooh
ero soltanto felice e non lo sapevo
non lo sapevo, non lo sapevo, non lo sapevo
non lo sapevo, non lo sapevo, non lo sapevo, non lo sapevo
non lo sapevo, non lo sapevo, non lo sapevo, non lo sapevo

Il significato della canzone Non lo sapevo di Gazzelle

La canzone di Gazzelle “Non lo sapevo” affronta i temi del dolore e della confusione legati alla fine di una relazione, con una forte sensazione di perdita e di rimpianto. Chi canta si sente abbandonato e vulnerabile, come espresso dalla richiesta iniziale: “Ti prego non lasciarmi da solo“, che evidenzia il timore della solitudine e della mancanza dell’altro.

L’idea di sentirsi “come un pezzo di merd@” e la metafora della “scusa di merd@” mostrano quanto sia difficile accettare la rottura e razionalizzarne i motivi. Il protagonista riconosce che i momenti difficili (“‘sta grandinata”) possono passare, ma lasceranno comunque una traccia, una sorta di “nebbia” che persisterà e lo opprimerà.

La vita viene descritta come caotica e instabile, paragonata a una “biglia” che rotola senza controllo o a una “sirena che strilla” nel caos della città. Questo senso di smarrimento si riflette anche nella nostalgia, che diventa paradossalmente il luogo in cui il protagonista costruisce simbolicamente una “casa”, un rifugio fatto di ricordi.

Un altro tema centrale è il confronto con il dolore: il testo sottolinea che più si cerca di sfuggire ai propri sentimenti (“più scappi e più ti vengono a prendere”), più questi ritornano con forza. C’è un senso di ineluttabilità, di incapacità di trovare pace mentre i piani e i calcoli della vita sembrano sempre scontrarsi con la realtà.

La chiusa del testo introduce il rimpianto retrospettivo: “Forse ero felice e non lo sapevo”, che sottolinea la difficoltà di riconoscere la felicità mentre la si vive. Parallelamente, si ipotizza che l’altra persona fosse infelice senza che il protagonista se ne rendesse conto. Questo crea una profonda amarezza, mista a un senso di colpa e di consapevolezza tardiva.

Il brano parla di rimpianti, solitudine e del peso della nostalgia, mostrando quanto sia difficile accettare la perdita e trovare un equilibrio emotivo quando si affrontano i ricordi e le proprie fragilità.

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