Home Incubus a Milano: foto-report al concerto all’Assago Summer Arena, 3 Giugno 2015

Incubus a Milano: foto-report al concerto all’Assago Summer Arena, 3 Giugno 2015

Il live degli Incubus ad Assago mostra una band in ottima forma, tra grandi classici e pezzi nuovi in grado di conquistare

pubblicato 4 Giugno 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 04:45


Questa è la storia dei miei quindici anni.
Facciamo anche sedici.

“Un’adolescenza di ritorno” potrebbe essere la tagline del concerto degli Incubus alla Summer Arena di Assago il 3 Giugno 2015, già pesantemente calpestata dal metallo del Sonisphere 2015 del giorno prima (qui il racconto della prima volta al festival metal). Gli Incubus dimezzano la carta di identità dei presenti con un concerto che riconsegna al pubblico una band che si era volontariamente staccata dallo showbiz.

L’apertura è affidata a The Last Internationale, trio rock guidato da Delila Paz alla voce e al basso con Edgey alla chitarra e il redivivo Brad Wilk dietro i tamburi: e l’omaggio del batterista alla sua ex band, i Rage Against The Machine, viene fuori anche durante il concerto con una versione rallentata di Sleep Now In The Fire legata a Sympathy For The Devil dei Rolling Stones. Sono bravi e si regalano al pubblico in affluenza con un mix di classico e indie che non è niente male.

THE LAST INTERNATIONALE

L’attesa, però, è tutta per gli Incubus. Il pubblico è qui per loro. L’atmosfera è rilassata, da happening tra amici, e l’età fotografa perfettamente la fanbase della band californiana tornata con un discreto e positivo EP Trust Fall (Side A) dopo troppi anni di silenzio dalle scene: siamo tardoadolescenti in nostalgia speranzosa del nostro passato e solo gli Incubus ce la possono soddisfare.

Incubus uguale intensità a mille nella sera tiepida che abbraccia la Summer Arena in versione ridotta: siamo qui per ascoltare le loro canzoni come se fossimo nei primi anni Duemila e gli Incubus questo, in qualche modo, riescono a percepirlo. Salgono sul palco rilassati, sorridenti, accolti da un countdown di cinque minuti e da un applauso affettuoso.

Non c’è tempo per i poser e si parte subito con Wish You Were Here, forse riassunto perfetto dell’approccio degli Incubus al pubblico, per approdare ad Anna Molly, Adolescents e al nuovo singolo, la bellissima Absolution Calling.

La potenza degli Incubus sta tutta nel frontman Brandon Boyd, che dopo averci fatto temere il peggio dell’inclemenza del tempo è tornato a sfoderare un carisma misto umiltà che non ha rivali sul palco. Ringrazia ad ogni fine di pezzo scusandosi per non riuscire mai a dire il dittongo finale di “grazie”, ammette di essersi perso le parole di una canzone e di averle bofonchiate, sfodera sorrisi commossi e una voce tanto tecnicamente impeccabile quanto emotivamente perfetta. Quando si apre la camicia gli ormoni cominciano a sussultare, dritti su Are You In. Finché, dopo averci pugnalato in pieno cuore con una versione di Love Hurts che fa male fisico a cantarla, Brandon non si libera definitivamente della camicia per continuare il concerto a torso nudo, nervoso e seducente senza ammiccamenti gratuiti.

Gli Incubus hanno questo: non giocano a fare i fighi a tutti i costi, la loro sincerità è totale e si sente. Mescolano la dolcezza con la rabbia, la violenza con le carezze, l’intensità con il divertimento. Son lì per spassarsela e dimostrarci che ci sanno fare ancora: tra Boyd che va a sbatacchiare le percussioni, gli scratch, gli assoli con criterio e una sezione ritmica da togliere il fiato, su Megalomaniac si scatena tutto il pubblico, grazie anche all’omaggio ai Nirvana con un accenno di Come As You Are.

E non poteva che essere aperto con Drive, il loro successo più grande, qui sottotono a causa dell’arrangiamento-compitino che non le rende giustizia. C’è tempo per gli ultimi urli su A Crow Left Of The Murder che omaggia i Beatles di I Want You (She’s So Heavy), a sigillare in un abbraccio le influenze del passato e le speranze del futuro.

Ho consegnato i miei quindici anni nelle mani protese al cielo di Brandon Boyd. Che ne abbia cura tra le pieghe di una voce che con la maturità ha acquistato una sfumatura di vita in più.

Incubus a Milano, 3 Giugno 2015: scaletta

Wish You Were Here
Anna Molly
Adolescents
Absolution Calling
Vitamin
Are You In?
A Kiss to Send Us Off
Trust Fall
In the Company of Wolves
Nice to Know You
Pardon Me
Love Hurts
Sick Sad Little World

BIS:
Drive
Megalomaniac (+ cover Come as you are – Nirvana)
Dance Like You’re Dumb
The Warmth
A Crow Left of the Murder (+ cover I Want You (She’s so heavy) – Beatles)