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Uscite discografiche Aprile 2011: recensioni (1° parte)

Vasco Rossi – Vivere O Niente : A dire che Vasco Rossi non fa un disco decente da vent’anni, che ha stuprato “Creep” dei Radiohead” e che “Eh…Già” è a tratti imbarazzante, si rischia di passare per chi utilizza frasi fatte… il problema è che queste cose sono reali. “Vivere O Niente” si muove (con

pubblicato 1 Aprile 2011 aggiornato 30 Agosto 2020 21:50


Vasco Rossi – Vivere O Niente : A dire che Vasco Rossi non fa un disco decente da vent’anni, che ha stuprato “Creep” dei Radiohead” e che “Eh…Già” è a tratti imbarazzante, si rischia di passare per chi utilizza frasi fatte… il problema è che queste cose sono reali. “Vivere O Niente” si muove (con qualche minima variazione sul tema) fra le solite ballads dimesse (la più riuscita “Vivere non è Facile”, “nonostante che lo so” a parte…) e banali quanto superati clichè rock (“Non sei Quella Che Eri”, “Maledetta Ragione”, “Sei Pazza di Me”). Bracciata dopo bracciata, sembra che stia pian piano risalendo dalla “fossa delle marianne” artistica di “Buoni o Cattivi”, ma siamo ancora una volta di fronte ad un album che se non fosse di Vasco Rossi, non attirerebbe di certo questa enorme (e ingiustificata) attenzione. Ma tutto ciò poco importa…lui è “ancora qua” e continuerà a vivere di rendita, monopolizzando le classifiche di vendita e riempendo gli stadi. (z.) Voto: 5-

Noemi – Rosso Noemi : a due anni di distanza da “Sulla mia Pelle”, Noemi torna con “Rosso Noemi”. E’ quello del pop/”rock” italiano il binario principale dell’album (le influenze “black” fanno una comparsata giusto in “Up” e “Dipendenza Fisica”) caratterizzato da arrangiamenti e da testi che onestamente mi convincono poco. Qualche bella melodia (“Sospesa” e “Poi Inventi Il Modo”), controbilanciata da un paio di brani un po’ troppo Irene Grandi (“Odio Tutti i Cantanti”) fanno di “Rosso Noemi” un disco che non allontana i riflettori da Noemi, ma che allo stesso tempo non fa di certo intravvedere una carriera in grado di regalare grandi album.(z.) Voto: 6-

The Weeknd – House of Balloons : artisti come The Dream o in tono minore Drake, negli ultimi anni hanno provato a riportare l’r&b ad una dimensione più interessante… tentativi riusciti solo in parte. Se nel tardo 2010, How To Dress Well ha spostato di molto le coordinate e alzato il livello qualitativo, è il 2011 l’anno della vera rinascita. Voci calde e soulful perfettamente incastonate sulle ultime tendenze elettroniche… urbane e oscure… come quelle proposte dai The Weeknd in questo album/mixtape (gratuito tra l’altro) di debutto. Più orientato sul r&b (diciamo pure… pop) e sulla voce che sui beat, “House of Balloons”, riesce a sedurre come pochi altri album usciti di recente. (z.) Voto: 7

Nicole Scherzinger – Killer Love : sentivamo la mancanza delle Pussycat Dolls?? No. Stavamo aspettando questo tanto atteso album di debutto di Nicole Scherzinger?? La risposta è sempre la stessa. Un po’ di pop/r&b, qualche canzoncina soft per mostrare a tutti che Nicole sa cantare, qualche ritmo “euro” a cui RedOne sembra non poter rinunciare e il piatto è servito… (z.) Voto: 4

Daniele Silvestri – S.c.o.t.c.h : Daniele Silvestri, uno dei personaggi più caratterizzati e unici del panorama pop italiano, torna con quello che è il settimo disco in studio : “S.c.o.t.c.h”. C’è un po’ tutto quello che Daniele ha proposto in quasi vent’anni di carriera: l’ironia, i pezzi più riflessivi, i brani più leggeri e le tematiche a metà fra la vita quotidiana e il sociale. Tutto al punto giusto, senza esagerare… senza i mezzi capolavori contenuti nel precedente “Il Latitante” (“Mi Persi”, “Sulle Rive Dell’Arrone”) e senza l’ambizione dello storico “Il Dado”… semplicemente un buon disco. (z.) Voto: 6+

The Kills – Blood Pressures : se devo essere sincero non ho mai capito (e condiviso) tutto il clamore che da qualche anno aleggia intorno ai The Kills (Alison Mosshart + Jamie Hince)… li ho sempre visti come un progetto tanto fumo (glam/gossip vario) e poco arrosto. Ciò nonostante l’ultimo album “Midnight Boom” non era niente male e pure il successivo progetto parallelo dei The Dead Weather (con Jack White) ha avuto il suo perchè. “Blood Pressures” invece ha l’aria di un lavoro riuscito a metà, con buone intenzioni (maggiore varietà) che però hanno bisogno di essere sviluppate più a fondo. (z.) Voto: 6+

Crystal Stilts – In Love With Oblivion : “Alight of Night”, il debutto dei Crystal Stilts, non passò di certo inosservato ormai tre anni fa: sempre in zona indie/post punk revival, ma realizzato con un’attitudine molto “lo-fi”/garage. L’influenza di gruppi come gli storici Jesus & The Mary Chain rimane forte anche in “In Love With Oblivion”, ma l’asse temporale si sposta maggiormente in direzione sixties (la psichedelia dei Doors aleggia in quasi tutto il disco) e le coordinate geografiche maggiormente verso gli USA west coast (Cramps… qualche passaggio quasi goth country/blues alla Gun Club). Copertina ancora una volta suggestiva, per un lavoro tutto sommato positivo. (z.) Voto: 6/7

Sum 41 – Screaming Bloody Murder : sono passati dieci anni da quando un gruppo di ragazzi canadesi registrò su disco (“All Killer No Filler”) tutta la propria attitudine punk-pop scanzonata, coadiuvata dall’amore per il metal e per i Beastie Boys. L’evoluzione li ha poi spinti ad optare per un punk rock melodico piuttosto riconoscibile (“Chuck” forse l’esempio migliore) ma privo di veri motivi di interesse. Dopo il disastroso “Underclass Hero” (veramente irritante), la band di Deryck Whibley si riprende qualche rivincita, con canzoni meno zuccherose e per certi versi più mature… ma è ancora troppo poco. (z.) Voto: 5-

Lento – Icon : ascoltabile e scaricabile gratuitamente, “Icon è il secondo album dei Lento. Definiti “the Italian monsters of slowness”, il gruppo italiano si muove agilmente all’interno delle opprimenti sonorità a cavallo fra doom metal, drone e il post-metal più atmosferico. Un tunnel nero senza la luce alla fine, senza vie di uscita o cali di tensione (se non qualche “pausa” ambient). Se in ambito musica “italiana & estrema” il 2009 è stato l’anno degli Zu, il 2010 degli Ufomammut, il 2011 potrebbe essere quello dei Lento (Dead Elephant permettendo). La monolitica “Hymen” spicca su tutto il resto. (z.) Voto: 6/7

Marta Sui Tubi – Carne con Gli Occhi : dagli esordi ad oggi per i Marta Sui Tubi è stato un crescendo di fama tanto che nel 2011 possiamo parlare di loro come di una realtà in grado di porsi a metà strada fra mondo indie e mainstream. Il livello qualitativo del materiale proposto dalla band è sempre stato di ottima fattura e neanche in “Carne con gli Occhi” deludono: la ricetta meditterranea è sempre composta da fraseggi folk, chitarre elettro-acustiche che mettono in bella mostra il lato tecnico (al limite del prog), rock, scioglingua, slogan e tante belle melodie. Nessuna grossa sorpresa, ma per ora non ci lamentiamo di certo. (z.) Voto: 6/7

Eveline – “αω” : i bolognesi Eveline tornano con il terzo lavoro intitolato “αω”. Un lavoro differente dal precedente “Waking Up Before Dawn”, fatto di influenze contrastanti (psichedelia, post/math, glitch, slow) sapientemente assemblate tanto da dare a tutto il disco un filo conduttore sonoro ben udibile. “αω” è un album dalle atmosfere sospese ma allo stesso tempo ossessive al punto giusto. Sicuramente non privo di fascino, è in grado persino di non farci rimpiangere le precedenti e riuscite suggestioni alla Robert Wyatt. “Lunar 8” semplicemente da incorniciare(z.) Voto: 6/7

Cult of Youth – Cult of Youth : inseriti nella lista di Stereogum “18 Dark Bands To Watch In 2011”, i Cult Of Youth, tornano con un album che si differenzia in modo abbastanza netto dal debutto “A Stick to Bind, A Seed To Grow”, caratterizzato da suoni neo folk (Current 93/Death In June). Già dalla scelta del titolo si respira aria di ripartenza, il folk rimane ma si trasforma in sonorità più dinamiche (western, gypsy, irish), accompagnato da una struttura musicale molto vicina al post-punk anni ’80. Il risultato è più che gradevole. (z.) Voto: 6/7

Blood Ceremony – Living With the Ancients : come l’omonimo debutto di tre anni fa, il sophomore album dei Blood Ceremony (“Living With the Ancients”) è un tuffo nei primissimi anni ’70. C’è tutto di quel periodo: i Black Sabbath, la psichedelia, il folk, il prog rock (di stampo Jethro Tull), gli assoli… con la grande particolarità della vocalist femminile Alia O’Brien. Rispetto all’esordio c’è più personalità e consapevolezza delle proprie capacità e caratteristiche… un disco decisamente riuscito, pieno di sorprese. (z.) Voto: 7-

Mariposa – Semmai Semiplay : il grande ritorno dei Mariposa. Punto d’arrivo di una lunga carriera, a tratti confusionaria, che ha visto l’apice creativo nello strabordante “Pròffiti Now!” (2005). Quello presente in “Semmai Semiplay” è un “pop diverso”, che parte da origini anglosassoni (Talking Heads, XTC, Flaming Lips) per arrivare ad una italianità decisamente orecchiabile (ma sempre caratterizzata da una forte componente di ecletticità). (z.) Voto: 6/7

Cesare Basile – Sette Pietre Per Tenere Il Diavolo A Bada : titolo d’effetto per il nuovo album per Cesare Basile. Filo conduttore dell’opera la Sicilia, fra cantautorato e poesia (Fabrizio De Andrè non è così distante) e con ospiti di un certo livello: Roberto Angelini e la coppia Alessandro Fiori/Enrico Gabrielli dei Mariposa (vedi sopra). Come quello dei Mariposa, anche l’album di Cesare Basile è (al momento) disponibile in streaming gratuito su RockIt. (z.) Voto: 6/7

Ringo Deathstarr – Colour Trip : amo i muri distorti delle chitarre e amo le melodie eteree che si nascondono dietro… amo lo shoeagaze. Dovrei quindi impazzire per “Colour Trip” dei Ringo Deathstarr. Dovrei e… vorrei, ma purtroppo sembra tutto veramente troppo prevedibile… una (buona) cover band degli immortali My Bloody Valentine. (z.) Voto: 6

Big K.R.I.T. – Returnof4eva Voto: 7- (z.)
Yellowbirds – The Color Voto: 6,5 (z.)
Jennifer Hudson – I Remember Me Voto: 5,5 (z.)
Mannarino – Supersantos Voto: 6 (z.)
Blackfield – Welcome to My DNA Voto: 6 (z.)
Circadian Eyes – Who We Were Voto: 6 (z.)
Turisas – Stand Up and Fight Voto: 6 (z.)
Jang Senato – Lui Ama Me, Lei Ama Te Voto: 6,5 (z.)
Aiden – Disguises Voto: 4,5 (z.)
Sunrise Avenue – Out of Style Voto: 4/5 (z.)
Frank Ocean – Nostalgia, Ultra Voto: 6,5 (z.)
Alexander Ebert – Alexander Voto: 6+ (z.)
Marco Parente – La Riproduzione dei Fiori Voto: 6,5 (z.)

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LEGENDA
10: la perfezione… non esiste
9: capolavoro, fra i migliori di sempre
8: grandissimo disco, probabilmente destinato a rimanere nella storia
7: album di ottimo livello, manca solo quel qualcosa che lo renda veramente memorabile
6: discreto, passa abbastanza inosservato… innocuo
5: disco trascurabile, banale e poco degno di nota
4: album completamente inutile
3: disco dannoso, difficile trovare di peggio.
2: neanche Justin Bieber
1: …

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