Home Justin Bieber Francesco Bertoli a Blogo: “Ecco perché ho lasciato i Jarvis. Magari fossi il Justin Bieber italiano”

Francesco Bertoli a Blogo: “Ecco perché ho lasciato i Jarvis. Magari fossi il Justin Bieber italiano”

Intervista a Francesco Bertoli – Dall’addio ai Jarvis al percorso da solista, passando per X Factor.

pubblicato 23 Gennaio 2017 aggiornato 15 Ottobre 2020 16:25

Anche se il suo nome, Francesco Bertoli, non vi dirà granché, di lui si è parlato parecchio. Occhi color oceano, capelli biondo platino, faccia da angelo e voce da diavolo: il ragazzo milanese è stato la voce dei Jarvis, quella band che ricorderete per il gran rifiuto a X Factor 10 (non senza polemiche). Pochi mesi dopo il polverone, Bertoli ha deciso di lasciare il gruppo e intraprendere un percorso da solista.

Perché hai deciso di lasciare, improvvisamente, i Jarvis?

“Non è stata una decisione improvvisa, ma è stata ben ponderata e valutata. Era una cosa che mi sentivo dentro da qualche tempo. Vorrei esprimere la mia musica e crescere ulteriormente dal punto di vista professionale, per questo ho bisogno di mettermi in gioco in prima persona. Quando si fa parte di in una band si condividono scelte, responsabilità, impegni… credo sia arrivato il momento di guardarmi allo specchio e semplicemente capire meglio quale sia la mia strada a livello artistico e personale”.

Gli altri membri della band ti hanno descritto come quello che non ha messo “l’impegno e l’entusiasmo necessario a portare avanti quello che, per gli altri, è un grande sogno”. E’ così?

“Per quanto mi riguarda ho già espresso la mia posizione, quella con i Jarvis è stata una bella esperienza dal punto di vista sia umano che professionale. Non posso che augurare loro il meglio per il futuro e che il sogno si realizzi per tutti”.

Un’esperienza, quella con i Jarvis, durata più di un anno. Com’è stata? Lasciando le incomprensioni da parte, quali sono state le soddisfazioni più grandi?

“E’ stato un rollercoaster di emozioni, di tutti i tipi. La soddifazione più grande è quella di essere cresciuto, in tutti i sensi, con i Jarvis. Mi sono buttato per la prima volta in un ambiente più professionale e di professionisti, ho imparato molte cose, che non dimenticherò mai. Mi sembra passata un’eternità, invece è passato solo un anno e mezzo”.

Ha fatto rumore la decisione di non accettare il contratto messo a disposizione da X Factor. Tu da solo avresti scelto diversamente o eri d’accordo con la band? Ci tornerai da solo?

“Eravamo tutti d’accordo ma chi lo sa, magari un giorno tornerò da solo”.

Ora inizia il tuo percorso da solista, appunto. Che tipo di musica proporrai?

“Sicuramente non tralascerò la mia vena rock, però questa volta voglio provare a cimentarmi in qualcosa di diverso, un po’ più pop”.

Sei anche autore? 

“Le mie canzoni sono sempre nate in camera mia, con una chitarra in mano e un po’ di fantasia. Mi piace molto scrivere i testi delle canzoni in inglese, infatti credo di avere un paio di taccuini pieni di future canzoni (ride, ndr)”.

Hai già un progetto? Sei sostenuto da qualche etichetta o major?

“Stiamo lavorando al progetto insieme a un team di persone che credono in me e che mi stanno sostenendo e supportando.

Quando potremo ascoltare qualcosa di tuo?

“Presto. Al momento stiamo lavorando duramente per fare uscire un singolo il prima possibile”.

Qualcuno ti ha definito “il Justin Bieber italiano”. Ti lusinga o ti crea dispiacere questa definizione?

“Magari fossi il Justin Bieber italiano (ride, ndr). Ho rivalutato molto negli anni Justin Bieber, prima lo vedevo come un bel ragazzino modellato ad icona dalle case discografiche. Ora credo che, oltre ad essere un bel prodotto, sia anche l’artista migliore e più talentuoso nel panorama della musica commerciale. Ha un curriculum che fa invidia”.

Pensi che un viso da sex symbol ed un look accattivante come il tuo, possa aiutarti a farti notare?

“Credo che l’aspetto conti, che faccia parte del pacchetto, ma non è ciò su cui mi focalizzo, metto al primo posto la musica”.

Che musica ascolti? Cosa ti piace e cosa proprio no?

“A me piace tutta la musica e per questo ho sempre cantato/suonato di tutto. Amo il soul e l’R&B, mi annoia a volte il cantautorato italiano da ascoltare, lo considero più poesia che musica”.

Chiudiamo dall’inizio. “La musica è la mia passione fin da quando ero bambino”, c’è scritto nella tua biografia. Come e quando hai iniziato a cantare?

“Ho iniziato a cantare alle elementari, facevo parte di un coro di voci bianche. Ho continuato col coro fino alle medie, quando la voce ha inziato a cambiare, a quel punto ho svoltato e mi sono messo a fare punk con la mia prima band, continuando sempre a prendere lezioni private di canto. Da lì in poi è stato tutto un susseguirsi di band e generi musicali diversi fino a questo momento”.

Photo credits | Davide D’Errico

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