Home Fedez L’album congiunto di Fedez e J-Ax, SIAE, SoundReef ed i diritti d’autore / 2: chiacchierata con Davide d’Atri

L’album congiunto di Fedez e J-Ax, SIAE, SoundReef ed i diritti d’autore / 2: chiacchierata con Davide d’Atri

Come saranno gestiti i diritti d’autore del disco congiunto e del tour di Fedez e J-Ax? La versione di SoundReef.

pubblicato 3 Ottobre 2016 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:34

Gennaio 2017: Fedez lascerà Siae per sbarcare in SoundReef e consegnerà al mercato discografico il suo primo album “congiunto” con J-Ax, artista ancora legato alla Società Italiana degli Autori ed Editori. Come saranno dunque gestiti i diritti d’autore del disco? E quelli del tour, in partenza a marzo 2017?

Dopo aver dato parola a Matteo Fedeli, direttore divisione musicale di Siae, la “palla” passa a Davide d’Atri, fondatore e CEO di Soundreef.

CAUSA E LIVE – “La prima considerazione importante è che la SIAE sembra aver preso atto che Soundreef può riscuotere i compensi di autori ed editori anche in Italia e che gli utilizzatori che usufruiscono di opere registrate presso Soundreef devono acquistare una licenza d’utilizzo della musica da Soundreef. Sono chiare le parole di Matteo Fedeli: ‘Il problema si porrà più che altro sul lato utilizzatori, che dovranno necessariamente confrontarsi con due soggetti per poter pagare i diritti per i brani di quell’album. SIAE attraverso la credibilità della sua rete non ha problemi a incassare; probabilmente sarà più difficile per chi è appena entrato sul mercato’.

Siamo quindi molto contenti di riscontrare un passo avanti nelle accuse a noi mosse da SIAE: da ‘non possiamo operare’ a ‘non ce la faremo ad operare'”.

LIBERO MERCATO – “La seconda considerazione è che la concorrenza funziona. Raramente nell’industria della musica si era sentito due società competere per chi paga meglio gli autori. Anche qui Matteo Fedeli della SIAE è chiarissimo riferendosi a Fedez (ed i suoi co-editori): ‘Nel 2017 potrà quindi paradossalmente fare un confronto diretto fra quello che guadagna con le quote editoriali in Siae e quanto incasserà attraverso Soundreef per la parte da autore’. Il nostro primo obiettivo era proprio competere a chi fa arrivare più soldi, e prima, ad autori ed editori. Obiettivo raggiunto.

“Poi la SIAE procede a raccontare come sarà complesso per gli utilizzatori comprare una duplice licenza da SIAE e Soundreef. È possibile. Perché quindi non trovare regole comuni? Noi di Soundreef siamo assolutamente disponibili a valutare di lasciare a SIAE la raccolta dei compensi e delle informazioni se la SIAE può impegnarsi a farci avere tali compensi ed informazioni in tempi rapidi dall’utilizzo. La concorrenza si fa sulla trasparenza e rapidità di rendicontazione agli autori ed editori. Perché SIAE non accetta questa proposta? Il mercato sarebbe controllato e gli autori avrebbero il miglior ecosistema possibile.

AGGIO – Vorremmo inoltre chiarire che la SIAE ha un aggio che va dal 3% al 23%. L’aggio Soundreef va dal 3% al 25%. Non c’è differenza sostanziale. Fedeli sbaglia anche quando dice che le edizioni di Vorrei Ma non Posto di proprietà della Zedef saranno gestite da SIAE. Incorretto in quanto, dal 1 gennaio 2017, saranno gestite da Soundreef.

RADIO ED AUTORI – Per ultimo, dobbiamo constatare come il potere non esiti a fare velate minacce con l’obiettivo di creare tensioni tra gli stessi autori ed eventualmente tra autori ed utilizzatori. Matteo Fedeli non dimentica di ricordare che: ‘I problemi si manifesteranno anche con le radio: per non stipulare più di un accordo di licenza potrebbero decidere di non trasmettere i repertori gestiti da Soundreef dal 2017’.

Noi crediamo che la SIAE debba cominciare a realizzare che il mercato è libero e che è un obbligo professionale, etico e morale verso tutti gli autori, editori ed utilizzatori trovare regole comuni senza alcun altro ritardo”.

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