Home Notizie Secondary Ticketing, Barley Arts presenterà un esposto alla Procura

Secondary Ticketing, Barley Arts presenterà un esposto alla Procura

Per contrastare il fenomeno della rivendita dei biglietti dei concerti a prezzo maggiorato (in questo caso, quelli del Boss), Barley Arts va all’attacco

pubblicato 8 Febbraio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 21:02

Barley Arts affila gli artigli contro il secondary ticketing, ovvero la rivendita online di biglietti di concerti a prezzo maggiorato rispetto alla prevendita ufficiale.

L’avvocato Ugo Cerruti, per conto di Claudio Trotta, ha infatti inviato una lettera

“ai media,ai consumatori,alle associazioni dei consumatori,ad Assomusica Associazione di Categoria degli Organizzatori di Musica dal Vivo in Italia,ai circuiti di vendita autorizzati alla vendita da Barley Arts e preludio di un esposto alla Procura di Milano che i nostri legali stanno predisponendo in queste ore”

Inviata oggi sarà diffusa a breve ai media,ai consumatori,alle associazioni dei consumatori,ad Assomusica Associazione…

Pubblicato da Claudio Trotta su Lunedì 8 febbraio 2016

Si fa appello nello specifico ad un articolo del regolamento di TicketOne, rivendita ufficiale dei biglietti di Bruce Springsteen

Il Titolo di Ingresso non può essere ceduto dal Cliente a titolo oneroso né può essere oggetto di intermediazione.

Lettera Barley Arts Promotion

Quella messa in campo dall’agenzia di booking è una mossa epocale: si tratta infatti della prima volta – in Italia – che un promoter muove azioni legali contro questi siti. Barley Arts fa insomma da apripista e chissà se qualcun altro si unirà alla crociata.

La questione infatti è annosa e dibattuta da anni: il secondary market originariamente è nato come servizio per agevolare la rivendita di tagliandi degli eventi a cui non si può più andare per le circostanze più disparate, ma secondo molti sul fenomeno si allunga l’ombra del ‘bagarinaggio’, considerata la grande mole di biglietti a prezzi stratosferici che si trovano in rete pochi minuti dopo l’apertura delle vendite.

C’è chi la chiama legge del mercato, ma francamente sono ancora troppi i punti oscuri della faccenda, tanto che ad esempio qualche tempo fa F&P Group (che si occupa dei concerti di artisti come Laura Pausini, Biagio Antonacci, Modà e Emma Marrone) ha pubblicato sul suo sito una vera e propria ‘lista nera’, invitando i fan degli artisti a non acquistare biglietti sui portali incriminati.

Se è proprio tutto così limpido perchè mai si metterebbe in mezzo addirittura la Procura? Restiamo, con molta curiosità, in attesa di sviluppi.

Notizie