Home 20 – The Greatest Hits, Laura Pausini in conferenza stampa: “Grazie ai miei genitori, sono una persona felice. La mia vita? Fatta di coincidenze”

20 – The Greatest Hits, Laura Pausini in conferenza stampa: “Grazie ai miei genitori, sono una persona felice. La mia vita? Fatta di coincidenze”

La conferenza stampa di presentazione del nuovo album di Laura Pausini, 20 – The Greatest Hits

pubblicato 12 Novembre 2013 aggiornato 15 Ottobre 2020 14:20

Oggi pomeriggio, a partire dalle 15:00, presso l’Hotel Armani di Milano, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di 20 – The Greatest Hits, l’ultimo lavoro discografico di Laura Pausini per Warner Music Italy. Un doppio cd che contiene 38 tracce con brani ricantati, rimasterizzati e riarrangiati, 3 inediti e 2 “chicche” che completano il racconto musicale di una delle artiste italiane più amate al mondo.

Dopo un ascolto preliminare dei pezzi, la cantante ha risposto al fuoco di domande dei giornalisti presenti in sala. Presenti anche Virginio Simonelli, autore di Limpido e Dove resto solo io e Niccolò Agliardi, che ha collaborato nella scrittura di Se non te assieme a Paolo Carta:

Laura Pausini: come è nata la passione per la musica

Grazie ai miei genitori ho capito che l’educazione, seppure rigida, puo’ farti diventare una persona speciale. La nostra famiglia lo è. Il mio sogno da bambina era di diventare una cantante di pianobar, speravo del locale vicino casa. Una volta ho rubato il microfono a mio padre. Da quella sera per dieci anni ho lavorato con lui. Mi ha fatto ascoltare tanta musica perché volesse che avessi una direzione specifica. Mi sono avvicinata alla musica italiana, Claudio Baglioni, Eros Ramazzatti, Lucio Battisti, Raf, Vasco Rossi, Luca Carboni e le grandi interpreti della musica leggera italiana. Ho acquisito la capacità di saper accontentare tutti.

Il rapporto con la sua casa discografica

Un momento di commozione per i ricordi più belli con i genitori (“La maternità mi ha resa più sensibile”)

Non sono mai andata via dalla Warner anche se più volte son stata tentata di scappare a gambe levate. Sono rimasta sempre fedele anche nel lavoro. Quando sono andata in Warner per fare un Greatest Hits, ho cercato di mettere i primi due singoli di tutti gli album, suonati dalle radio in tutte le nazioni. Ho, poi, aggiunto dei duetti che mi hanno cambiato dal punto di vista musicale. Per esempio, Michael Bublè: non pensavo di riuscire a cantare con un crooner. Ho riarrangiato le canzoni più vecchie, desideravo spiegare cosa ho imparato in vent’anni dal punto di vista artistico dei miei colleghi.

Il duetto con Morricone:

Pensavo che avesse rifiutato. Ho cercato il suo numero di telefono. L’ho chiamato di mattina presto e poi ci siamo incontrati nel suo appartamento. Non gli ho dato nessuna indicazione su come riarrangiare La solituine. Ed ha accettato volentieri. Siamo stati rilassati e mi informava su tutti i cambiamenti in corso d’opera. Volevo farmi questo regalo. O la toccava un genio come lui (che la facesse diventare un film) o nessuno. Non ha voluto i cori, l’abbiamo registrata tra Roma e Praga. E’ stato dolcissimo e umile.

Le influenze del Sudamerica

Sono arrivata in Sudamerica. All’inizio a mio padre, in aereoporto, dicevo: “Ci sarà qualcuno famoso”, invece la gente aspettava me. Mi hanno adottato. Entro nella classifica dei local seppur seguita da discografici internazionali. Questo trattamento è più complicato in Europa. Ogni volta dobbiamo ricominciare sempre da capo, è una continua e stimolante sfida. In America Latina suonava Non c’è in spagnolo e vari remix. Ho chiamato Marc Anthony per farne una versione salsa. Mi sono divertita tantissimo ed è una delle rivisitazioni più azzeccate ma ha un significato rinnovato in questi venti anni.

Le collaborazioni

Celine Dion ha rifiutato solamente perché usciva con un album nella stessa settimana. Vivimi di Biagio Antonacci, l’ho cantata con Alejandro Sanz, è un artista molto raffinato e attento ai nostri cantautori. Mi ha chiesto di abbassare la tonalità col timore di perdere la magia. Invece, siamo riusciti a creare un nuovo sound. E, poi Lara Fabian che non sta molto bene perché un tecnico tv, non per cattiveria, le ha perforato il timpano ed ora è in ospedale. Lei avrebbe voluto cantare La solitudine ma ci siamo sbizzarrita con Je chante/io Canto. Ho cercato di riunire le lingue che ho imparato. A mia figlia Paola insegnerò a viaggiare, la cultura degli altri popoli.

La scelta dei tre inediti

Provino 41 canzoni che mi piaciucchiono per la musica ma poco per il testo. Arrivano, poi, quattro canzoni di Virginio. Limpido l’ho presentata alla mia manager. Volevo arrangiarla non in versione ballad ma con un arrangiamento lineare e asciutto. Volevo fare un duetto con Kylie Minogue perché è completamente diversa da me. Da lei ho imparato qualcosa che non so. Pensavo che lei fosse molto diva ma invece è semplicissima. Lei ha voluto anche la traduzione del testo, le è piaciuto immediatamente il signifcato ovvero l’atteggiamento da adottare verso le persone… sono come mi pare, per fortuna siamo tutti diversi.

La solitudine e il pensiero sull’omofobia

Trovo che Limpido, seppur leggera, riguardi anche i casi di omofobia. E’ molto importante che si invoglino tutti ad essere se stessi con tutte le difficoltà ad essere persone rilassate per se stessi e non gli altri. Dove resto solo io doveva chiamarsi Altrove e affronta la solitudine in un aspetto completamente opposto. Parlo di come sia splendido rimanere soli con noi stessi mentre tutto è spento. Mi immagino con mia figlia ed il mio compagno in questa solitudine romantica, complice.

Il significato di Se non te

In Se non te, io e il mio compagno, abbiamo pensato a tutte quelle persone che ci accompagnano sempre e non ci lasciano. Girando il videoclip ho pensato a Fabrizio e Gianna, i miei genitori, che stanno insieme da 40 anni. Quando si osservano o si fanno un sorrisino è tanta roba. Loro hanno perso tre figli prima di avere me. Mia mamma è stata nove mesi a letto. Mio padre ha rifiutato di suonare con i Pooh per stare accanto a lei.. Quello che è successo a me è stato il premio per la rinuncia. Lui canta meglio di me.

La maternità

Ho beccato quando Paola ha detto per la prima mamma e l’ho inserita in Celeste, dedicato a tutte quelle donne che provano ad avere dei figli ma non arrivano. Mi ero messa l’anima in pace. Mi scrivono tante donne. Questa canzone mi ha portato tanta fortuna. Devo raccontare la mia vita fatta di coincidenze. Sono una persona felice. Per me la musica deve essere una fonte d’istinto.

Annunciate 20 date del tour italiano, per ora (“Devo vedere come reagirà Paola”): 4 date a Milano, 4 a Roma e prove generali a Pesaro in attesa della trasferta europea ed americana nel 2014. Si presenterà con quattordici elementi d’orchestra. E’ stata concepita una scenografia che ricrei nel palasport la stessa atmosfera di un teatro (“Punto sull’essenzialità. Mi sento cambiata, vesto di nuova luce (rigorosamente Giorgio Armani, ndb”).

Laura Pausini