Home Muse Muse: “Pagate tangenti per il concerto a Roma”. La precisazione degli organizzatori

Muse: “Pagate tangenti per il concerto a Roma”. La precisazione degli organizzatori

Matthew Bellamy ha ammesso che “ovunque ci sono problemi” per realizzare i concerti, ma ha confessato che nella Capitale italiana sono state versate mazzette da migliaia di euro.

pubblicato 29 Luglio 2013 aggiornato 15 Ottobre 2020 16:36

UPDATE ore 21.01
La società organizzatrice del concerto dei Muse a Roma, Vivo Srl, ci scrive:

Rispetto a quanto riportato da vari organi di stampa, la licenza è stata concessa dalle autorità competenti dopo le opportune verifiche che hanno dimostrato che tutto era sicuro e regolare e dopo aver puntualmente messo in atto ed ottemperato ad ogni disposizione di sicurezza e accorgimento tecnico richiestoci, come è successo in tutte le altre città.

Muse: “Abbiamo pagato tangenti per il concerto a Roma”

Si tratta senza dubbio di dichiarazioni shock. Matthew Bellamy dei Muse ha rivelato al The Sun che per il concerto dello scorso 6 luglio a Roma sono state corrotte delle persone con migliaia di euro al fine di poter sparare i fuochi d’artificio. Proprio così. Ecco la dichiarazione originaria:

In Rome, we had to bribe people with thousands of euros just to be allowed to blast our fire effects. We had to phone the British Embassy in Rome and argue with some official. If you want to do things like this on the move, it’s quite a big deal. It’s pretty bloody expensive, though. It’s mind-boggling how much, actually.

Che tradotta in italiano diventa:

A Roma abbiamo dovuto corrompere della gente con migliaia di euro solo per essere autorizzati a sparare i nostri fuochi d’artificio. Abbiamo dovuto chiamare l’ambasciata inglese e discutere con dei diplomatici. Quando vuoi fare una cosa simile e sei lontano da casa è una cosa grossa. Molto costoso. A dirla tutta, è incredibile quanto sia costoso.

Il leader della band britannica non ha rivelato ulteriori dettagli, ma ha spiegato che “ovunque ci sono problemi” e per questo “abbiamo commercialisti e avvocati che discutono con ogni genere di amministrazione locale, con la polizia, con i promoter”.
Una cosa è discutere, contrattare, un’altra è corrompere. Chi è stato corrotto dunque? E, soprattutto, perché c’è bisogno di corrompere qualcuno affinché uno show musicale, ricco sì di effetti speciali, abbia luogo regolarmente in uno stadio?

Si attendono risposte e ulteriori chiarimenti anche da parte dell’amministrazione locale, che non può ovviamente restare a guardare di fronte a tali rivelazioni.

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