Home Festival di Sanremo Sanremo 2019, i Negrita a Blogo: “I Ragazzi Stanno Bene è già stata strumentalizzata”

Sanremo 2019, i Negrita a Blogo: “I Ragazzi Stanno Bene è già stata strumentalizzata”

L’intervista video ai Negrita a poche ore dal Festival di Sanremo 2019: raccontano la sua canzone in gara.

pubblicato 5 Febbraio 2019 aggiornato 27 Agosto 2020 15:40

I Negrita mancavano da Sanremo da 16 anni. Ora ci tornano con I Ragazzi Stanno Bene. “Abbiamo aspettato tutti questi anni perché avevamo altro da fare, nel vero senso della parola. A noi lo scorso anno la direzione artistica di Baglioni era piaciuta molto, questo è un stato un motivo in più per dire di sì quest’anno. Lo scorso anno avevamo detto di no… Questo Festival rischia di essere il più interessante degli ultimi anni per il cast e per le scelte artistiche”, dicono alla vigilia della prima puntata.

Chi sono i ragazzi di cui parlate?

“I ragazzi sono le nuove generazioni. E’ una canzone che sui giornali è stata fraintesa. Questa canzone è esistenziale, si parla dei ragazzi e anche di altri argomenti… Ma ci siamo rotti le scatole di ribadire certe cose e certe domande. E’ un pezzo di speranza”

Vi siete rotti delle domande sui migranti?

“Sì, si è puntato il riflettore solo su quelle frasi, ma in realtà gli argomenti sono tanti altri”.

Avete paura che venga strumentalizzata?

“E’ già stata strumentalizzata, è anche il gioco delle cose. Va bene, ma si parla anche di caso. Le storture in questo Paese sono tante e se ne parla nella canzone”.

“E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata”: è una critica ai social?

“Non è una critica ai social, ma all’utilizzo che ne facciamo. Anche noi qui in questi giorni ne usiamo a manetta. Dobbiamo insegnare alle generazioni che verranno un senso critico. Certe cose le puoi fare, ma se fai solo quello sei un idiota. Se lo fai in base alle tue esigenze ma hai anche la capacità di prendere il tuo device e buttarlo sul divano è importante”.

La Stampa ha detto che il “comandante a cui conviene il gioco sporco” è Salvini.

“Vanno scisse le cose. In quella frase si parla di responsabilità con la propria coscienza, non ne vogliamo fare una questione politica. Anzi siamo stanchi del modo di fare ultrà in Italia. Bisogna essere per forza divisi in due schieramenti contrapposti: una bischerata. però c’è anche una citazione… non è proprio legata a Salvini, ma a un certo modo di fare salvini che si confonde troppo spesso con lo spettacolo. Questo senso di campagna elettorale perpetua è fastidioso perché l’argomento è importante. Qui si parla di una migrazione epocale. Usare i mezzucci per essere sempre in prima pagina deconcentra dall’argomento serio che andrebbe affrontato in maniera seria”.

Si parla anche dei 25 anni di carriera e dell’album in uscita. La videointervista completa è in alto.

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