Home Festival di Sanremo Sanremo 2019, Il volo a Blogo:”Musica che resta è una storia d’amore con un graffio rock”

Sanremo 2019, Il volo a Blogo:”Musica che resta è una storia d’amore con un graffio rock”

La video intervista a a poche ore dall’esordio al Festival di Sanremo 2019. Il trio parla della canzone, del prossimo album e della serata dei duetti.

pubblicato 4 Febbraio 2019 aggiornato 16 Ottobre 2020 15:45

Il Volo partecipa alla sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo con il brano Musica Che resta. Il trio, che quest’anno festeggia il decennale della formazione, spiega a Blogo il significato della canzone, parla della serata dei duetti, analizza il cambiamento che c’è stato nella loro musica rispetto agli esordi, anticipa qualche informazione sull’album in uscita, Musica, e risponde ad alcune domande che ci avete posto sui social. Ecco cosa ci hanno detto.

Di cosa parla il brano?

Come un po’ tutte le nostre canzoni parla di una storia d’amore. Però va sul dettaglio perché racconta di un uomo che dice alla propria donna: “Amore abbracciami voglio proteggerti”, di come un uomo vede la propria donna come un fiore da custodire, un piccolo cristallo.

Voi avete dichiarato che questa canzone vi rappresenta in particolare, poi so che l’ha scritta Gianna Nannini: qual è il legame tra lei e la canzone che vi rappresenta? Perché proprio questa vi rappresenta così tanto?

Quando abbiamo accettato l’invito di Baglioni al Festival volevamo andare con un brano che innanzitutto convincesse noi. Musica che resta è la nostra identità. Non perdiamo la nostra personalità, ma come tutti gli artisti ogni anno dobbiamo rinnovarsi. Noi ci rinnoviamo con i suoni, perché chi ha composto la musica è Michele Canova. Poi, come ben sai, qualche anno fa abbiamo collaborato con Gianna Nannini in un programma televisivo e c’è stato un grande feeling sin dall’inizio. Così abbiamo chiesto a lei: volevamo un graffio più rock. Ci ha aiutato nella stesura e siamo molto soddisfatti.

Sono dieci anni che vi siete formati come trio: che cosa è rimasto de Il Volo degli esordi e cos’è cambiato in questi dieci anni?

Come ben sai noi siamo nati come bambini prodigio, abbiamo avuto varie fasi e non siamo stati sempre gli stessi. Questo dimostra un cambiamento, una voglia di rinnovarsi e di sorprendere il pubblico. Sicuramente è rimasta la voglia e la passione per quello che facciamo e la voglia di fare musica. Anche per questo abbiamo che abbiamo chiamato il nostro album Musica che rappresenta 10 anni di amicizia e l’amore che proviamo per la musica. Ecco perché diciamo che questa musica resta: non solo per una storia d’amore, ma anche perché crediamo in quello che facciamo e cerchiamo di emozionare il pubblico che ci segue da 10 anni.

Come cambierà il vostro brano con Alessandro Quarta nella serata dei duetti?

Alessandro Quarta è stata una decisione comune: è un grande artista e lo si è visto soprattutto nel programma e nella tournée che ha fatto con Roberto Bolle, che ha fatto appassionare milioni di persone. E’ un artista che colpisce: tutto sembra tranne che un violinista, anche se quel violino lo fa cantare e suonare… assomiglia un po’ a noi come stile. Se avessimo preso un violinista classico sarebbe stato scontato, anche perché non presentiamo a Sanremo un’aria lirica. Lui è un violista che segue la linea rock del nostro brano.

La video intervista prosegue con alcune indicazioni sull’album e le risposte a tre domande social: perché hanno accettato di partecipare in gara invece che in veste di super ospiti, in che rapporti sono con Nek, e se abbiano mai pensato a dei percorsi da solisti.

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