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Sanremo 2019, Claudio Baglioni direttore artistico: Michele Monina pone sette domande ai vertici Rai

Il giornalista pone alcune domande partendo dalla figura di Claudio Baglioni direttore artistico al Festival di Sanremo 2019

pubblicato 7 Gennaio 2019 aggiornato 15 Ottobre 2020 14:19

Manca meno di un mese all’inizio dei Festival di Sanremo 2019. In attesa che vengano confermati Claudio Bisio e Virginia Raffaele come conduttori della kermesse canora (durante la conferenza stampa del 9 gennaio), quello che è certo è la presenza di Claudio Baglioni direttore artistico e i nomi dei 24 Big in gara. Per l’interprete di “Strada facendo”, non è la prima volta alla guida dell’evento canoro, dopo il boom di ascolti dello scorso anno.

In queste ore, il giornalista Michele Monina, sul sito Linkiesta, torna a parlare del Festival (dopo la precedente polemica dal titolo “Chiamatelo Festival di Salzano (e facciamo prima)“), ponendo una serie di quesiti legati dalla clausola di trasparenza stipulato dalla Rai con i direttori artistici delle varie edizioni (quindi anche quella dell’anno scorso, sempre con Baglioni presente). La formula inizia con il passaggio: “Resta convenuto che ella non dovrà essere in rapporto giuridico con gli artisti, gli autori, le case discografiche, le società editoriali-musicali, le c.d. etichette indipendenti et similia che parteciperanno al Festival della Canzone Italiana….”

Dopo aver sottolineato che Baglioni è legato alla Sony, Monina elenca gli artisti legati alla major, in gara al Festival (“Achille Lauro, Anna Tatangelo, Daniele Silvestri, Einar, Enrico Nigiotti, Francesco Renga, Il Volo, Simone Cristicchi”) e la presenza di un superospite della casa discografica, Biagio Antonacci (che, a questo punto, potrebbe essere affiancato da Laura Pausini con cui partirà in tour in estate).

Il giornalista non si ferma e continua, sottolineando come Baglioni sia “sotto contratto come management e booking con la Friends & Partners, società parte della multinazionale CTS Eventim, a sua volta socia di maggioranza di Vivo Concerti e Magellano Concerti”. Agenzie che vede curare gli interessi di Francesco Renga, Nek, Il Volo, Paola Turci, Ultimo, Irama, Ex-Otago, oltre che i super ospiti come Laura Pausini, Biagio Antonacci e Luciano Ligabue.

Dopo questa premessa, ecco le domande fatte da Monina ai vertici Rai. Ve le riportiamo, a seguire.

-Che fine ha fatto la salvaguardia di questo principio che dovrebbe essere un baluardo invalicabile per la tv pubblica?

-Nello stipulare il contratto con Claudio Baglioni è stata mantenuta detta clausola?

-Se sì, pensate sia stata rispettata?

-Siete sicuri che un artista legato da contratto a una casa discografica e a una agenzia di booking alle quali sono legati una buona porzione degli artisti da lui selezionati rappresenti la migliore garanzia di trasparenza?

-È vero che per conferire con il direttore artistico è stato necessario ed è tuttora necessario passare dal suo impresario, immancabile a qualsiasi riunione inerente il Festival?

-Potrebbero in futuro i dirigenti Rai essere chiamati a rispondere personalmente delle conseguenze di decisioni prese da incaricati in aperto conflitto d’interesse?

-La RAI, televisione del servizio pubblico, sta dando al Paese un bell’esempio di trasparenza?

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