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Arisa, Una nuova Rosalba in città… che ci piace parecchio (recensione album)

Una nuova Rosalba in città di Arisa: recensione album

pubblicato 8 Febbraio 2019 aggiornato 20 Febbraio 2021 13:42

Arisa è finalmente tornata con il disco di inediti, Una nuova Rosalba in città.

Il disco si apre con l’orecchiabile e sensuale -nel testo- “Dove non batte il sole“, con Arisa nella versione moderna di Eva con il suo Adamo (“Tutto è virtuale però almeno questo è vera pelle”), per poi darei spazio ad un “Tam Tam“, il suono nel petto dell’innamoramento (“Senti un po’, questo è un messaggio, tu lo capisci o no?”). I primi due brani sono una versione solare, spensierata della cantante che affronta in maniera originale due temi quotatissimi nel panorama musicale. Ma lei alza le aspettative con qualcosa che non ti aspetti.

Anche la terza traccia –Mi sento bene– segue il filone. Il brano, presentato in gara a Sanremo, inizia con un passaggio intenso e riflessivo, sul senso della vita, della morte che prima o poi arriverà e invita proprio a godersi la vita nelle piccole cose (“Guardo una serie tv alla tv e mi sento, leggo un giornale, mi sdraio al mare e prendo la mia vita come viene”). Impossibile non battere il piede e scuotere la testa fin dal primo ascolto.

C’è un triangolo amoroso nel brano “Gli amanti sono pazzi“: un elenco di professioni elencate in maniera scrupolosa che poi perdono il razionale quando pensa a lei “che l’altra sera l’ho vista insieme a lui” (“Ho in mente solo lei, volevo solo stare fuori da guai ma poi l’ho vista l’altra sera con lui e adesso penso solo a lei”). L’amore è irrazionale, folle, senza logica ed equilibrio, sorprende per primi proprio noi. Arisa gioca con la sua voce in ogni sua sfumatura.

La domenica dell’anima è un viaggio nella speranza, nei sogni di un giorno che sia speciale o di una vita che possa cambiare per sempre. Sontuosa ed emozionante (“Sei come il coraggio mentre sogno di inseguire un pallone prima di addormentarmi dopo una fuga di corsa sei tu la mia domenica dell’anima”), colpisce fin dal primo ascolto.

Minidonna è un brano “omaggio” azzeccato e piacevole che parla di una trans, si fa fischiettare da subito, giocando col ritornello fino a renderlo martellante (“Essere una grande minidonna, fare un minidanno, metterò la minigonna…”).

La titletrack “Una nuova Rosalba in città” parla di amanti/amici, della difficoltà di ritrovarsi con una consapevolezza di qualcosa di nuovo (“C’è un nuovo fiore, un nuovo arcobaleno, una nuova Rosalba in città”). Le difficoltà di una relazione che non ha un nome preciso, l’incapacità di arrendersi all’abitudine, del sognare di essere amati per i propri difetti con una forza ritrovata.

Vale la pena accogliere se non puoi cambiare, canta Arisa. In questo caso si parla della sofferenze, del dovere, del non riuscire a dare un senso alle cose, alla capacità della resilienza a cui tutti dobbiamo dare conto, nella nostra vita. Mille interrogativi, domande, che ne valgono la pena.

Quando c’erano le lire strizza l’occhio al passato, attraverso una serie di luoghi comuni (“Si stava meglio quando si stava peggio, gazzosa e spiaggia, cena in albergo”) con un sound volutamente vintage da musica anni ’60. Ironica, divertente: dici che non sai usare il cellulare, allora dimmi cosa ci facevi “sull’internèt”. Meraviglia.

Così come sei è una dolce e delicata dichiarazione d’amore, soffusa, intensa e sussurrata. L’apoteosi dell’amore e del sentimento, nella semplicità di essere “così come sei” (“Non c’è nient’altro al mondo che adesso vorrei, ho te, così come sei”).

Il futuro ha bisogno d’amore è un inno alla collettività, ai bisogni che ci accomuna tutti quanti, sotto lo stesso sole, il bisogno di capirsi e CAPIRE che tutti proviamo le stesse necessità. Un inno alla ‘comunione’ di atti e intenti. (“Tutti abbiam bisogno di ballare, tutti abbiamo voglia di gridare, siamo tutti uguali sotto questo sole”)

Il disco si chiude con “Amarsi in due“, pezzo interpretato in maniera intensa. Ascoltandola, la immaginiamo cantarla alla finestra, di notte, in un canto liberatorio, dal sound antico, delicato, con una voce raffinata e da ‘musical cartoon’.

Una nuova Rosalba in città un disco ben confezionato, ben curato, con numerose sfumature che racconta -e si racconta- in una serie di brani ispirati e significativi. Un mix tra diversi generi di sound per una voce che sa emozionare (ed emozionarsi).

Una nuova Rosalba che ci piace parecchio.

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