Home Festival di Sanremo Sanremo 2021, Random: “Mi hanno definito giovane-vecchio e sì, mi ha dato fastidio”

Sanremo 2021, Random: “Mi hanno definito giovane-vecchio e sì, mi ha dato fastidio”

Random torna a Sanremo 2021 con “Torno a te”. Ecco l’intervista al cantante. Tutte le curiosità sulla sua canzone.

3 Marzo 2021 18:50

Random, come stai vivendo questo Sanremo?

“Me la sto vivendo molto bene. Sono arrivato a una consapevolezza molto bella. Voglio goderrmi questo momento per quello che è. Gli sforzi per arrivare fin qui sono stati tanti, non posso farmeli rovinare da niente e nessuno. Zero ansia, zero paranoie. Solo voglia di divertirsi, fare una bella esibizione e lanciare un bel messaggio”.

Sei tra gli ultimi a esibirsi. Come arriverai all’una di notte? Giocando a Fortnite?

“(ride, ndr) Ho montato uno studio in camera, finché non toccherà a me potrò stare qui a provare il pezzo”.

Hai detto che vedremo una versione inedita di Random. Ci spieghi perché?

“Ho voluto rischiare ed essere coraggioso. Vedrete un Random nelle vesti del cantautore italiano. Torno a Te è un brano in tre quarti, una cosa che non avevo mai fatto prima d’ora”.

Ti hanno definito “giovane-vecchio”, ti ha dato fastidio?

“Devo essere onesto? Sì, mi ha dato fastidio. Non mi sento così. Penso di aver rischiato molto con un pezzo di questo tipo perché le persone da me si aspettavano tutt’altro. Io vengo da una hit che è Sono un bravo ragazzo, che è totalmente diversa. Ho semplicemente voluto dare un’altra sfaccettatura di me. Definirmi giovane-vecchio, secondo me, non è carino”.

Anche tu hai dato il consenso per far tornare Irama in gara.

“Certo che ho dato il mio consenso, sarei stato un infame a non darglielo. Per nulla al mondo vorrei che mi venisse tolta la possibilità di partecipare al Festival. Lui si merita di cantare su quel palco”.

Com’è vivere Sanremo in condizioni così precarie?

“Io, che ho già avuto il Covid, me la sto vivendo scialla. Con tutte le precauzioni del caso, ovvio, ma sto cercando di viverlo con normalità, anche se non c’è normalità”.

Willie Peyote è in gara con una canzone contro il mondo di TikTok e le major che assoldano quegli artisti, tu che me pensi? TikTok ti ha dato una bella spinta…

“Willie l’ho conosciuto ieri, perché siamo sempre ultimi a fare le prove. C’è un bel rapporto con lui. Effettivamente le major stanno prendendo degli artisti che hanno fatto una hit solo per spremerli come un limone, per poi lasciarli in un bidone da soli. Io grazie a Dio ho trovato un team che ha saputo custodire e coltivare il mio talento. Non ci siamo fermati a una hit. Quando è uscita Chiasso dicevano ‘Random è una meteora’, ma alla fine i fatti parlano. Il mondo della musica è diventato macchinoso”.

Ti crea ansia la classifica?

“A sto giro me la sento proprio bene, ho un bel presentimento. Oh, magari mi sbaglio e arrivo ultimo: non me ne fregherebbe niente comunque. Il mio obiettivo è un altro. Per adesso quella è una classifica realizzata sul giudizio di 300 persone, non saranno loro a distruggere la mia carriera”.

Se tu non fossi in gara, per chi tiferesti?

“Sono impazzito per il pezzo di Ghemon. Mi piacciono anche Aiello, Gaia, Giò Evan, Irama. Punto tanto per Folcast tra i Giovani: ci credo davvero tanto in lui, anche se non ci conosciamo tanto bene. Si merita di vincere!”.

Random, perché il pubblico dovrebbe tifare per te?

“Forse perché sto salendo sul palco, a 19 anni, con le palle grandi. Senza alcun tipo di correzione vocale, senza autotune, ma con la mia voce e basta. Vada come vada, andrà bene. Io mi sento una persona vera e coerente con quel dico. Voglio che la gente inizi a credere nei propri sogni, che faccia una sorta di ricerca dentro a se stessi per cercare il proprio sogno. Non mi importa se mi voteranno o no, voglio che capiscano questo concetto. E poi perché sono vero, spontaneo, umile. Perlomeno, mi reputo tale. Non ho mai fatto del male a nessuno, non ho mai dato una risposta sbagliata. Anche se, quando ti definiscono giovane vecchio, ci starebbe. Mi potrei pure permettere di dire qualcosa ma non lo farei mai. Ognuno ha la sua visione delle cose. Dove inizia la mia libertà, finisce la tua”.

(credits: Antonio Ragni)

Festival di SanremoInterviste