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Il Volo, Piero Barone: “Un cantante non è un CD ma una persona libera di scegliere Come, Quando, Per chi cantare”

Piero Barone risponde alle critiche piovute su Il Volo dopo la loro scelta di non esibirsi per Donald Trump.

pubblicato 8 Gennaio 2017 aggiornato 16 Ottobre 2020 15:45

Il Volo ha detto No all’invito di esibirsi per le cerimonia di inaugurazione della Presidenza di Donald Trump, prevista il 20 gennaio 2017.

“Abbiamo rifiutato il suo invito perché non siamo mai stati d’accordo con le sue idee: non possiamo appoggiare un uomo che ha basato la sua ascesa politica sul populismo oltre che su atteggiamenti xenofobi e razzisti. La musica non c’entra con la politica. Non potevamo cantare per una persona con cui non condividiamo quasi niente”

Queste le parole pronunciate dal trio e, nelle ore successive, profondamente criticate da Vittorio Sgarbi che, con un video sfogo su Facebook, non ha usato giri di parole nel polemizzare sui cantanti che hanno detto NO a Trump:

“Trump non si capisce perché non mette su un disco. Metti un Cd e mandali a fare in cul0. Che te ne frega di avere Bocelli dal vivo? Che ti frega che Bocelli sia lì? Sì, certo, è un icona, lo vedi…lui non ti vede ma tu lo vedi… Ma che ti frega di avere i tre? Prendi i tre nanerottoli… metti un cd, che non ti costa un cazz0” (…) Il Volo io li ho conosciuti e sono ragazzi che non hanno mai studiato il latino, non conoscono, ma loro hanno risposto “Non appoggiamo il populismo xenofobo”. (…) Qualcuno le conosce le loro idee? Loro devono cantare o essere d’accordo con le idee di Trump? Vorrei ricordarvi che voi siete stati lanciati dal mio amico Tony Renis. Un italiano, culo e camicia con Berlusconi, xenofobo e populista, bravissimo e simpatico. L’avete anche incul@to, perché dopo che lui vi ha sostenuto, ha parlato a me di voi per primo, voi l’avete tradito per stare con Torpedine. Michele Torpedine, il vostro agente, che è anche l’agente di Bocelli. Andate a cantare e non rompete il cazzo, andate da Trump e non fate le seghe! Tre c0glioncelli inutili! Andate e cantate! Di corsa! Non in volo!””

Ed ecco, poco fa, arrivare, via Twitter, la replica di Piero Barone de Il Volo:

“”Siete cantanti, vi hanno chiamato per cantare dunque cantate”, con questo semplice ragionamento personaggi pubblici, leoni da tastiera ed odiatori seriali si stanno accanendo contro le nostre recenti affermazioni. Dunque per la logica che loro rivendicano, un cantante “deve” cantare, non deve avere un pensiero critico. Sono sicuro che nel caso avessimo detto di sì, cantando alla cerimonia di insediamento, le critiche sarebbero state le stesse, forse peggiori. Ecco quindi che siamo stati solo la quotidiana dose di odio di cui si nutre il dibattito social, domani toccherà ad altri o altre cose. Rimango del parere che un cantante non è un CD ma una persona libera di scegliere “come”, “quando”, “per chi” cantare”

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