Home Mika a Domenica In: “My Name Is Michael Holbrook? Volevo che il disco fosse un fuoco d’artificio di gioia”

Mika a Domenica In: “My Name Is Michael Holbrook? Volevo che il disco fosse un fuoco d’artificio di gioia”

Mika ospite a Domenica In, ecco cosa ha dichiarato

pubblicato 13 Ottobre 2019 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:40

“La mia vita, adesso, è al servizio del disco che è appena uscito”.

Queste le prime parole di Mika nel raccontare i suoi ultimi giorni impegnati, nell’intervista in diretta a Domenica In.

Un album che segna un momento importante, come sottolineato da Mara Venier, dove in cantante ha preso coscienza di chi è Michael:

“Il mio nome legale è Michael, lo stesso nome di mio padre. Mia madre ha subito scelto il nome Mika. E’ sempre stato una sorta di identità… Ho sempre avuto questa idea che Michael fosse un nome che volevo nascondere… ed è strano, appunto, perché è lo stesso nome di mio padre”

Il cantante ha poi raccontato:

“Mio padre è stato preso in ostaggio nella Guerra del Golfo e quando è tornato non era più papà, era Michael. Era cambiato. Da quel momento ho avuto una separazione della quale non sono stato cosciente. Ho guardato quello che succedeva e mi son detto, questa doppia identità, ho voluto capire perché e sono diventato cosciente di questo passaggio. Sono felice, la vita è un caos. Prendo questa idea del titolo, scrivo la prima canzone e il giorno dopo lui mi chiama perché mi ero isolato molto, almeno un anno. “Prendi un aereo, abbiamo un problema con la mamma”. ”

“Durante la scrittura dell’album la vita si è complicata dal punto di vista personale”

Ha perso le due nonne che adorava, alcuni amici e sua madre si è ammalata ancora di più.

“Ho voluto scrivere un disco che fosse un fuoco d’artificio di gioia, apposta per quello che stava succedendo”

Sua mamma l’ha sempre convinto a studiare musica fin da piccolo:

“Mi hanno buttato fuori da scuola. Lei mi guarda e mi dice “Ok, non vai a scuola, non funziona. Tu vai al parco, al pomeriggio lavori con me”. E da lì è cominciato questo allenamento. La situazione era seria, non potevo leggere e scrivere, avevo smesso di parlare per tre mesi. Avevo perso il mio senso di valore. Lei sapeva che mi piaceva la musica e ha fatto la prima cosa per rimettere il valore che avevo perso. Dopo 4 mesi di allenamento con lei e una insegnante russa che parlava inglese mi gridava in russo tutto il tempo, mi ritrovo cantando all’Opera reale di Londra”

Mika