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“Luca era Gay” di Povia vincitore del Premio Mogol 2009

Di Giuseppe Povia e della sua “Luca era gay” ha discusso un intero Paese prima, durante e dopo quell’enorme giocattolo musical-mediatico chiamato Festival di Sanremo. Tutti o quasi hanno detto la propria sul brano, sul suo autore e sulle mille implicazioni -non musicali, ovviamente; la musica non se l’è filata nessuno, ironia della sorte- che

di piero
pubblicato 15 Giugno 2009 aggiornato 31 Agosto 2020 08:50


Di Giuseppe Povia e della sua “Luca era gay” ha discusso un intero Paese prima, durante e dopo quell’enorme giocattolo musical-mediatico chiamato Festival di Sanremo. Tutti o quasi hanno detto la propria sul brano, sul suo autore e sulle mille implicazioni -non musicali, ovviamente; la musica non se l’è filata nessuno, ironia della sorte- che avrebbe avuto. Ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, fino allo sfinimento.

Passata l’ondata emotiva, erano rimasti i dati concreti: secondo posto alla kermesse e vendite abbastanza modeste; c’eravamo illusi che fosse stata scritta la parola fine sul caso, invece oggi arriva una notizia che potrebbe favorire il classico colpo di coda: “Luca era gay” si è aggiudicato il Premio Mogol proprio per il suo testo, ritenuto il migliore dell’anno dalla Commissione formata dal celebre paroliere assieme a Marcello Veneziani, Oliviero Beha ed Arnaldo Colasanti. Il tutto patrocinato dalla Regione Valle D’Aosta, dove stasera si svolgerà la cerimonia di premiazione ufficiale.

Povia ha battuto la concorrenza di Simona Molinari con “Egocentrica”, Franco Battiato con “Tutto l’universo obbedisce all’amore”, Vinicio Capossela con “Il Paradiso dei calzini”, Jovanotti con “A te”, ed Arisa con “Sincerità”.

Le motivazioni che hanno portato all’ incoronazione del brano di Povia sono elencate dallo stesso Mogol in questa intervista al Corriere della Sera, a seguire vi riporto un paio di stralci esplicativi:

“ Racconta un fatto di vita, usando la prima persona. È un testo sincero, senza retorica: una poesia che non nasce dall’ispirazione talentuosa ma dall’esposizione di una verità quotidiana. Povia ha intinto la penna in un inchiostro molto simile al sangue […] abbiamo selezionato altre grandi canzoni, ma ‘Luca era gay’ è l’unica che mi ha chiuso la gola. Che mi ha commosso”.

E ancora:

“Non capisco perché (gli omosessuali si sono sentiti offesi). Non è un testo universale, non enuncia una legge; racconta una storia. La storia di un ragazzo che cercava il padre e non voleva tradire la madre. Povia parla di una vita, al di là di ogni dogma”.

Dichiarazioni discutibili, sarà di nuovo tempesta? Vi invito a seguire i colleghi di QueerBlog per gli sviluppi extra-musicali della questione, se e quando ce ne saranno. Noi intanto cerchiamo di rimanere concentrati sulla musica, vi chiedo: secondo voi il premio è meritato? “Luca era Gay” nel testo era superiore agli altri pezzi in lizza?

Per la cronaca lo scorso anno a vincere fu “Fango” di Jovanotti.

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