Home Recensioni musicali Green Day, Saviors: sound ‘antiquato’ o un graffiante ritorno alle origini? Le recensioni dell’album

Green Day, Saviors: sound ‘antiquato’ o un graffiante ritorno alle origini? Le recensioni dell’album

Saviors dei Green Day: recensioni sul nuovo album della band, ecco le opinioni della critica sul disco. Promosso o bocciato?

23 Gennaio 2024 01:37

I Green Day, Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool, band superstar a livello mondiale, hanno pubblicato il loro attesissimo 14° album in studio dal titolo Saviors. Insieme al disco, la band ha condiviso anche il video del nuovo brano “Bobby Sox“, che ha tutto il classico brio punk rock che solo i Green Day sanno offrire. Saviors contiene i brani già pubblicati “One Eyed Bastard”, “Dilemma”, “Look Ma, No Brains!” e “The American Dream Is Killing Me”, tutti accolti con entusiasmo da Rolling Stone, Alternative Press, SPIN, Stereogum, Brooklyn Vegan e altri ancora. Ma la critica internazionale come avrà reagito al nuovo album? Il progetto della band li avrà colpiti positivamente? Scopriamolo insieme

Le recensioni di Saviors dei Green Day

  • Slant Magazine: Queste canzoni possono differire da quelle che hanno reso i Green Day un nome familiare, ma tre decenni dopo continuano comunque a trovare un equilibrio tra spirito adolescenziale e maturità.
  • The Telegraph: Anche nella sua forma più ambiziosa, tutto è travolto da una bufera di chitarre sovraccariche e ringhi stilizzati che sarebbero suonati antiquati nel 1981, figuriamoci nel 2024.
  • The Indipendent: Sincero anche se faticosamente poco originale.
  • The Observer: Troppe canzoni qui suonano faticose e/o banali, e c’è una vera scarsità di materiale memorabile.
  • Rolling Stone: È l’alternanza di serietà e sarcasmo di Armstrong, combinata con alcuni brani tipicamente canticchiabili, che rendono Saviors una sorta di ritorno alla forma per il trio, che si è spinto un po’ troppo lontano nel territorio pop in Father of All Motherfuckers del 2020.
  • Exclaim: Nonostante ci siano ancora difficoltà dopo quasi 40 anni, i Green Day sono tornati con una vendetta tagliente ed entusiasta. E questa è sempre una buona cosa.
  • The Line Of Best Fit: Nei suoi momenti più alti, Saviors ti ricorda perché ti sei innamorato dei Green Day, un’uscita trionfante che sicuramente metterà a tacere i critici.
  • Clash Music: Se fosse stato ridotto a dieci o undici tracce, forse staremmo parlando di una delle uscite più forti dei Green Day. Allo stato attuale, “Saviors” si rivela un ritorno alla forma un po’ fiducioso, ma che non riesce a basarsi sui dischi che lo hanno ispirato.
  • AllMusic: Saviors suona più pulito, più forte e deciso, tutto grazie all’istinto pop ancora acuto di Bille Joe Armstrong. L’età può smorzare il ruggito dei Green Day, ma ha anche intensificato la loro abilità canora, e questa è una ragione sufficiente per dare a Saviors il tempo di far affondare i suoi agganci.
  • SputnikMusic: Un ritorno al punk che onora allo stesso tempo la storia dei Green Day di rocker alternativi da arena, pieni di adrenalina e sentimento. A soli quattro anni dall’esecrabile Father of All Motherfuckers, potrebbe essere considerato un piccolo miracolo.

 

 

Recensioni musicali