Home Festival di Sanremo Sanremo 2021, Gaudiano: “Polvere da sparo parla al cuore delle persone” [INTERVISTA]

Sanremo 2021, Gaudiano: “Polvere da sparo parla al cuore delle persone” [INTERVISTA]

Intervista a Gaudiano tra le nuove Proposte di Sanremo 2021 con Polvere da Sparo: l’intervista per Soundsblog.it a poche ore dal debutto

1 Marzo 2021 16:10

A poche ore dal debutto sul palco dell’Ariston, abbiamo intervistato Gaudiano che, al settantunesimo Festival di Sanremo 2021, presenta il brano ‘Polvere da Sparo’, nella categoria Nuove Proposte.

Cosa rappresenta per un giovane come te un palcoscenico tanto prestigioso come quello dell’Ariston?

Rappresenta tantissimo. Ma anche una grande gratificazione per un lavoro fatto bene, nel momento in cui siamo partiti, ovvero pochissimo tempo fa. Nel giro di un anno, arriviamo, oggi, a Sanremo, ed è un grandissimo risultato. Non solo per me ma anche per tutte le persone che lavoravo, collaborano a questo progetto. Questo significa che stiamo andando nella direzione giusta. Ci stiamo facendo portare dalla corrente e dalla musica che è sempre al centro di tutto. E’ un’emozione forte perché ho sempre visto, da piccolo, Sanremo. Trovarmi qui è come fare un salto nella tv.

Alla vigilia dalla tua prima esibizione a Sanremo 2021, come stai gestendo il carico di emozioni?

Sono molto sereno, rilassato. Tutte le prove che abbiamo fatto con l’orchestra di Sanremo, nei giorni precedenti, sono state buone. Sono molto convinto e contento di come sono andate. Il maestro Valeriano Chiaravalle ha scritto un bellissimo adattamento orchestrale per la mia canzone, arrangiata da Francesco Cataldo. Credo tanto nella forza della mia canzone e nella storia che andrò a raccontare.

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Ti esibirai senza pubblico in sala. Come vivi questa novità apportata per rispettare, a pieno, le norme anti-Covid?

Il fatto che non ci sia pubblico in sala è davvero singolare. L’Ariston è un teatro che si nutre del suo pubblico prima degli interpreti, attori, performer e cantanti. Credo che sarà difficile da gestire dal punto di vista emotivo. Il pubblico, anche se in silenzio, è capace di donarti quel feedback naturale di vita, di respiro, di empatia, dello stare insieme a te durante la tua esibizione. Non avere quel feedback non sarà difficile solo per noi artisti ma penso anche alla conduzione, ai ritmi della trasmissione televisiva. E’ un Sanremo molto difficile sotto questo punto di vista. Credo che sia un segnale di grande sensibilità di aver scelto di farlo senza pubblico. In questo modo non si offende una categoria che è stata ferma, ed è tuttora ferma da un anno, perché il pubblico non può riempire più le sale dei teatri e degli eventi del nostro Paese.

Ti sei posto un obiettivo per Sanremo 2021?

L’obiettivo, prima della vittoria, è quello di portare una storia sul palco dell’Ariston. Non è solo la mia storia ma è quella di tante altre tantissime persone che si riconoscono nella mia canzone. E che vedono descritte le loro vite nel testo della mia canzone. All’Ariston non ci saremo solo io e la mia canzone ma, con me, le storie di tutti. Questo credo che vada ben oltre una canzone. Credo che portare un messaggio del genere sia anche di rottura nei confronti di un tabù come quello di non parlare delle malattie e delle storie che le persone affrontano in un determinato periodo delle proprie vite. Credo che questa sia già un’importantissima vittoria. Specialmente per un giovane cantautore come me che ha iniziato l’altro ieri. Per me va già benissimo così.

La carica emotiva di Polvere da sparo a Sanremo 2021

Quale sarà la reazione di chi ascolterà la tua canzone per la prima volta?

Credo che, ad un primo ascolto, è più facile farsi rapire non soltanto dalle emozioni della scrittura e delle parole ma anche dalla musica, dall’arrangiamento che è stato tratteggiato, da Francesco Cataldo, in maniera fresca, leggera proprio andando di contrasto con la drammaticità del brano, per ricercare un equilibrio che fosse giusto per la canzone. Penso che la prima sensazione che si potrà avvertire è quello di equilibrio e che parli al cuore delle persone.

Come sei riuscito a convogliare il dolore, raccontato nel testo di Polvere da sparo, e a renderlo ‘visibile’ a chi ti ascolta?

E’ stato tutto molto naturale. Avevo necessità di tradurre questo dolore e questa assenza in qualcosa che rimanesse cristallizzato e fermo nel tempo in modo tale che io potessi sempre ritornare in una sorta di limbo in cui il rapporto con mio padre non finisse mai e sempre rinfrescato ogni volta che affronto la canzone. Non ho fatto fatica. Avevo delle immagini ben chiare nella testa, le parole si sono fatte strade nella testa. Io ho dovuto semplicemente mettere tutto in ordine.

In questo scenario, è calzante la descrizione che fai di te ovvero come un ‘reduce di guerra salvato dalla musica’:

Chiaramente i familiari di chi vive un’esperienza come la malattia di mio padre e chi la vive direttamente, combattono quotidianamente una guerra costellata di tante piccole battaglie che l’istinto di sopravvivenza ci spinge a vincere ogni giorno per l’amore della persona che confortiamo, che cerchiamo di salvare con le nostre piccole possibilità. Alla fine, quando tutto finisce, in qualche modo la vita deve continuare. L’unico modo che ho trovato per sopravvivere è la musica.

Quali progetti ti aspettano dopo Sanremo 2021?

Sicuramente la lavorazione delle nuove canzoni e, poi, le prove dello spettacolo live in vista del progetto Gaudiano il 21 novembre ai Magazzini Generali a Milano ed il 25 novembre al Largo Venue di Roma.

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