Home Festival di Sanremo Sanremo 2019, Enrico Nigiotti a Blogo: “Nonno Hollywood è nostalgica”

Sanremo 2019, Enrico Nigiotti a Blogo: “Nonno Hollywood è nostalgica”

L’intervista video a Enrico Nigiotti a poche ore dal Festival di Sanremo 2019: racconta la sua canzone in gara.

pubblicato 5 Febbraio 2019 aggiornato 27 Agosto 2020 15:42

Ancora deve cominciare Sanremo 2019 ed Enrico Nigiotti ha già vinto un premio. “Il premio Lunezia è importante. Più che altro sono felice perché questo significa che è arrivato qualcosa di questo testo. Sono molto legato a livello sentimentale a questa canzone e aver già vinto un premio – non lo nego – mi dà più sicurezza”, ci dice lunedì mattina, quando ancora la tensione non è alta. Il cantautore toscano arriva al Festival tra i Big dopo mille peripezie: ha fatto Amici, Sanremo Giovani e poi X Factor. Ora la consacrazione. “Sono felice. Ma non è solo il fatto di essere tra i Big, ma proprio di essere a Sanremo. Proprio in questo Sanremo e proprio con questa canzone. Perché secondo me sarà un Sanremo importante, anche il cast è molto variegato e sarà guardato da più persone. E’ più bello, si arriva a più persone”.

Nonno Hollywood è la canzone in gara. Perché Hollywood?

“Ci tengo a spiegarlo perché può sembrare io bambino che parlo del nonno. No, no: parlo di io adulto che si rivolge al nonno. Insieme andavamo in campagna. Lui in pensione aveva preso questo terreno – erano tantissimi anni che faceva il vino e l’olio – e mi portava con lui per insegnarmi qualcosa. In questi viaggi in macchina mi raccontava che lui da giovane, quando andava a ballare, era molto elegante e lo chiamavano di soprannome Hollywood. Non so se fosse realmente vero, ma lui lo raccontava così bene che io ci credo”.

E’ una canzone nostalgica, anche della Livorno che è stata.

“Io parlo di Livorno perché parlo di me, ma potrebbe essere Cosenza, Napoli, Roma o qualsiasi altra città. Raffronta un po’ due generazioni: quella mia e quella passata, attraverso una lettera al mi nonno. Non sto neanche a giudicare, non dico ‘meglio prima’ o ‘meglio adesso’, però butto lì in maniera cronologica quello che vedo e quello che lui mi ha fatto vedere attraverso i suoi racconti”.

Qualcuno ha scritto: Nigiotti fa il nostalgico a 32 anni.

“Ho avuto la fortuna di vivere il mi nonno a 32 anni, standoci per tre anni sempre insieme. Mi ha insegnato un sacco di cose. Trovo che sia sempre tutto alla ricerca dell’avanguardia e si perda il contatto con le cose semplici. Sono contento di essere nostalgico a 32 anni perché vuol dire che ho visto cose belle che mi mancano”.

“Questa rete non prende i pesci ma prende noi”: è una critica ai social?

“Più che una critica è un po’ il lato oggettivo: molto spesso giro tutto attorno ai social. Io non parlo delle persone che lavorano con i social, ma mi riferisco alle persone che fanno un altro mestiere. Alla fine siamo molto legati a quanti like ha preso una foto o altro. Secondo me bisognerebbe uscire un po’ di più”.

Cenerentola e altre storie è il repack: quali sono queste altre storie?

“Non fare un repack e lasciare fuori Nonno Hollywood poteva sembrare che non c’entrasse niente con Cenerentola. Invece c’entra a tutti gli effetti. Così ho deciso non solo di aggiungere Nonno Hollywood, ma anche una canzone che si chiama La Ragazza che Raccoglieva il Vento, dedicata ad Alda Merini. Ora è un discone pieno ed è un motivo in più per aggiungere pezzi al tour nei teatri che partirà il 3 aprile”.

Cosa ti aspetti dalla gara?

“Non sento la competizione perché non essendoci l’eliminazione non punto a vincere ma a fare bella figura. Ti dà anche più serenità sapere che hai la possibilità di fare il tuo. Poi il pezzo è talmente mio che è già una vittoria esserci”.

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