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“Incontenibile” degli Studio 3 – La recensione

A grande richiesta (diciamo) abbiamo messo le mani su “Incontenibile”, il nuovo album degli Studio 3. Come anticipato su queste pagine, prima di offrire un giudizio complessivo abbiamo aspettato l’uscita ufficiale del disco. Nel post precedente parlavamo solo del pezzo “Amore incontenibile” e del relativo video.In realtà l’album non si discosta particolarmente dal singolo di

di martino
pubblicato 27 Giugno 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 21:05

A grande richiesta (diciamo) abbiamo messo le mani su “Incontenibile”, il nuovo album degli Studio 3. Come anticipato su queste pagine, prima di offrire un giudizio complessivo abbiamo aspettato l’uscita ufficiale del disco. Nel post precedente parlavamo solo del pezzo “Amore incontenibile” e del relativo video.

In realtà l’album non si discosta particolarmente dal singolo di lancio, né come sound né come contenuti dei testi, inserendosi perfettamente in quel genere di pop melodico italico di grande appeal e dal contenuto spesso melenso, generalmente a base di storie d’amore adolescenziali. Come già detto parlando del singolo, gli Studio 3 svolgono il loro compito a casa egregiamente. Ne è dimostrazione il discreto successo che hanno in radio, non solo in Italia.

Il problema ovviamente non è solo il fatto che il tema principale di tutte le loro nuove composizioni sia l’amore. Dopotutto è una fonte d’ispirazione nella poesia e nella musica fin da quando esiste l’arte.. Ma quando 10 canzoni su 12 in un modo o nell’altro, parlano d’amore, quasi sempre inteso come rapporto sentimentale tra un uomo e una donna, e sempre nello stesso modo – addirittura con le stesse parole – allora il risultato è un album ahimè monotono. Anche musicalmente.

Il sound da boyband anni 90 può avere senso finchè l’obiettivo è semplicemente quello di sfornare una hit che poi sarà canticchiata sotto la doccia dopo aver passato una giornata in spiaggia. Ma alla lunga stanca. In alcuni casi, addirittura, l’eccessiva presa del ritornello diventa paradossalmente un difetto. E’ il caso di “Di più”, vero e proprio inno dedicato ai fan, che all’orecchio esterno di una persona non appartenente alla “family” degli Studio 3 suona come un jingle pubblicitario e poco più, peggiorato da acuti, cori e vocalizzi davvero evitabili.

Eccezione degna di nota per “Hotel sull’A3” , buon esempio di canzone (anche qui) d’amore ben scritta e ben cantata, che parla di “amore” ed “emozioni” senza pronunciare né l’una né l’altra parola. Una semplice chitarra acustica, una marcetta in sottofondo, le tre voci che alternandosi raccontano di stanze d’albergo, pioggia, finestrini. Tutto apparentemente sincero. Un ritornello incisivo, nessun fastidioso vocalizzo soul “made in Italy”, e il miracolo è compiuto. La canzone è semplice e funziona. Ancora meglio riescono a fare con l’autoironica “Uomini di gomma”, che vanta una bella melodia e anche una certa originalità rispetto agli altri pezzi. Forse la migliore traccia dell’album.

Il resto di “Incontenibile” invece è noioso e monocorde. Ed è un peccato, perché gli Studio 3 sono una boyband in grado di cantare e di scrivere pezzi pop che possono essere chiamati tali, questo è indubbio. Sul fatto che possano davvero lasciare davvero il segno (in termini di classifiche, ad esempio) nel mare magnum della musica italiana oggi, un po’ meno. Chissà se tra pochi giorni, magari, ci dovremo pure ricredere. A seguire, la nostra consueta pagella, brano per brano.

1 – Amore incontenibile: 4
2 – Hotel sulla A3: 6
3 – Uomini di gomma: 7
4 – La scelta: 5
5 – Un nuovo noi: 4
6 – E poi… così: 4
7 – Io vivrò: 5
8 – Di più: 3
9 – Scusa se: 4
10 – Cambierà l’aria: 5
11 – Stai con me: 4
12 – Un po’ di te: 4

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