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Muse: con “The Resistance” non avranno esagerato?

Presentazione: Ecco “The Resistance”, l’atteso quanto ambizioso quinto album dei Muse, una delle band più importanti dei nostri giorni.Giudizio complessivo: Si parte con “Uprising” di cui si è già detto tutto (comprese le somiglianze con “Call Me“/”Doctor Who“/”Strict Machine“), poi si passa alla title-track che ha un’intro di piano che non avrebbe sfigurato in qualche

pubblicato 12 Settembre 2009 aggiornato 15 Ottobre 2020 17:06

Presentazione: Ecco “The Resistance”, l’atteso quanto ambizioso quinto album dei Muse, una delle band più importanti dei nostri giorni.

Giudizio complessivo: Si parte con “Uprising” di cui si è già detto tutto (comprese le somiglianze con “Call Me“/”Doctor Who“/”Strict Machine“), poi si passa alla title-track che ha un’intro di piano che non avrebbe sfigurato in qualche pezzo eurodance anni ’90 e un ritornello immediato (quanto banale), per arrivare alla successiva “Undisclosed Desires”, dove pare di sentire il Timbaland di turno in collaborazione con i Depeche Mode. Bastano queste prime tre canzoni per capire che siamo di fronte ad un ulteriore cambiamento sonoro (evoluzione?) dei Muse, il che è sulla carta è apprezzabile, ma il fatto che un talento chitarristico come quello che ha Matt venga totalmente messo in secondo piano, fa un po’ storcere il naso.

La palla passa poi attraverso i Queen e il Bolero di Ravel (e qui siamo veramente ai limiti del kitsch) di “United States of Eurasia” (in cui c’è spazio anche per il Notturno di Chopin nella coda) e prosegue nelle paludi AOR di “Guiding Light” (dalla melodia quasi natalizia…). “Unnatural Selection” non lascia nessun segno (è un po’ una somma di quel che i Muse hanno fatto fino ad oggi e c’è aria di già sentito) mentre “MK Ultra” ha un nervosismo di fondo che non è affatto male, peccato per un ritornello completamente insignificante. “I Belong to You” anche se abbastanza particolare, scivola via senza impressionare, aprendo il sipario al trittico/suite finale “Exogenesis” (Overture, Cross Pollination e Redemption) dove i Muse dimostrano davvero di essere un grande gruppo.

In definitiva in “The Resistance” c’è di tutto e di più, è l’esagerazione fatta in musica, il problema è che questa volta i Muse sono veramente andati oltre, hanno valicato la pericolosa linea del “troppo”, come è capitato in passato ad alcuni gruppi prog anni ’70 finiti poi nel ridicolo. “The Resistance” è un album tecnicamente ineccepibile, curato nei minimi particolari e difficile da valutare: da un lato non si può negare l’ evidente impegno compositivo ma dall’altro fa venire molta nostalgia di quando erano un gruppo meno pretenzioso ma comunque in grado di regalare grande musica. Interessante sarà vedere in che direzione si muoveranno per il prossimo capitolo discografico, perchè dai “nuovi Radiohead” degli esordi sembra che si stiano trasformando nei “nuovi Queen”… decidete voi se è un bene o un male, io non mi pronuncio.

Lista tracce – Voto:

Uprising – 7
Resistance – 6
Undisclosed Desires – 7
United States of Eurasia – 6
Guiding Light – 5 (Peggior Traccia)
Unnatural Selection – 6
MK ULTRA – 7
I Belong to You (+Mon Cœur S’ouvre à ta Voix) – 6
Exogenesis : Symphony Part I (Overture) – 8 (Miglior Traccia)
Exogenesis : Symphony Part II (Cross Pollination) – 7
Exogenesis : Symphony Part III (Redemption) – 8

Voto complessivo: 6,64

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