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Sanremo Giovani 2011: Soundsblog intervista Marco Menichini

Forse nessuno si aspettava che passasse alla fase finale del 61ma edizione del Festival di Sanremo, con artisti più conosciuti come Serena Abrami e Raphael Gualazzi. Ma il giovane Marco Menichini, classe 1990, sul palco appare un tipo determinato con una gran voglia di fare bene. Lo abbiamo incontrato per parlare del suo brano, una

pubblicato 2 Febbraio 2011 aggiornato 30 Agosto 2020 22:27


Forse nessuno si aspettava che passasse alla fase finale del 61ma edizione del Festival di Sanremo, con artisti più conosciuti come Serena Abrami e Raphael Gualazzi. Ma il giovane Marco Menichini, classe 1990, sul palco appare un tipo determinato con una gran voglia di fare bene. Lo abbiamo incontrato per parlare del suo brano, una ballata di taglio tradizionale intitolata “Tra tegole e cielo” (qui potete ascoltare la demo), di come nasce la sua passione per la musica e dei progetti post-gara del Festival che avrà luogo dal 15 al 19 febbraio. Nel corso del Festival il cantante dalla voce soul, di Latina, si esibirà accanto ad altri 7 artisti della sezione Sanremo Giovani (Serena Abrami, Anansi, Btwins, Raphael Gualazzi, Micaela, Roberto Amadé, Gabriella Ferrone) che non considera “rivali” ma solo “compagni d’avventura”.

Ciao, ho visto che hai avuto esperienze di altro genere oltre a dedicarti alla musica. Come nasce il Marco cantante?

Marco cantante nasce con Marco persona, sono due cose inscindibili. Da quando sono piccolo che canto, le prime esibizioni risalgono a quando avevo sette anni, nel 1997, le prime performance importanti davanti a un pubblico abbastanza numeroso. Tra recite scolastiche, ho deciso di fare anche qualche concorso di routine, anche nei talent, poi avendo papà che aveva uno studio di registrazione sono riuscito ad approfondire la mia cultura musicale su diversi generi tra soul, jazz, la musica black in generale, e il rock.

Il tuo scopritore cosa ha visto in te, cosa lo ha colpito?

Mi hanno apprezzato parecchie persone, ho ricevuto parecchi complimenti. La mia passione tradotta in pratica evidentemente ha colpito nel segno.

Cosa pensi del Festival di Sanremo: secondo te serve come promozione della musica o è solo una manifestazione superata?

Secondo me serve, in fondo è la più grande vetrina musicale televisiva italiana. Tutti ne parlano, anche con critiche positive.


Soundsblog intervista Marco Menichini

Secondo te quale è il cantante da battere nella categoria giovani e perché?

Da battere direi nessuno. La musica non la vedo come una competizione, è un’arte. Il sistema vuole che ci si sfidi ma io non prendo la manifestazione il quel modo. Non è un mio problema. Non li sento come rivali, sono solo compagni di avventura.

Che musica ascolti e quale artista ti piace in particolar modo?

Ascolto musica pop che mi parla in maniera più diretta, e la sento molto vicina a me. Anche il rock.
L’artista che amo, la musa ispiratrice è per me Christina Aguilera sia a livello musicale che caratteriale. In genere apprezzo i musicisti che amano le trasformazioni nel corso del tempo, a cui piace evolversi a livello musicale.

Cosa pensi dei talent show: servono alla musica?

Sono un’ ottima vetrina ma non dal punto di vista artistico. In programmi del genere, la musica è il mezzo di comunicazione ma non la questione fondamentale.

Avete già in progetto un disco con la tua etichetta discografica?

Sì, un Ep. L’Ep sarà un bigliettino da visita e poi punteremo anche a un Lp. Per ora stiamo andando a registrare in studio a Roma, la versione definitiva di “Tra tegole e cielo”. Abbiamo avuto poco tempo e quella che si sente in giro è una demo, non la versione ottimale.

So che non puoi dire molto al riguardo ma se dovessi seguire i tuoi sogni come dovrebbe essere il disco?

Spero sia il più vario possibile mantenendo un certo rigore musicale. Punto sempre a coprire diverse sfere musicali, diversi stili. Non sento limitazioni a livello musicale, anche a livello vocale mi piace sperimentare parecchio.

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