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Sanremo 2012: I Marlene Kuntz scrivono una lettera ai fan sulla loro partecipazione al Festival

Sanremo 2012 i concorrenti big e i partecipanti al Festival: I Marlen Kuntz scrivono una lettera ai fan e si scatenano le polemiche su Facebook

pubblicato 16 Gennaio 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 17:19


Basta dare un’occhiata al loro Facebook ufficiale per accorgersi di una forte reazione da parte dei fan, in merito alla notizia della partecipazione dei Marlene Kuntz al prossimo Festival di Sanremo 2012.

Ad esempio, qualcuno critica la loro presenza:

“Ho sempre pensato che certi gruppi non potessero mai partecipare a San Remo e non per calcolo ma per attitudine. La musica con il festival non c’entra un emerito c***o. Dal mio insignificante punto di vista, partecipare al festival significa tollerare quel mondo borghese, finto… come dire… a prova di casalinga, da “italiano medio”, alla Al Bano, alla Gianni Morandi… alla Gigi D’Alessio… in…somma… vi ascolterò ma pensando che vi hanno messo lì per sbaglio. Non si tratta di sentirsi elitari o privilegiati, bensì di mera etica. Gesù (a cui credo e non credo) cacciò i mercanti dal tempio, mica si mise a fare affari con loro? Comunque, sarete la cosa migliore del festival. Monocoli tra i ciechi. Buona fortuna. PS: ditemi che non ci sarà il televoto.”

Altri sono addirittura più duri:

“PROFONDAMENTE DELUSO,AVETE PERSO UN GRANDE FANS”

C’è anche moltissima gente che li supporta e augura a loro ogni fortuna:

“Sinceramente mi ha stupito molto la vostra lettera,per quale motivo vi dovete giustificare?e soprattutto con chi?con noi fan?sono in totale disaccordo con la gente che si sente delusa senza neanche aver ascoltato la canzone..per me i Marlene Kuntz restano i Marlene Kuntz sia a Sanremo che alla festa della birra di un paesino sperduto.Ascoltate prima di giudicare!Lunga vita ai Marlene.In bocca al Lupo!”

E non dimostra delusione di fronte alla notizia:

“Ma essere “coerenti” “alternativi” “da controcultura” significa rimanere gli stessi per vent’anni? Niente crescita, niente cambiamneti, errori, evoluzioni? Io ai marlene non chiedo di ripetermi sempre la stessa musica, sempre le stesse canzoni, sempre lo stesso genere ma chiedo di farmi scoprire nuovi suoni, nuovi modi, di sorprendermi. Chiedo di rischiare, di farsi contaminare, di entrare in contatto con situazioni nuove, anche agli opposti, proprio perchè sono convinto che possano reinterpretare queste contaminazioni aggiungendo qualcosa di buono. Quindi san remo come occasione per provare e sperimentare una nuova dimensione va benissimo, ben venga!Se poi l’esperimento non riesce e la canzone non sarà all’altezza.. pazienza. Non l’ascolterò aspettando altri tentativi. Fate bene ad andare a San remo, fate bene a non farvi condizionare da un consenso che vi vorrebbe sempre uguali a voi stessi. In bocca al lupo ragazzi”

Molti commenti sono nati in seguito alla rivelazioni dei cantanti che avrebbero partecipato alla gara ma i Marlene Kuntz hanno voluto rilasciare una lettera per i fan, forse consci di una possibile polemica da parte di chi è contrario verso un evento troppo “popolare”. Eccola:

Andiamo a Sanremo
Pubblicato il 15 gennaio 2012 da admin

Siamo un gruppo che ha sempre cercato di non precludersi la possibilità di sperimentare nuovi approcci, assecondando la curiosità piuttosto che il calcolo.

Andare a Sanremo per certi versi ha a che fare, anche, con la curiosità di cimentarsi in qualcosa di nuovo che ci potrebbe divertire.

Spesso, per contro, il non andare a Sanremo da parte di certi gruppi non ha esattamente a che fare con una sorta di intransigenza o snobismo che vieta l’eventualità di mescolarsi con artisti che non si apprezza, ma con il calcolo di evitare di nuocere al proprio pubblico (più precisamente: di evitare che il proprio pubblico ti diventi nemico… E chissà poi perché il tuo pubblico dovrebbe diventarti nemico).

Esattamente come qualsiasi gruppo si può imporre di non fare certe cose perché potrebbero rovinargli una carriera: cosa ampiamente ragionevole, se si pensa se un giorno noi desiderassimo, ad esempio, fare delle canzoncine allegre, del tutto pop, commerciali, argute o meno che fossero, per puro divertimento: perché no, se non per il fatto che il tuo pubblico letteralmente ti massacrerebbe? Ma questo tipo di calcolo non è forse più emblematico del senso della “marchetta” rispetto al fare e sperimentare ciò si vuole? Ci daranno dei marchettari per il nostro andare a Sanremo? Ma non è forse più marchettaro fare ciò che il tuo pubblico si aspetta da te per puro calcolo?

Marlene Kuntz

E voi lettori che ne pensate della loro scelta di salire sull’Ariston? Giusta e legittima o incoerente?

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