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Le migliori e le peggiori canzoni del 2011. La classifica di Zago

I migliori singoli del 2011: Girls, m83, Bon Iver, Lana Del Rey, Destroyer…

pubblicato 15 Dicembre 2011 aggiornato 30 Agosto 2020 17:51


Dopo album italiani e internazionali ecco anche la personale classifica dei migliori singoli del 2011.

Qui non ho potuto semplicemente mettere in ordine gli album ai quali avevo già assegnato in precedenza un determinato voto, qui sono andato proprio a ritroso a ripescare i singoli che hanno fatto da colonna sonora o che ritengo essere stati maggiormente significativi durante l’anno, cercando di comunque di tenere conto delle caratteristiche intrinseche che dovrebbero avere uscite di questo tipo… quindi tranquilli, non troverete nulla di veramente difficile o di così sperimentale.

Dovendo selezionare solamente singoli (o brani per i quali è stato realizzato un videoclip), ho dovuto escludere brani, che preferisco ad alcuni dei trenta che trovate dopo il salto, per il semplice fatto che non sono stati scelti come singoli (“Oceans Burning” degli Horrors o “Right Thing To Do” dei SBTRKT, i primi che mi vengono in mente). Ovviamente più ci rimugino e più aspetto, più ho ripensamenti dell’ultimo secondo (proprio oggi ascoltavo The Lion’s Roar, il nuovo e carinissimo singolo delle First Aid Kit…), quindi bando alle ciance e via di countdown.

30) Yuck – Get Away : anticipato da grandi singoli nel 2010, l’album degli Yuck è stato il primo (in ordine temporale) debutto degno di nota del 2011. Indie-rock in presito dalle grandi alt-college band americane di fine ’80/inizio ’90… ma qui siamo in UK.
29) Radiohead – Lotus Flower : singolo (e video) arrivato all’improvviso per anticipare l’uscita dell’ultimo e controverso (a me è piaciuto… e non poco) album dei Radiohead. Certo su “The King of Limbs” ci sono brani migliori, ma anche qui siamo su livelli decisamente alti.
28) Jamie Woon – Lady Luck : la faccia pop di James Blake e la faccia bianca di The Weekend. Jamie Woon si piazza in mezzo, tra soul e r&b contaminato di elettronica. “Night Air” forse è superiore ma è del 2010.
27) Little Dragon – Ritual Union : dalla Svezia la svolta dei Little Dragon di Yukimi Nagano, qui alle prese con un irresistibile soul-step senza sbavature.
26) St.Vincent – Cruel : l’album è veramente ottimo, ma Cruel forse spicca sul resto: ritmo sulla quale si incastrano arrangiamenti orchestrali, tastiere, chitarrino e la voce di St. Vincent. Assolo sghembo apparentemente buttato lì ma che in realtà dona al brano un tocco decisamente unico.
25) Youth Lagoon – Montana : camerette di casa, pareti bianche e tastierini sulle quali cantare sottovoce ricurvi. Atmosfera dolce e pura.
24) Alcest – Autre Temps : singolo che anticipa il ritorno del gruppo simbolo del blackgaze francese, qui super ripuliti al limite del pop/rock, ma affiscinanti e atmosferici come poche altre volte. Melodia epica a completare l’opera.
23) Niki and the Dove – The Fox : ancora niente album, ma non dovrebbe mancare molto. Alt-pop macchiato di elettronica, The Fox ha il punto di forza in un beat bello sostenuto e catchy ma incredibilmente “malato”.
22) The Weeknd – House of Balloons / Glass Table Girls : il personaggio oscuro (e ancora immacolato) del nuovo r&b: urbano, underground ed elettronico. House of Balloons / Glass Table Girls è il pezzo simbolo dell’ottimo omonimo disco/mixtape.
21) PJ Harvey – The Glorious Land : da uno dei migliori dischi dell’anno senza se e senza ma, arriva un grandissimo pezzo di protesta (“What is the glorious fruit of our land? Its fruit is deformed children”). Tocco magico il bugle da esercito completamente fuori tempo.
20) Washed Out – Eyes Be Closed : se la chillwave è andata alla grande nel 2011 lo deve molto a questo personaggio e a questo album (“Within and Without”). “Eyes Be Closed”… chiudi gli occhi e immagina la spiaggia al tramonto e la prima brezza serale.
19) WU LYF – Dirt : uno dei pezzi più belli del debutto dei Wu-Lyf. Gran drumming tribale e organo a sostenere una melodia abbaiata che si trasforma poi in un proprio vero anthem indie/post-punk dei nostri giorni.
18) Friends – I’m His Girl : possibile esplosione nel 2012, combo trainato da una coppia di ragazze stilose, hipster e ammiccanti. Beat old-school e basso funky, sembra di tornare nella New York di fine ’70 con tanto gusto pop e quel pizzico di Hollaback Girl che non guasta.
17) Adele – Someone Like You : la prima volta che ho sentito questa canzone ho capito subito che aveva una marcia in più e che poteva diventare un classico. Nulla di nuovo sia chiaro, ma è l’esempio perfetto della ballata pop nella sua forma più naturale.
16) tUnE-yArDs – Bizness : le prime due volte che la senti la vorresti skippare, poi scopri i suoni e i vari intrecci vocali e dici “cavolo, che lavoro”… e in tutto ciò riesce addirittura ad essere orecchiabile.
15) Gotye – Somebody That I Used to Know : ok, potrebbe essere un brano di Sting… ma da quanto tempo è che non ne fa uno così?? Tutto al posto giusto: melodia, voce e il resto di contorno.
14) Emika – Professional Loving : la risposta a James Blake tutta al femminile?? Forse no, ma qui c’è comunque tanta carne al fuoco, trip-hop, ritmi step e lo stesso amore per i bassi profondi.
13) John Maus – Believer : anni ’80, synth a coprire tutto e voce super caratteristica. Sarebbe semplicemente un bel pezzo se non fosse per quel vortice sonoro che arriva verso il minuto 2:25 dove sembra di essere in volo in un film sci-fi di venticinque anni fa.
12) The Pains of Being Pure at Heart – Belong : dopo l’anticipatore happy di “Heart in Your Heartbreak”, “Belong” è stato il singolo simbolo dell’album omonimo. La canzone che Corgan non riesce più a scrivere da tanti anni.
11) Austra – Spellwork : se la gioca con “Beat and the Pulse” per il brano preferito dell’album, ma solo questo è uscito come singolo nel 2011. Electro-pop all’ennesima potenza che se intruzzito a dovere avrebbe fatto invidia a Lady Gaga.
10) Tyler The Creator – Yonkers : “Goblin”, l’album, non sarà spettacolare, ma questo singolo… questo singolo è veramente un gioiellino. Qui nasce ed esplode il personaggio più chiacchierato del nuovo rap.
9) Civil Civic – Run Overdrive : brano che mi ha fatto scoprire i Civil Civic. Brano che già è spettacolare nella trascinante capacità di entrare in testa, che acquista ancora più valore attraverso il videoclip danzereccio disponibile su Youtube.
8) Wild Beasts – Reach a Bit Further : che volessero fare le cose in grande lo avevano dimostrato già con il primo singolo “Albatross”, ma preferisco “Reach a Bit Further” con il suo andamento sinuoso e vellutato che si fa via via sempre più intenso.
7) James Blake – The Wilhelm Scream : l’anno prima la cover di “Limit to Your Love” (Feist) mi aveva stregato. Con “The Wilhelm Scream” (come con tutto il disco) ha confermato il suo valore. pop-soul 2.0 tra pause e beat post-dubstep. Poi che suoni… mammamia.
6) Fleet Foxes – The Shrine/An Argument : qualche dubbio sull’effettiva uscita come singolo, ma per questo brano è stato realizzato un video. Per quanto mi riguarda la miglior canzone contenuta nel sophomore dei Fleet Foxes: belle melodie e armonie e struttura poco scontata.
5) Destroyer – Kaputt : Primo singolo estratto dall’omonimo disco che ha segnato un cambio abbastanza radicale nella proposta di Destroyer. Gli anni ’80 sofisticati, dei sax e del tocco vellutato e provocante.
4) Lana Del Rey – Video Games : il possibile fenomeno del 2012, ma ormai è da mesi che sta facendo parlare di sè. Questo è stato il brano della scoperta, pezzo pop super classico che fa leva su una malinconia di fondo che dona alla melodia un sapore nostalgico veramente degno di nota. Quando si dice una ciambella (no… le sue labbra non centrano) con il buco.
3) Bon Iver – Calgary : alcuni preferiscono Holocene… io punto su Calgary per via di una melodia più riuscita ed in un crescendo lento e inarrestabile che si articola minuto dopo minuto all’interno di territori che escono dai binari del folk, verso una nuova forma di art-pop.
2) M83 – Midnight City : “Wait” contenuta nel disco, non ha nulla da invidiare a “Midnight City”. Però qui ci sono le caratteristiche della pop song: bel beat, synth a manetta e melodia dream-chillwave ad aprire le danze ad un sax memorabile (come quelli dell’ultimo Destroyer). Sarebbe stata perfetta per il film Drive.
1) Girls – Vomit : singolo di lancio di uno dei più bei dischi più belli del 2011. Singolo poco canonico, per mood e lunghezza che lo caratterizzano, in realtà è simbolo della maturazione e della classicità raggiunta dai Girls in pochissimi anni. Tra Pink Floyd e Radiohead.

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IL PEGGIO
10) Lou Reed & Metallica – The View (quando le idee semplicemente non funzionano)
9) Laura Pausini – Benvenuto (benvenuto?Anche no…)
8) LMFAO – Sexy And I Know It (riesce a far fare bella figura a Party Rock Anthem)
7) Jennifer Lopez – On the Floor (rimaniamo gggiovani)
6) David Guetta – Little Bad Girl (un bel concentrato di gentaglia…)
5) George Michael – True Faith (una delle peggiori cover di sempre)
4) Cher Lloyd – Swagger Jagger (irritante come poche cose)
3) Pitbull – Give Me Everything (terribile… ma non è una novità)
2) Rebecca Black – Friday (il nulla)
1) Don Omar + Lucenzo – Danza Kuduro (il peggio)

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