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Nathalie, Anima di vento: “Volevo che questo nuovo lavoro mi rappresentasse totalmente”

Sul post X Factor: “Questi ultimi 2 anni e mezzo sono stati sicuramente un momento di riflessione”

pubblicato 24 Settembre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 04:06

E’ uscito da qualche giorno “Anima di vento”, il nuovo disco della vincitrice di X Factor 4 Nathalie. Per il suo ritorno discografico la cantautrice è volata fino a Londra, nei prestigiosi studi di Abbey Road, e lì ha lavorato con Geoff Pesche, che ha masterizzato il disco. “Anima di vento” è prodotto, arrangiato e mixato da Francesco Tosoni.

L’abbiamo intervistata per voi.

Ciao Nathalie, domanda di rito: com’è andato il post X Factor?

Questi ultimi 2 anni e mezzo sono stati sicuramente un momento di riflessione per me, avevo bisogno di fare il punto della situazione, di elaborare tutte le nuove esperienze che avevo fatto. Il modo migliore per me per ritrovarmi è scrivendo nuove canzoni, la musica mi aiuta sempre a ritrovare un punto fermo, un nuovo equilibrio quando serve! Elio è sempre stato presente anche dopo la mia avventura televisiva in X Factor, si interessa di ciò che faccio e mi dà sempre sostegno e preziosi consigli!

A differenza di altri tu ci hai messo molto più tempo prima di pubblicare un nuovo lavoro di inediti, come mai?

Essendo anche autrice, avevo bisogno di un po’ di tranquillità per scrivere e comporre per il nuovo album. In questi ultimi 2 anni sono uscite tante nuove canzoni, era importante che questo nuovo lavoro mi rappresentasse totalmente. In particolare accanto al mio lato riflessivo volevo ‘sfogare’ anche il mio lato più rock.

Come è nato il disco?

Nelle canzoni di “Anima di vento” ci sono sia spunti autobiografici, legati quindi a esperienze personali, sia mie riflessioni, sia a volte ciò che per così dire ‘c’è nell’aria’ in questo periodo. Ad esempio ne “L’orizzonte” esprimo le mie riflessioni personali, la presa di coscienza e la voglia di cambiare che precedono l’azione vera e propria, è una canzone che mi ha dato tanta chiarezza e lucidità. Invece il brano che dà il titolo all’album guarda attraverso gli occhi del bambino che osserva il presente, ma già vede in qualche modo il proprio futuro, lo immagina, lo crea! “L’essenza” invece è una canzone d’amore vera e propria, sia in senso personale che universale.

Hai masterizzato il disco negli studi di Abbey Road, ci racconti la tua esperienza?

Abbey Road è un posto incredibile, si sente tutta la storia della musica che è passata di lì! Poter masterizzare l’album lì è stata un’occasione incredibile ed un’esperienza meravigliosa. Oltre a respirare un’atmosfera speciale si lavora ad altissimi livelli, era sicuramente la scelta più giusta per rispettare il sound di “Anima di vento”. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di visitare le sale di registrazione storiche, dove hanno registrato anche i Beatles stessi, e abbiamo lavorato con Geoff Pesche, che ha masterizzato gli album di grandi artisti, dai Coldplay ai Radiohead, lavorare con lui è una garanzia.

Hai scritto tu le tue canzoni, com’è mettersi in gioco in prima persona (soprattutto durante la realizzazione di un album, con gli arrangiamenti e la produzione artistica vera e propria)?

Per me sarebbe difficile scindere la Nathalie cantante dalla Nathalie autrice, sono due cose profondamente legate, non potrei farne a meno! Sicuramente questo comporta un impegno più totale da parte mia, perché essendo mie ‘creature’ ci tengo che venga rispettata la loro natura. In generale mi piace che un album sia qualcosa di coerente, a partire dalle canzoni fino ad arrivare alla copertina del cd. In questo ho la fortuna di avere degli ottimi collaboratori, in primis il mio produttore artistico Francesco Tosoni, con cui collaboro da tanti anni, così come Marta Petrucci, che ha realizzato le foto del booklet dell’album, e tante altre persone per me preziosissime che danno il proprio contributo al risultato finale.

Per i tuoi pezzi immagini una dimensione di ‘band’ o ti piace vederti come artista ‘solista’?

E’ difficile scegliere, mi piacciono entrambe le versioni: per molti anni ho suonato spesso da sola piano e voce e chitarra e voce nei locali, per cui mi piace il fatto di poter anche essere indipendente dagli altri. Ma allo stesso tempo amo condividere il palco con altri musicisti, diventa tutto più intenso ed emozionante. Nel disco ci sono i miei musicisti fidati che mi accompagnano anche nel live, cioè Francesco Tosoni alle chitarre, Simone Massimi al basso, Giulio Caneponi alla batteria e Stefano Cabrera degli Gnu Quartet al violoncello. Gli stessi Gnu hanno suonato in molti brani dell’album: loro sono incredibili, sanno essere emozionanti, poetici e rock allo stesso tempo. Mentre registravamo le loro parti mi sono commossa.

Hai collaborato con grandi artisti (Battiato, Raf, Childs): come è nata la collaborazione con ognuno di loro? Soprattutto con Toni Childs, è un’artista famosa negli Stati Uniti ma forse poco conosciuta qui.

Due anni fa ho avuto l’onore di aprire alcuni concerti di Battiato e da allora siamo rimasti in contatto, mi ha dato molti preziosi consigli sulle canzoni che ho scritto in questo periodo di tempo. Per me lui è un artista di riferimento e ci tenevo ad avere un suo punto di vista! E quando ha accettato di partecipare al mio brano “L’essenza” si è realizzato un mio sogno. Con Raf avevo già collaborato due anni fa, cantando nel suo brano “Numeri” e da lì si è creato un bel rapporto di stima reciproca, oltre che a livello artistico, anche a livello umano. Mi piaceva molto l’idea di averlo in una canzone del mio album, e “Sogno d’estate” mi sembrava il pezzo giusto. Oltre a cantare, Raf ha partecipato al testo del brano, di fatto abbiamo scritto la canzone a 8 mani: The Niro, Michele Braga, io e lo stesso Raf. Per quanto riguarda Toni Childs invece l’idea è venuta dal brano “La verità”, in cui sentivo il bisogno di un’altra voce che fosse più matura ed evocativa e lei mi sembrava perfetta. E’ un’artista di grande spessore e profondità, con i miei collaboratori siamo riusciti a contattarla, così le ho fatto avere il brano sperando che accettasse, e lei si è resa disponibile. Mi piacerebbe collaborare nuovamente con lei, chissà in futuro!

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