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“Luna persa” il nuovo disco di Max Manfredi

Max Manfredi è il classico esempio di musicista amatissimo dalla critica e scarsamente premiato dalle vendite. Negli anni però, nonostante l’assenza di promozione, i suoi concerti hanno registrato sempre più presenze. E grazie al passaparola il suo pubblico attento e appassionato è cresciuto e l’ha reso, di fatto, un cantautore di culto. Raffinati e ironici,

di dodo
pubblicato 23 Settembre 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 19:52


Max Manfredi è il classico esempio di musicista amatissimo dalla critica e scarsamente premiato dalle vendite. Negli anni però, nonostante l’assenza di promozione, i suoi concerti hanno registrato sempre più presenze. E grazie al passaparola il suo pubblico attento e appassionato è cresciuto e l’ha reso, di fatto, un cantautore di culto.

Raffinati e ironici, a volte spietati e sempre battaglieri, la sua scrittura e il suo disincantato sguardo autoriale si posano sui sentimenti umani, sulla storia e sulla società di ieri e di oggi. I suoi album precedenti contenevano spesso intuizioni e guizzi d’artista originale e da intellettuale quasi sfacciato, che devo ammettere non mi avevano mai veramente conquistato. Questo nuovo disco invece mi ha subito colpito, e non solo per l’emozione di ascoltare la voce di Fabrizio De André, in duetto ne “La fiera della Maddalena” bonus-track e unico pezzo ri-editato tra tante canzoni nuove.

Il titolo è “Luna persa” e sarà nei negozi da venerdì 26 settembre. Una raccolta che è il frutto di ricerca e passione irriverente, con quella dose di cinismo che non guasta per chi per mestiere è osservatore e narratore di questi (tristi) tempi. Un disco importante, che sarebbe un peccato arrivasse solo a chi già conosce e frequenta la musica di Manfredi.

Chi ha seguito Max dal vivo negli scorsi mesi, magari bazzicando i circuiti di musica d’autore come il Premio Tenco, gli avrà già sentito cantare quella sorta di manifesto-monito che è “L’ora del dilettante” oppure l’intensa e cantilenante “Il regno delle fate”.

Il resto dell’album è canzone d’autore classica e moderna insieme, fatta di nostalgie, luoghi e personaggi lontani nello spazio e nel tempo. Uomini in guerra e donne amate e raccontate nel quotidiano. Atmosfere un po’ fiabesche che nascondono situazioni e protagonisti assolutamente reali.

Un disco ben suonato e arrangiato, con la presenza di ben 50 strumenti diversi – praticamente un’orchestra – dove alcune asprezze del passato lasciano spazio al lato più romantico (nelle varie accezioni del termine) dell’autore. Su tutte, oltre alle canzoni già citate, segnalo la title track “Luna persa”, suite di oltre 12 minuti(!) e, per contraltare, la piccola “Quasi” …quasi una poesia beat del nuovo millennio.

Altre informazioni sul cantautore genovese sul suo myspace ufficiale e in un secondo myspace, creato ad hoc per questo nuovo disco, dove troverete qualche brano in ascolto. Qui di seguito la scaletta.

Max Manfredi “Luna Persa”
– tracklist –

01 Au clair de la lune
02 L’ora del dilettante
03 Il regno delle fate
04 Terralba tango
05 Retsina
06 Libeccio
07 Quasi
08 Zimbalom
09 Aprile
10 Il morale delle truppe
11 Il treno per Kukuwok
12 Luna persa
13 [bonus track] La fiera della Maddalena (con Fabrizio De André)

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