Home Festival di Sanremo Sanremo 2019, Francesco Renga a Blogo:”Aspetto che torni è una fotografia intima e personale di quello che sono oggi”

Sanremo 2019, Francesco Renga a Blogo:”Aspetto che torni è una fotografia intima e personale di quello che sono oggi”

La video intervista a Francesco Renga a poche ore dall’esordio al Festival di Sanremo 2019. Il cantante parla della canzone, del prossimo album e della serata dei duetti.

pubblicato 4 Febbraio 2019 aggiornato 20 Febbraio 2021 13:29

Francesco Renga partecipa alla sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo con il brano Aspetto che torni. Il cantante spiega a Blogo il significato della canzone, parla della serata dei duetti e risponde ad alcune domande che ci avete posto sui social. Ecco cosa ci ha detto.

Di cosa parla Aspetto che torni?

Aspetto che torni è una canzone molto personale e intima, che racconta l’uomo che sono: ho da poco 50 anni. Ho una vita privata che è cambiata negli ultimi tre anni. Ho una nuova famiglia e delle nuove prospettive. Era un modo per condividere con la gente l’inizio di un altro racconto, dell’altra metà della storia. E’ una fotografia molto a fuoco di un uomo che ha voglia di mettersi in discussione con un nuovo amore. E’ fondamentalmente una canzone d’amore. Ci sono le mie presenze, le mie mancanze e le presenze che mancano.

Aspetto che torni: la genesi racconta che nasce da Bungaro e tu una notte l’hai modificata in qualche parte. Com’era la canzone originale, perché ti è piaciuta e in cosa l’hai cambiata?

La canzone fondamentalmente dal punto di vista melodico è uguale a parte piccolissime cose. E’ cambiato il testo, è diventato personale, mio. Ho dovuto per forza cambiare delle cose. La canzone mi è piaciuta, perché questo canto che aveva dentro, che ha scritto Toni e che avevo voglia di tornare a fare, era un canto più classico che mi dava la possibilità di spiegare la voce in un modo che avevo fatto all’inizio del mio percorso artistico. Poi c’erano delle parole dentro di me che gridavano da tempo e in questa canzone di Toni hanno trovato modo di esprimersi, di raccontarsi e di venire fuori. E’ stata un’esigenza artistica quella di portarla su questo palcoscenico. Questo racconto è venuto fuori grazie alla canzone di Toni, poi il testo è stato modificato in gran parte, anche in maniera violenta, in una notte. Questa la dice lunga, perché solitamente i miei testi hanno una genesi molto più lunga, elaborata, difficile e travagliata. Questa è stata molto facile scriverla, ma sarà molto difficile cantarla, perché molto sincera, intima e personale…

La serata dei duetti ti vedrà impegnato con Eleonora Abbagnato e Bungaro…

Bungaro è stato quasi naturale per me volerlo su quel palcoscenico, prima di tutto perché è stato in qualche modo, anche in maniera inconsapevole, l’artefice di questa mia venuta a Sanremo: … se non avessi avuto il suggerimento di Baglioni e questa spinta a scrivere il testo probabilmente non sarei venuto al Festival. Per questo mi è sembrato giusto che ci fosse anche lui su questo palcoscenico venerdì. L’Abbagnato perché credo che una canzone come questa difficilmente possa essere scritta in altro modo… avere qualcosa di visivamente diverso da quello che è la canzone è per me un modo per amplificare le potenzialità e la bellezza della canzone.

Nel resto dell’intervista Francesco Renga esclude l’ipotesi reunion con i Timoria e risponde alle due domande social: chi gliel’ha fatto fare di partecipare in gara al Festival e se qualche regista gli abbia mai offerto un ruolo di attore.

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