Home Festival di Sanremo Sanremo 2014, Tommy Lee con Raphael Gualazzi per ‘Volare’. Com’è andata?

Sanremo 2014, Tommy Lee con Raphael Gualazzi per ‘Volare’. Com’è andata?

L’elegantissimo batterista dei Motley Crue sorride e accompagna la cover di Modugno. Ma niente più.

pubblicato 22 Febbraio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 21:52

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Sì, immaginiamo che molti amanti del metal, e di preciso dei Motley Crue, non abbiano seguito il festival di Sanremo. Al massimo, possono averlo fatto con i riassunti in diretta di Soundsblog, ecco.

Ma la domanda e l’attrattiva per gli amanti dell’hard rock era: come se la caverà il batterista Tommy Lee nel duetto con Raphael Gualazzi?

Avere un batterista come ospite speciale nella serata dei duetti dei Big di Sanremo non poteva portare ad un duetto canoro incredibile – infatti Tommy Lee dei Motley Crue è salito sul palco insieme a Raphael Gualazzi e Bloody Beetroots e si è seduto subito alla batteria, senza pronunciar parola, per poi attaccare con l’accompagnamento a Nel Blu Dipinto Di Blu (Volare), la cover di Domenico Modugno che vinse il Festival nel 1958.
Gualazzi ha ‘duettato con un ospite’ per tutto il Festival in effetti, avendo Bloody Beetroots come accompagnatore, e anche il duetto di stasera è tutto loro (Bloody Beetroots fenomenale, tra l’altro!).

Prima dell’esibizione, Fabio Fazio è corso a salutare Tommy Lee, che nel frattempo si era già accomodato alla batteria, mentre la Littizzetto abbracciava e si ingroppava Sir Bob Cornelius Rifo, ovvero Bloody Beetroots con la maschera di Venom. Immaginiamo Luciana non capisca niente di fumetti e dell’Uomo Ragno, visto che per fare una battuta dopo l’abbraccio dice che “ama i mosconi”, mentre invece venom è semplicemente un simbionte venuto da un altro pianeta. E’ già buono che lei non abbia chiesto a Tommy perchè lo chiamano T-Bone: si sa che Luciana a volte arriva un po’ in ritardo sulle battute, e sono passati solo 19 anni dal giorno in cui il mondo venne a sapere del suo s3x tape con Pamela Anderson.

Tommy è a suo agio, dietro alla batteria piccolissima per i suoi standard: sorride, mastica vistosamente un chewing, suona e va via. Indolore.

L’assolo a metà del pezzo è di Gualazzi al piano: niente rullate pazze o rollercoaster-drum per Tommy, e alla fine dell’esibizione ci si chiede se la sua presenza fosse davvero utile, e se quello fosse proprio un duetto o un “publicity stint”, un qualcosa nato per appagare i tre musicisti coinvolti ma che ai fini della performance fosse quasi ininfluente.

In ogni caso, lasciando parlare la musica, il pezzo è davvero riuscito bene, con tanto di parte in inglese.
Voi che ne pensate?

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