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I Muse contro la Warner: noi lo streaming gratuito lo vogliamo

La prepotenza ottusa e poco lungimirante delle major continua a ricevere scossoni dalle fondamenta. Sono infatti sempre di più gli artisti che (dati di vendita alla mano) alzano la voce e si oppongono a decisioni anacronistiche e negative per la diffusione della musica.Ultimo episodio, quello dei Muse. Venuti a conoscenza della decisione della Warner Music

pubblicato 25 Febbraio 2010 aggiornato 15 Ottobre 2020 17:06


La prepotenza ottusa e poco lungimirante delle major continua a ricevere scossoni dalle fondamenta. Sono infatti sempre di più gli artisti che (dati di vendita alla mano) alzano la voce e si oppongono a decisioni anacronistiche e negative per la diffusione della musica.

Ultimo episodio, quello dei Muse. Venuti a conoscenza della decisione della Warner Music (la multinazionale con cui pubblicano gli album) di abolire tutti i servizi di streaming gratuito come Spotify, We7 e Last.fm, hanno voluto dire la loro, consapevoli di quanto invece le nuove tecnologie siano vitali per un mercato sempre più in crisi.

Il portavoce è stato il bassista Chris Wolstenholme, che ha dichiarato:
Non pensate che sia come togliere la propria musica dalle radio? Se le band non verranno interpellate, è chiaro che i pareri che gli verranno dati saranno sempre contrastanti. Le etichette discografiche stanno mettendo queste regole per cercare di rimanere a galla, perché pensano che sia internet ad avergli fatto perdere i guadagni della vendita dei dischi. Le band invece vogliono soltanto che la gente ascolti il più possibile la loro musica, in qualunque modo possibile.

“Sante parole”, è il caso di dirlo. Speriamo che i dirigenti della Warner si ricredano, dati alla mano. Intanto, i Muse stanno finendo di realizzare il loro prossimo DVD, ispirato al leggendario concerto-documentario “Live! Tonight! Sold out!” dei Nirvana. Vi ricordiamo che la band di Matt Bellamy sarà in Italia per un’unica data estiva l’8 giugno a San Siro.

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