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Radiohead: scarichiamo gratis l’album e ci guadagnano

Prendiamo la palla al balzo da Downloadblog rispetto alla giustissima analisi dei dati di vendita dell’ultimo album indipendente e “ad offerta libera” di Radiohead “In rainbows”, piccolo capolavoro musicale (lo dicono alcuni critici, lo rimarco anche io) comprato solo dal 42 per cento di quel milione e passa di utenti che si sono connessi al

di aleali
pubblicato 8 Novembre 2007 aggiornato 1 Settembre 2020 00:22

Prendiamo la palla al balzo da Downloadblog rispetto alla giustissima analisi dei dati di vendita dell’ultimo album indipendente e “ad offerta libera” di Radiohead “In rainbows”, piccolo capolavoro musicale (lo dicono alcuni critici, lo rimarco anche io) comprato solo dal 42 per cento di quel milione e passa di utenti che si sono connessi al sito dedicato per prelevare l’album offrendo cifre che si aggirano intorno ai 5 dollari (ovvero poco più di 3 euro). Insomma, se guardiamo al risultato nel suo complesso sembrerebbe un piccolo fallimento, visto che tutto il resto del pubblico lo ha preso gratis, ma proviamo ad andare un attimino in profondità.

Innanzitutto c’è da dire che la mossa dei Radiohead non è stata per nulla sconsiderata. A partire dal ritorno pubblicitario sul web, passando per la possibilità che è stata data a chi non li ha mai ascoltati di avvicinarsi alla loro musica, per non parlare della denuncia pubblica e visibile del nostro atteggiamento “furbone” e irrispettoso rispetto ai prodotti musicali di qualità.

Vendendo un album ad offerta libera, il gruppo ha riassunto e centralizzato il nostro comportamento variegato verso la produzione musicale: la scarichiamo gratis, la paghiamo a basso prezzo, la scarichiamo gratis per poi comprare il cd in un secondo momento (e lo fanno in tanti) o li paghiamo esattamente quanto meritano, in questo caso 40 sterline con tutto il package, altre otto tracce e 2 vinili. Il tutto perfettamente legalizzato. Far ascoltare i propri brani senza limiti economici particolari sarà anche un ottimo modo per avvicinare più persone ai concerti, ormai la fonte di sostentamento più importante per chi fa musica oggi.

Insomma, guardando nello specifico e non in generale la faccenda, denotiamo molti più vantaggi di ritorno “conseguenziale” che svantaggi economici. Emergono nel mare magnum delle novità musicali internazionali, sono moderni nell’atteggiamento che fa molto indie e dei soldi ottenuti dalla vendita, sinceramente, credo poco importi.

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