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Fabrizio De Andrè, Il Pescatore…in cinese! (Video)

Il Pescatore di Fabrizio De Andrè è stata un grande successo. Anche in Cina.

di grazias
pubblicato 15 Agosto 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 15:24

Il colpo di genio che non ti aspetti questa volta arriva dalla Cina. Ma per parlarvene dobbiamo partire da due due decadi orsono. Correva l’anno 1991 e l’Atv, emittente televisiva di Hong Kong, mandava in onda Nobody’s Child, serie tv per teenager. Un Dawson’s Creek con gli occhi a mandorla, praticamente. Ve lo stiamo raccontando per ampliare i vostri orizzonti culturali, certo, ma soprattutto perché la sigla di questo gioiellino di intrattenimento asiatico è piuttosto conosciuta anche nel nostro Stivale: si tratta de Il Pescatore, storico brano di Fabrizio De Andrè, stravolto per l’occasione in lingua cantonese. In altre parole, una meraviglia. Forse.

Il cantante Albert Au, ai tempi particolarmente noto in patria, è il Cristina d’Avena della situazione: sua la voce del coraggioso brano che riconosce a De André, nei titoli di coda, la paternità della musica in sottofondo.

Ora vi lasciavamo al video (che non potete perdervi per alcuna ragione al mondo) e al testo originale de Il Pescatore. Non si offende nessuno se chiediamo quale sia la versione che preferite? Personalmente, sono combattuta.

Fabrizio de André – Il Pescatore

All’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un’avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino, spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore d’un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto d’un aprile
giocato all’ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all’ombra dell’ultimo sole
s’era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

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