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Sanremo 2014: sull’opportunità o meno di ricordare sul palco Roberto Freak Antoni

Music is music, anche se molti ‘rudi e puri’ sotto Sanremo sembrano dimenticarlo

pubblicato 13 Febbraio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 22:15

Music is music.

La musica è musica, o per lo meno, dovrebbe esserlo: ogni anno, quando si avvicina il FESTIVAL DI SANREMOscritto apposta in caps lock, da leggersi con tutta l’enfasi che riuscite a metterci -, il solito fronte si spacca. Se poi come la sottoscritta bazzicate per gusto personale più un ambiente rocchenroll che pop-italiano (con ‘pop’ nel senso di ‘popular’) è il solito susseguirsi di lamentele più o meno infuocate.

Lo scontro, nelle ultime ore, si è per lo più diviso su due fronti: il primo, l’opportunità o meno della partecipazione di Tommy Lee, batterista dei Mötley Crüe, nella serata dei duetti, ovvero venerdì 21, insieme a Raphael Gualazzi.

Il secondo: l’opportunità o meno di ricordare l’immenso Roberto ‘Freak’ Antoni sul palco dell’Ariston. L’appello – a cui Soundsblog si unisce – è partito da Club Tenco, Mei e Musica da Bere:

La scomparsa a Bologna di Roberto ‘Freak’ Antoni, leader degli Skiantos e grande animatore culturale, ha lasciato una traccia indelebile nel mondo della musica, dello spettacolo e della cultura, rimpiangendone tutti per sempre l’acume, l’intelligenza e l’ironia strepitosamente confermate in ogni occasione di una sua presenza in un evento, sia di musica dal vivo che come scrittore, sia come conduttore che in qualità di performer a tutto tondo. Una scomparsa che rimpiangeremo a lungo per la sua capacità di avere anticipato i tempi su diversi fronti e averli saputi cogliere e apprezzare con ironica sagacia.

Con Roberto ‘Freak’ Antoni se ne va un pezzo importante della storia del rock, e non solo, un anticipatore dello straordinario “Movimento del ’77” e un ispiratore di tanti mondi culturali vicini al rock, come quelli del fumetto e della letteratura, oltre ad essere stato importante pioniere del punk italiano.

Per questo, Enrico de Angelis del Club Tenco, Giordano Sangiorgi del Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti, e Davide Vedovelli di Musica da Bere, tre kermesse musicali che hanno premiato l’attività musicale e culturale di Roberto “Freak” Antoni, chiedono, con questo appello pubblico, a Fabio Fazio che il Festival di Sanremo, che si sta per tenere, un festival legato ai temi della contemporaneità e della bellezza, di ricordare degnamente Roberto ‘Freak’ Antoni, un pioniere della nuova musica in Italia e di un modo originale e unico di fare cultura intorno alla musica, “contemporaneo e bello”.

Per qualcun altro invece, in quanto ‘punk’, non sarebbe opportuno ricordarlo, perchè con il mondo di Sanremo lui non avrebbe nulla a che spartire.

Eppure, che la cosa piaccia o meno, Sanremo è e resta la principale vetrina per la canzone italiana, in tutte le sue forme – come mi ha detto anche un artista sanremese in questi giorni -.

Alla fine è sempre la stessa storia: tralasciando che – inspiegabilmente – da qualche anno a questa parte su QUALSIASI questione scatta il più delle volte una virulenta contestazione ampliata oltremisura dai social-mezzi, si tende troppo spesso a confondere il proprio gusto personale con tutto il resto.

Questa è una critica a Sanremo (ovvero: fare Sanremo costa, soprattutto ai contribuenti).

Il fatto che la proposta artistica non piaccia invece è un altro paio di maniche. Basta cambiare canale

Per cui, perchè mai sarebbe così fuori luogo un ricordo di Freak Antoni a Sanremo?

Magari, caro Fabio Fazio, aprendo il Festival cucinando spaghetti. E, di fronte alle inevitabili contestazioni del pubblico, mostrare un cartello con scritto “Siete un pubblico di m*rda!”.

Nessuno capirebbe, ma sarebbe un momento bellissimo. Nonchè il ricordo più azzeccato.

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