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Sanremo 2014, Filippo Graziani: intervista SoundsBlog

Sui talent show: “Non è il percorso che mi si addice, io sono più per un discorso operaio della musica”

19 Febbraio 2014 00:15

Le interviste di Soundsblog hanno inglobato anche Filippo Graziani, in gara tra i Giovani: il cantante ha raccontato alle nostre inviate al Festival come si sta preparando per le esibizioni.

Sanremo 2014, Filippo Graziani a SoundsBlog: “Con mio padre Ivan non sono in competizione, ho tutto da dimostrare” (VIDEO)

C’è anche Filippo Graziani in gara tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2014. Il 32enne cantante, figlio di Ivan Graziani, ha raccontato ai microfoni di SoundsBlog il brano Le cose belle che canterà a febbraio prossimo all’Ariston e ha detto la sua ben precisa opinione sui talent show. Graziani, a differenza di Veronica De Simone, Zibba e Rocco Hunt, ha superato senza problemi il temuto test finale di SoundsBlog.

Raccontaci Le cose belle, la canzone che porterai sul palco del teatro Ariston.

È una canzone che parla della mia generazione, di quelli che come me sono cresciuti nei primi anni Ottanta. Parla di una generazione alla quale sono state promesse tante cose, soprattutto tramite la televisione, che ci ha promesso un futuro di macchine volanti e di tecnologie allucinanti. Quindi da un lato la disillusione, dall’altro la realizzazione che siamo una generazione che vive a cavallo tra due secoli e che forse ancora deve capire dove vuole stare.

Visto che la tua canzone parla di televisione, non può mancare una domanda sui talent show. Qual è la tua idea sul genere televisivo?

Il talent per me non rispecchia il cammino che personalmente farei.

Non ci ha mai provato, insomma?

No, anche perché nei talent si cantano anche le canzoni di mio padre e non credo sia corretta una cosa del genere. Non è il percorso che mi si addice. Io sono più per un discorso operaio della musica: scaricare gli amplificatore, suonare nei locali, guardare la gente in faccia e capire dove stai sbagliando e come migliorarsi.

Almeno a primo impatto colpisce che tu sia figlio d’arte. Questo ti infastidisce o ti rende orgoglioso?

In realtà non sento alcun tipo di conflitto. Anzi, io sono un prodotto della musica, sono fatto di quello, sono la dimostrazione vivente che con la musica ci puoi fare una famiglia. Con mio padre ovviamente non mi sono mai messo in competizione. Io mi auguro di poter scrivere nella mia vita Agnese, ma chi lo sa. Mio padre era nell’Olimpo dei cantautori italiani, io inizio la mia avventura adesso, ho ancora tutto da dimostrare.

Quanti anni hai? Vivi di musica?

Ho 32 anni suonati e vivo di musica ormai da tempo. Ovviamente ci si arrangia, non vado alle vacanze alle Maldive, non guido un Audi, però campo di musica.

Il test di SoundsBlog.

Facile, è tutta la giornata che ce lo ripetiamo. Maggio nei giovani e Mengoni tra i big.

Complimenti, hai vinto.

Cosa?

In realtà, nulla.

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