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Smashing Pumpkins, Cyr: è uscito il nuovo album ma divide la critica

Smashing Pumpkins, Cyr: ascolta l’album in streaming. Il disco ha diviso la critica che non ha apprezzato totalmente il nuovo lavoro della band

7 Dicembre 2020 17:55

Cyr è il nuovo disco degli Smashing Pumpkins e presenta la stessa formazione di Shiny and Oh So Bright, ma, come sottolineato da Rolling Stone, sembra più un album solista di Corgan. Ha prodotto personalmente il disco e ha scritto tutte le sue canzoni, che la band ha suonato principalmente con i sintetizzatori.

Il disco ha diviso la critica, come vi riportiamo qui sotto, con alcune delle recensioni principali.

The Observer (Uk): Delle 20 canzoni qui, 19 sono nella migliore delle ipotesi non essenziali, nella peggiore attivamente irritanti.

Rolling Stone: Piuttosto che un ritorno all’Adore da viaggio dei Pumpkins, Cyr spesso suona come se Corgan stesse cercando un suono new-wave che ricorda Talk Talk, e sfortunatamente non ha né la visione singolare che aveva negli anni Novanta né il melodico esperto di Mark Hollis per farcela. Invece, la maggior parte delle canzoni, tutte piene di testi romantici neo-goth, inciampano e armeggiano su melodie serpeggianti senza cori da cantare a sostenerle.

SputnikMusic: Quasi tutte queste canzoni sono dinamicamente stolide e melodicamente immemorabili al punto di essere intercambiabili; le parti di batteria sono fenomenalmente deludenti da parte di un musicista talentuoso come Jimmy Chamberlain. La voce di Corgan suona come fosse del vecchio asfalto con un numero imprecisato di auto che ci passano sopra; e ogni canzone segue un’identica progressione dalla strofa midtempo al ritornello omogeneo.

Uncut: Quando ci riescono, sono sul territorio più tradizionale degli Smashing Pumpkins. … Altrimenti, Cyr suona come una deludente disavventura.

Exclaim: La maggior parte del materiale si aggira intorno allo stesso tempo, tono, stile lirico e dinamica del suono, privando l’ascoltatore di qualsiasi tipo di picchi emotivi che sono così importanti quando si fa fluttuare un doppio album. È semplicemente un peccato che l’esecuzione di Cyr non riesca a eguagliare la nuda ambizione promessa dai concetti di Corgan.

Under the radar: CYR è un disco che insegue così ovviamente l’appello mainstream ma si sabota essendo troppo a lungo un’autoindulgenza.

Pitchfork: Nessuna delle qualità definitive di Corgan come musicista si traduce nella sua produzione, che appesantisce CYR con un anonimato fuori dagli schemi; un album degli Smashing Pumpkins che suona come se fosse stato consegnato a un ragazzo al Genius Bar. La competenza clinica della produzione evidenzia solo il modo di scrivere canzoni alla catena di montaggio, alle spalle di CYR.

Mojo: Le melodie fluttuanti di Corgan e le parole da scatola di cioccolatini in realtà si adattano bene a questa tavolozza sonora, ma, come spesso nella storia del pop – e di Corgan -, un singolo LP di 10 tracce l’avrebbe raffigurato meglio

NME: “CYR” sembra un singolo disco pieno zeppo di inni pop. I detrattori di Pumpkin potrebbero odiare la semplicità di questo disco e farebbero bene a criticarlo perché suona allo stesso modo fino a un certo punto. Ma non si può negare la capacità di Corgan di creare una melodia.

DIY Magazine: È rinfrescante vedere che la band non si accontenta di concentrarsi esclusivamente sui viaggi nostalgici, e ci sono alcuni grandi momenti qui – la forza motrice oscura di ‘Wyttch’ spicca – ma con un tempo di esecuzione così intenso, è difficile davvero trovarsi nel cuore di “Cyr”.

The Indipendent (Uk): 20 canzoni che si alternano tra buono e triste.

Music OmH.com: CYR può essere un buon disco, ma anche con la sua esagerata lunghezza di 20 canzoni lascia l’ascoltatore a desiderare di più, dato il contesto delle capacità di questa band.

Slant Magazine: Un approccio che, sebbene efficace durante il periodo d’oro dei Pumpkins, ora si traduce in gran parte in rendimenti decrescenti. Sarebbe meglio spendere del tempo per dare forma a canzoni che troppo spesso sono solo ombre di idee.

Clahs Music: ‘Cyr’ è, ovviamente, troppo lungo e più pretenzioso di una serata al Met Gala, ma l’innata contraddizione tra l’essenza degli Smashing Pumpkins e la musica che hanno deciso di fare tiene l’ascoltatore impegnato per molto più tempo di quanto non abbia fatto con diritto.

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